giovedì 21 agosto 2008

COSTRETTI A SANGUINARE

883. Un gruppo importantissimo nella storia della canzone italiana, due ragazzi come tanti che però hanno saputo sparigliare le carte per il solo fatto di essere riusciti a parlare ai giovani con il linguaggio dei giovani, entrando di conseguenza nel cuore di milioni di italiani e cambiando per sempre la loro vita. Con i loro primi due, tre, forse quattro dischi hanno scritto pagine epocali, sono entrati nell'immaginario collettivo ed ancora oggi quando pensi agli anni '90 ti vengono in mente gli 883, Pezzali che canta e Repetto che scappa perché nessuno lo considera. Fino a qualche anno fa non era estate se non usciva un disco degli 883, tanto per dire quanto fosse importante la band pavese.
Si potrebbe definirli non a torto un gruppo generazionale, però anche loro bravi ragazzi della provincia italiana cresciuti a pane e Nutella hanno un aspetto sconosciuto ai più, qualcosa che a qualcuno fa male ricordare, una loro dark side of the spoon, un album diverso dal resto della loro discografia che proprio per questo è stato letteralmente ghettizzato dalla critica musicale di regime ed è stato praticamente disconosciuto dagli stessi autori. Quel disco si chiama Remix '94.
L'urlo di una generazione che si apprestava a perdere tutte le battaglie ben prima di combatterle. L'incontro scontro tra due culture diverse ed opposte. Pura ribellione punk, che quattordici anni dopo brucia ancora e brucerà per sempre. Il disco che Repetto avrebbe sempre voluto fare, l'ultimo disco prima che Repetto venisse ingurgitato da Max Pezzali, Remix '94 è sicuramente l'opera più sottovalutata degli 883, quella che nessuno si ricorda, quella che viene a torto considerata la loro opera minore. Eppure è un capolavoro. Con Remix ' 94 gli 883 (o chi per loro) hanno fatto la cosa più ovvia: hanno preso le megahit dei primi due dischi e le hanno affidate ai nomi più caldi dell'allora imperante movimento musicale eurodance. E quindi remix a cura di U.S.U.R.A., Molella, Datura. Fargetta, Bliss Team, vecchi brani che brillano di una luce nuova, diversa, più intensa ed emotivamente toccante. Sulla carta una bomba commerciale, Remix '94 è stato un flop clamoroso, talmente flop che è stato il loro unico disco a non arrivare in testa alla hit parade. Ed io non ho ancora capito il perché, visto che aveva (ed ancora oggi ha) tutte le carte in regola per essere definito un capolavoro.
Le prime canzoni degli 883 hanno sempre avuto una caratteristica: erano bellissime ma avevano arrangiamenti estremamente poveri. Sembravano quasi basi midi, le batterie sembravano registrate nell'oltretomba ed i suoni erano finti e molto scarni. Ancora oggi nei karaoke delle birrerie di provincia quando parte un brano degli 883 ti aspetti di vedere entrare da un momento all'altro Max Pezzali e, perché no, Mauro Repetto proprio perché i brani degli 883 sono gli unici ad avere la base praticamente uguale all'originale. Ma con Remix '94 gli 883 sono riusciti anche ad ovviare anche a questo piccolo, grande inconveniente.
Infatti, veri e propri anthems come Sei un mito, Non ci spezziamo, Weekend, Rotta x casa di dio, Nella notte grazie alla nuova veste sonora trasfigurano in qualcosa di altro, di così uguale eppure così diverso, si trasformano in figure di una forza sovrumana, figure che non riesci a muovere, figure che non vorresti muovere e nemmeno ci provi, tale è la tempesta di sentimenti contrastanti che sono in grado di scatenare. Li ascolti e torni indietro nel tempo, ad un'epoca diversa, più umana più vera, in cui ti pareva di avere il mondo in mano anche se eri in sella ad un motorino sgangherato ed osavi caricare un amico in barba al divieto di portare passeggeri su di un 50cc. Oggi è possibile trasportare un passeggero e comunque i ragazzini sono più temerari, ma allora era fortemente trasgressivo anche solo ascoltare il walkman mentre viaggiavi in scooter o tentare il cosiddetto fughino qualora la Municipale ti avesse colto in fallo. I tempi sono cambiati, allora c'era chi si vergognava a dire che ascoltava gli 883, oggi che sono passati ben 14 anni si recupera un disco come Remix '94 e se ne riconoscono finalmente l'enorme valore e l'enorme portata socio-culturale.
Ed a questo punto qualcuno prelevi con la forza Repetto da Eurodisney e Pezzali dalla Festa Democratica di Firenze, li costringa a sanguinare copiosamente, li imbottisca di sostanze non propriamente lecite e li obblighi a fare di nuovo un disco insieme come ai bei tempi, ovviamente prodotto da gente di un certo livello come Gabry Ponte o Mario Più. Non potrebbe che venirne fuori qualcosa di sensazionale.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

No vabè questo blog è geniale, ho paura ci rubino gli scritti per farne un libro.
Speriamo che Philopat o Enzo Bongoloid non lo leggano

What we do is secret

EEE ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EEE ha detto...

eheh
quello è stato il mio primo compact disc. sul radiolone inno hit che avevo in camera. tipo avevo dieci anni e mezzo.

proprio bello il blog comunque, bravi.

yo

E.