martedì 20 luglio 2010

I Wemen fanno cagare.























































Stavo pescando al pes gat con Felisatti Tosino quando un aereo di Cronaca Vera, di quelli con la coda, è venuto a invadere il campo gettando anticrittogamici sotto forma di flier contenenti copie allegate di un cd clandestino. Sbigottiti ci guardiamo e raccogliamo l'involucro ancora caldo del culo della gallina: recava la scritta WEMEN e lì per lì anche se siamo dei pescatori di fiume con la terza elementare abbiamo pensato a un refuso ignorante, no vuoi vedere che invece c'è il gioco di parole meterosessuale per indicare il plurale di He-Man? Era effettivamente così, un disco di quelli che trovi nei cestoni all'autogrill quando Pierpaolo Claudiovilla li va a rubare e poi dice di essere satana: eravamo riusciti a cancellarci,a nascondere le bruttezze attorno,a dimenticarci del futuro e del presente, a diluirci in un lungo trip...eppure stavamo bene, gasati ed eccitati e iperattivi, carichi di vita ma mellow. Ci stavan pure Nur e Alex e avevamo creato uno squat da fare invidia a Philopat e alle cricche londinesi del '77, roba forte. "A cosa servirà tutto questo?", mi fa Felisatti Tosino nel trip. "A cambiare il mondo", rispondo io sotto effetto stono. E poi svenne. Chi? Come chi? Tua sorella, quel grande ammasso di arrapamento estivo ed ormoni pompati oltre i 140 bpm. Potrei usare mille parole, ne bastano due: la prima è AWESOME, la seconda è scopare con troppi preservativi, gabber di cartone, limonare con una bambola gonfiabile, impazzire per la sua bocca a cuore che non risponde nè alla madre nè alle amichette. Do it yourself! Si può fare! Il vero fuori non è un altro dentro rispetto a questo dentro. La televisione ha vinto, voi avete perso.





sabato 3 luglio 2010

I GIORNI DELLO SCUREGGIAMENTO: Marcello Ueneziani ci intervista per Il Giornale, ed intanto noi ne approfittiamo per tornare a pubblicare.













Nel mezzo di un'eclissi, in questo momento ma anche in quello appena trascorso, adesso ma anche prima o poi, la cosa che accomuna tutti è la scritta che ci portiamo in faccia "Cantando Ballando", come il nostro programma format on demand che va in onda ad orari a caso su Canale Italia. Che poi sta andando benone ed è visto da sempre più persone in Italia (e pure all'estero), ma ci assorbe talmente tante energie vitali che non abbiamo più il tempo di aggiornare questo blog. Sì perché mentre eravamo impegnati (dopo aver saputo della chiusura di Dispenser su radio due ed aver realizzato che eravamo oramai l’ultimo baluardo di diffusione della musica indipendente in Italia) a predire il decesso delle televisioni musicali ecco irrompere nella nostra vita “Ballando Cantando”, una forma espressiva mutadis mutande che ci ha portato a vestire dei panni che non avremmo mai immaginato di vestire, alla faccia delle solite anime belle radical chic della quale ci siam stufati di essere protegè e anche faberget e se mi basta anche Papà Barzetti. E proprio come la J-Ascia col suo compare Zack Una di quelle tante sere di Settembre nebbiose, uggiose, noiose da overdose niente da fare eravamo in giro a cazzeggiare da soli in tasca giusto l'ammontare per comprare un ghiacciolo ma quale ghiacciolo, c'era un freddo che pareva di essere al Polo Nord, noi il freddo non lo sopport, serata pacc, ma perbacc ecco spuntare da dietro il muretto chi? Marcello Weneziani, che ci ha indicato la via col dito e noi abbiam guardato il dito, seguento l’insegamento del magister Enrico Ruggeri all’epoca dei Decibel e che abbiamo fatto: quello che ci ha detto anni fa Enrico che ci disse “Se tu pensi che il tuo compito sia degradato, la motivazioni trovi nel passato, quando ti vendevi per denaro e ricchezza non pensando al futuro di trovare tristezza. Con il dito che fai?E quindi? E quindi vediamo di capire come si fa a fare andare avanti un blog pubblicando l'intervista che abbiamo concesso a Marcello Weneziani de Il Giornale un paio di settimane fa.


Marcello Weneziani: Canale Italia è tipo una televisione o cosa? E il vostro programma?
Noi: E' un programma musicale. Solo che siccome siamo su Canale Italia invece che su un'altra tv tv decidi tu cosa guardarti e quando. Di notte ci son pure le donnne nude che mostrano la patonza. Questo dal punto di vista tecnico. Da quello del linguaggio visto che ormai si parla la lingua di internet abbiamo cercato di prendere ciò che in rete c'è di interessante e declinarlo in chiave televisiva per parlare di musica. Eravamo due ragazzi di strada e tu ti prendevi gioco di noi. Ci siamo incontrati alla data dei Datura al Sinatra di Corlo e ci siamo detti: “non capisco perché la gente guardi Mtv o quando possiamo avere Canale Italia con i film di Emanuelle Nera?”

M.W.: Quindi il presupposto è che una tv come Canale Italia non è proprio una tv ma una serie di programmi a cui mettere play...
Noi: No, non hai capito un cazzo di ciò che ti abbiamo appena detto. Passiamo oltre.

M.W: Ipotizziamo però che una televisione come Mediaset vi proponga un contratto/qualcosa, cambia tutto?
Noi: Certo che cambia. Accetteremmo molto volentieri perché in fondo we are all cultural prostitutes, o no? Sin dal giorno 1 abbiamo cercato di fare contenuti adatti per più piattaforme possibili, ma se ci chiedessero di fare altro offrendoci un sacco di soldi lo faremmo subito. In questo il grande Giuliano Ferrara è stato il nostro vero maestro. Nel 1997 Cecchetto si è interessato a noi e noi abbiamo rifiutato. Se io tornassi indietro firmerei anche per fare i Gazzosa. : Da piccoli inseguivamo la cena e ne volevamo essere riconosciuti parte, poi siamo stati riconosciuti e ci siamo accorti che la cena non c'era o forse non c'era più. Se l’era mangiata Giulianone.

M.W.: Capisco... ma la televisione tipo Mediaset non rappresenta un po' il vecchio mondo, la preistoria? La pornografia culturale? Fistola anale? Vaglia postale?
Noi: Certo che sì, ci mancherebbbe. Però ha dei budget molto più grandi delle produzioni via web o di Canale Italia (che rispettiamo e ringraziamo). Mediasert è talmente preistoria che non si rende conto che chi la guarda (non parlo della messa della domenica ma del resto) è già abituata ai linguaggi di Youtube etc, quindi Cantando Ballando è una cosa assolutamente metabolizzabile dallo spettatore che ha meno di 35 anni. La gente guarda i filmati del Grande Fratello su Youtube, è ovvio che poi finisca per guardare anche noi. Siamo la stessa, identica cosa, solo vista da un'angolatura diversa. Noi vogliamo essere innovativi come lo era Gianni Minà a Blitz quando invitava in studio Sergio Leone e suo figlio, Nando Morioni ed Ennio Moricone feat. Ennio Antonelli aka Mazontin e Nadia Cassini vestita da calciatrice argentina col laccio al braccio che abusava sessualmente della salma di Raimondo Vianello.

M.W.: Al di là della qualità e della sostanza, con quali numeri si presenta Cantando ballando?
Noi: Quando abbiamo deciso di partire volevamo fare la "brand new" di una nuova generazione, visto che non c'era più nessuno che parlasse in video di quelle cose. Oggi abbiamo 2000 fan in più su Facebook della pagina di Brand New, ma puntiamo ad avere più elettori di Berlusconi. Il documentario su Pier Doherty de Il Teatro degli Orrori è stato visto 20mila volte in un paio di settimane, ma nessuno ci ha capito un cazzo perché quando lo abbiamo girato eravamo sotto Benzedrina. I più forti siamo noi.
M.W.: Quale televisione avrebbe mai trasmesso quel documentario di Pier Doherty?
Noi: Una televisione furba, una di quelle che a mezzanotte programma video anonimi che non guarda nessuno e che invece avrebbe potuto fare una grande operazione di comunicazione su una cosa bella e toccante come quella che crediamo di aver fatto noi. E poi, prendi il recupero di Jessy Malò. Lo abbiamo rispolverato dopo anni di oblio, la gente non se lo fumava più perché era considerato cultura di destra. Eppure noi ci abbiamo creduto, lo abbiamo chiamato, lo abbiamo parruccato per bene ed il risultato è stato che Jessy Balla come ai vecchi tempi e le ragazzine hanno la sua foto sul diario. Un successone. Il recupero di Jessy Malò è contestuale a quello di Jerry Calò: la colpa del loro esilio è legata alla presunzione di quelli che fanno la televisione. Pare che sanno tutto loro. Invece di venire a vedere i nostri spettacoli e pippare crack pippano ancora la cocaina e presumono di capire quali siano le nostre possibilità, continuando a dirci ciò che dovrmo fare. Per un po’ ci siamo fidati e ci siam fatti male. Poi però abbiamo cambiato pusher. La lezione che abbiamo imparato è: non fidarti mai di un pusher che usa lo scooter invece del Ciao Px o della Vespa.

M.W.: Ok. Queste però non sono anche le parole della 'minoranza', cioè l'attitudine degli 'esclusi'. Capite cosa intendo?
Noi: No.

M.W. No che non capite?
Noi: Non abbiamo capito.

M.W.: Riformulo. La ricerca, spesso disperata, di spazi ufficiali non è un po' l'immagine, vista e rivista, del "mondo parallelo" che non viene considerato dai canali convenzionali?
Noi: No, noi cerchiamo i loro soldi. Stop. Cerchiamo di più. Cerchiamo i loro soldi, le loro case, le loro auto, la loro coca. Gli spazi ce li abbiamo già alla grande, così come di feedback ed entusiasmo. In questo momento di transizione i grandi gruppi economici detengono il potere economico ma hanno perso l'influenza e quindi audience. Ci si sta risistemando pian piano. E forse a questo punto ho capito il senso della tua domanda precedente... noi (ma più in generale Canale Italia) produciamo cultura, quella cultura di destra che per troppi anni è stata bistrattata da una certa sinistra che si è sempre considerata superiore culturalmente ma ora non riesce nemmeno più a parlare alla sua gente. Come te, che per esprimere un concetto e fare capire cosa volevi chiederci hai avuto bisogno di ripetere tre volte la domanda. La prossima volta fatti sottotitolare, ne trarresti giovamento.

Con “Cantando Ballando” avevamo bisogno di fare una trasmissione che un inno generazionale. Non siamo mai stati, con spadrillas, dei bloggers da slogan, ma questa volta era importante – prima di tutto per noi – fare qualcosa che portasse noi e chi ci ascolta a reagire, un incitamento a ripartire dall'inizio. Ci sono un sacco di ragazzi che come noi provano le nostre stesse emozioni, perché no anche la malinconia, ma sempre con la voglia di gridare per alzarsi in piedi e superare le difficoltà attivamente

M.W.: Cosa offrirebbe una realtà come Cantando Ballando al grande pubblico e alla gente con i soldi?
Noi: Al grande pubblico niente, non siamo mica Ballando con le stelle. E' un discorso di proporzioni, di lunghezza del pene. diciamo che siamo un formato estremamente valido sotto il punto dei costi/ricavi in termine di contatti, immagine etc. Ma non siamo qui per fare uno spottone, sono dell'opinione che le cose vadano da sé. Chi fa da sé fa per tre. I Trettré. Ecco il prossimo recupero da fare: i Trettré, troppo spesso sottovalutati perché considerati cultura di destra.

M.W.: Come pensate di convincere la gente che Cantando Ballando non rappresenta il pianeta di chi non ce l'ha fatta o di chi è ancora in corsa?
Noi: Rispolverando Morgan che pippa e si fa infamare in tv. Lo faremo pippare davanti a tutti in diretta tv e lo lasceremo parlare a ruota libera. Vediamo cosa succede, vediamo chi ce l'ha più lungo. E non ci si venga a dire che questo è un onanismo fine a sé stesso, perché anche Franco Oppini quando facevo Onan il Barbaro a Quo Vadis con Anna Finocchiaro, Luca “o’ olocausto cannibale” Barbareschi e Maurizio Nichetti ha iniziato da piccolo.

M.W.: Ma voi vi fidate se qualcosa in tv o in rete vi racconta che il mondo è cambiato?
Noi: Se ci pagano bene sì.

M.W.: Nella musica italiana quanto è cambiato il mondo? Da cosa o da chi apprendete che è cambiato?
Noi: A parte il progressivo, inarrestabile e auspicabile tracollo delle major non è cambiato nulla. Tanto che se vai a cercare su Rockit c'è una nostra intervista che dice le stesse cose del 2002, solo che nel frattempo siamo cresciuti ed abbiamo raggiunto il successo e i soldi.

M.W.: La domanda era: ci vivete?
Noi: Sì, e scenderemo ad ulteriori compromessi pur di fare ancora più soldi. Ma la sfida è arrivare a viverci da miliardari ai nostri patti. Vuoi mettere la soddisfazione? Questo è quello che facciamo, ora tocca al resto del mondo venirci dietro. Mio marito davanti e dietro tutti quanti, in un avanguardistico esperimento di vero e proprio open source di codici espressivi. Come il grande Salieri in Inside Napoli con Moana Pozzi.

M.W.: Più che altro chiedo, con rifacimento ad un thread di qualche tempo fa sul forum.
Noi: Non sappiamo di cosa tu stia parlando perché non leggiamo il vostro forum, ma difendo il diritto di chiunque a chiamare altra gente fighetti, quindi va benissimo che lo dicano a noi. Personalmente m'accanisco sugli hipster e sui giovani esponenti di una certa sinistra che non sa divertirsi che a Milano vanno ai Magazzini Generali con pantaloni stretti da orchite ma a ciascuno il suo. Siamo convinti di dimostrare il contrario con i nostri contenuti e infatti non è mai stato un problema per noi. Facciamo cultura di destra, la gente non deve scandalizzarsi più di tanto.

M.W.: Anche qui torna la tendenza a partire dai buchi del culo per farsi vedere, diventare qualcuno partendo dagli angoli più bui e meno frequentati. Farsi notare pur essendo in disparte. Non esserci proprio. Essere nullità credendo di essere qualcuno. E' sempre un discorso di nicchia. Ah già che ci sono: nicchia = sinistra?
Noi: Ci siamo fatti una pensata sulla nicchia e sulla sinistra, la vuoi sentire?

M W.: Vai.
Noi: E' di sinistra chi fa le cose esclusivamente per piacere. E' di destra chi fa le cose principalmente perchè gli piacciono a lui (scritto proprio così, perché il popolo di destra difficilmente scrive in un italiano corretto). E' scemo è ottuso chi fa le cose perchè gli piacciono a lui e si rifiuta di dialogare con gli altri. È un pirla chi spara sentenze a caso ed etichetta la gente. È Pirlo chi ha capelli inguardabili e vota a destra. È Gattuso che non sa parlare l'italiano, è Guttuso che ha disegnato il simbolo del PCI. Noi facciamo cose che piacciono a noi ma vogliamo parlare a della gente, scoprendo che ci sono tanti che la pensano come noi. Per questo facciamo cultura di destra.

M.W.: Quanto ci avete messo ad elaborare questo pensiero?
Noi: Lo abbiamo elaborato stamattina, scambiandoci sms mentre eravamo seduti sulla tazza del cesso a cacare.

M.W: Minchia. A proposito si può dire 'minchia' in televisione?
Noi: Si può dire, anche perché Jessy Malò è siciliano e lo dice sempre. Noi le parolacce le teniamo tutte, a volte ce le fanno bippare però.

M.W,: Cosa c'è che non va nei videoclip? Non li passano in tv? Qualità pessima di quelli low budget?
Non fanno ascolto, il problema è solo questo. I direttori di rete vedono che il grafico va giù quando passa un video e va su quando ci sono le californiane con le tette di fuori. Noi abbiamo Lea Di Leo e Giglian ed alla gente va su qualcos'altro. Tutto qua. Ecco perchè Cantando Ballando parla di musica senza veri e propri videoclip ma mostrando donne nude e casi umani, perchè bisogna SEMPRE raccontare una storia. Poi certo ci sono i video eccezione come quelli di M.I.A., Lady Gaga o Jerry Calà ma non si può pretendere di farci una televisione intera, anche perché non abbiamo un budget adeguato. Don Gianni Budget Bozzo, Don King Buzzo. Don Gianni Boncompagni, Don Gianni Morandi e la finiamo qui.

M.W.: Finale della storia, siete contenti?
Noi: Molto, è la cosa più bella che abbiamo fatto in tutta la mia nostra vita, quella che DOVEVAMO fare prima di mollare tutto e andare in Jamaica per poi farci infamare nelle recensioni di Sizzla su Rumore. Certo, Sizzla è stato bandito dal Regno Unito per omofobia, ma se siamo arrivati fino qua è perchè siamo anche degli eterni insoddisfatti: abbiamo già iniziato a dire “certo facciamo il doppio degli spettatori ma ne potevamo fare il triplo”, “certo abbiamo migliorato ma si poteva fare altro. Sarebbe bello continuare il percorso, con i nostri tempi e il nostro stile però. Il nostro approdo a “Cantando Ballando” dimostra che finalmente amatori e professionisti sono sullo stesso piano, senza nessuna specializzazione così che anche chi fa e dice delle cagate fasciste come noi in questa intervista potrà sostenere di essere un creativo. Ciò ci porterà problemi ma sarà anche più eccitante di quella volta che Pier Doherty fatto duro è caduto sulla fioriera del Renfe a Ferrara e si è rotto i denti davanti.

M.W.: In linea di massima la missione è andare 'anche' in tv. Se capita è ok, altrimenti apposto uguale. Non c'è nessun movente rivoluzionario, disinformativo, antisociale e controculturale sotto...
Noi: La domanda è incomprensibile, non ti rispondiamo nemmeno.


M.W: Ma voi li fate i provini alle aspiranti vj, modelle e conduttrici? Dove sono le ragazze?
Noi: E ricordati che le ragazze di Bologna sono tutte minorenni, perciò regolàti. Giro di notte con le anime perse che sono dei noti acchiappafiga. Svenuti dalla stanchezza. Fighetti un par de palle. Enrico Brignano. Totò Schillaci. Suo fratello arrestato perché fotteva gomme alle auto in sosta. Lo saI chi è quel giocatore che ruba gomme all'Alfa 33. Elaborare un motorino. Il serpentone. Un nostro conoscente che si è fabbricato da solo una marmitta che gli toglieva 15 km/h di velocità però faceva un casino da porco, poi ha grippato ed ha deciso di ripiegare su un mini motorino Testi identico a quello che aveva Alvaro Vitali in Giggi il bullo. Questa è il mondo da dove veniamo, questa è la cultura di destra. Ad una domanda inutile si risponde in maniera inutile.