giovedì 31 dicembre 2009

You gotta fight for you party for your right to fight: Marina e la sua bestia vs. petardo, il killer silenzioso






Ieri sono andato alla Coop per vedere se avevano i petardi vietati ai minori,come al Lidl e al 99 cent. Di esplosivo c'era solo l'ultimo numero di Rolling Stone con la Maugeri nuda e una recensione dei Calorifer is Very Hot! dove c'era scritto che erano di Modena. Ne ho avuto abbastanza e sono uscito senza nemmeno vedere se c'erano i petardi e sono tornato al Lidl, dove c'è sempre una fauna che al confronto i pub con Lea Di Leo a Porto Viro sono frequentati da gente che non ha bisogno dell'intervento del DSM o dei Servizi Sociali.
Al Lidl ho comprato una scatola da 100 di Super Corsaro e li ho divisi a metà con mio padre, lui li tira al vicino di casa, che è un nano veramente molesto che gli fa sempre dei dispetti come solo i gremlin from the Kremlin o i nani irlandesi sanno fare, tipo togliere la ghiaia dalla sua parte, sgonfiargli la bici e cose così. Il nano vive con il figlio che è un cassaintegrato Berco e ogni tanto lo becco nelle vie più gobbe di Ferrara che va a puttane. Insomma è gente che merita di ritrovarsi petardi attaccati con il duct tape al campannelo.
Al 99 cent di Via Mazzini, vicino ad un nuovo compagno kurdo che finalmente fa il falafel come si deve e non come quei cazzo di Doner tedeschi che li sghiacciano poi te li mettono nel pane comprato al Lidl di cui sopra e te lo fanno pagare 4 euro perchè l'hai chiesto arrotolato ho comprato una scatola da 10 di Scintille Galattiche.

E poi le ho provate per i lettori di Spadrillas. A dire il vero le avevo provate per voi il 26 Dicembre ad un concerto della Squadra Omega, dei Lago Morto e dei Sissy Spacek: avevo tirato dentro uno strumento di John Wiese una scintilla galattica assieme a Molteni della Tempesta che mi fomentava. Anzi lui non li tirava, mi fomentava e basta e poi se mi davan la colpa sicuro che si tirava indietro.

Comunque: la scintilla galattica a mio giudizio e come si vede dalla foto è simile a un Magnum o uno Zeus e l'effetto pirico è più o meno quello, non capisco perchè quando ero minorenne dovevo pagare i tossici del mio paese per averli, li vendevano solo in armeria o al caccia e pesca e chiedevan i documenti. Insomma per quel che riguarda le super scintille il peso netto della massa dei materiali attivi è o,50 grammi al pezzo, la produzione è cinese e quindi visto che i fuochi d'artificio sono roba loro ci si può fidare; l'importatore è di Fanzolo di Vedelago in provincia di Treviso.
Insomma l'effetto dirompente è garantito, come ai vecchi tempi che li si gettava nei cassonetti vicino alla Coop di Copparo dove incautamente i dipendenti depositavano materiale infiammabile col risultato che i cassonetti facevano un effetto Primavalle che anche in questo caso non faceva ridere per niente, e mio papà mi dava dei calci in culo mica da ridere.
I Super Corsaro invece hanno 0,64 grammi di materiali attivi a pezzo ma sono un pacco. Stesso luogo di produzione e stesso importatore però boh, pacco assoluto, fanno rumore quanto un mini Cicciolo.
Ci siam proposti di introdurci al party di Capodanno stile Beastie Boys (prima che uno dei tre sposasse la tipa delle Bikini Kill quando tra l'altro faceva già l'artista ne Le Tigre e quindi meritava una facial humiliation) in una casa privata per le SS milanese di Capodanno dove suonerà il Genio e sarà ospite speciale l'attrice che faceva Ilsa la Belva delle SS che farà un burlesque fetish assieme alla Maugeri, e di far scoppiare tutto l'armamentario lì.
E se le fighe sono ubriache sappino già da principio che noi preferiamo il vandalismo alla figa.

giovedì 24 dicembre 2009

Renato Curcio Editore presenta Pagherete Caro per Cantare Gridare Sentirsi Tutti Uguali












Lunedì 21 dicembre alle 7,30 del mattino un nucleo armato delle Brigate Jack Jaselli ha prelevato nei pressi della sua abitazione nel nord Italia [omissis], 18 anni, collaboratore di nota rivista musicale online.
Egli è stato detenuto in un carcere del popolo. Qualunque indagine poliziesca avrebbe potuto mettere a repentaglio la sua incolumità. Il rito abbreviato è dipeso da un solo fattore:

-la comunicazione quanto più repentina della lista dei nomi che parteciperanno al Mi Ami Ancora, manifestazione controrivoluzionaria che si serve dei bastioni popolari che sbagliano per inculcare valori reazionari quali meno Italo Ghitti Disco più Traghetti Grenouille.

Fortunatamente il metodo Notimefor Cucchi adoperato dai compagni incaricati ha dato i suoi frutti, pertanto pubblichiamo di seguito i primi stralci dell'interrogatorio.

Da quanto tempo scrivi per loro?
Da prima che nascessi.

Cosa pensi della statua tirata su commissione da Faustiko Feltri nell'ultima intervista killer?
Uno schiaffo in faccia che tutti avrebbero voluto poter dare, ma non tutti hanno i giusti calli alle mani per poterlo fare.

Dentro i colpevoli e fuori i nomi, vogliamo i ladrones.
Ho ricordi confusi ma qualche nome mi è restato in mente. BOYS NOYZE NARCOS per esempio. Per riparare il torto di chi si è già scordato degli altri interrati nella tomba di Enrico De Pedis: non potevamo non chiamarlo dopo che lo abbiamo finto arrestato mentre se ne stava a Roma a comporre i nuovi pezzi, dei quali ovviamente parleremo con dovizia di particolari, da perfetti paraculi.

Avanti.
i KRISMATICS. Il contratto col loro manager prevere che Maurizio Arcieri si tagli una falange armata e urli "italiani brava gente" durante lo spettacolo, perché fin dai tempi dei Minnie's e degli Arsenico è nostro obiettivo strategico svuotare il serbatoio del punk storico italiano per rivenderlo in poltiglia alle giovani generazioni ignare.

E poi?
MY AWESOME MISTAKE, per spregio al forum del Mucchio che ci attacca quotidianamente, e per dimostrare che noi li abbiamo creati, li abbiamo accantonati e possiamo far insorgere di nuovo l'esigenza di quei beats inoffensivi e quella sfiga. Così metteremo a tacere i criptoprugnettosi vestiti trash in cerca di 15 minuti di gloria. Cantanti milanesi stizzite perchè non capiamo la loro "arte". Geek con i denti marci che vivono con la tastiera al posto delle mani e dividono la vita in thread del forum. Giornalistoidi con il veleno nelle gengive, troppo tempo libero e tanto rancore in arretrato. Ghetti chic dove rifare il mondo con le parole, perchè c'è chi la storia la subisce e chi invece la fa.

Tutto qua?
No, ci saranno anche i CONTOUR D'AZIONE. Fate 2+2: conviene a tutti tenersi buono Remore chiamando Rossano LeMeleAgre mentre siamo nell'occhio del ciclone su altre pagine del mensile, non le pare?

A me anzi non deve parere niente. Avanti forza, spiffera se non vuoi fare la fine di Ylenia Carrisi.
THE DEATH OF ANNAPAOLA KARINA VEGAS, perché non possiamo averla menata tanto col DIY e non tenere fede alla gag fino alla fine, ora che Sceneboot ha mollato la presa possiamo concretamente smantellare tutto.
Gli SCALTRO perché Pastrone non ha ancora finito di pagare a Baroncelli la copertina del suo libro, e abbiamo finito i coinquilini disponibili da sacrificare a giugno.
QUAKERS AND MORMONAUTS perché sono ragazzi di strada e non vorrei che tu a mezzanotte e tre ti prendi gioco di me.
DJ GRAFFIEDI per togliere argomenti a Bucknasty che l'ha messo nelle figurine.
Quelli della VALIGETTA ESPLOSIVA perché Wad Autocad ne ha firmato l'appalto pluriennale prima di morire e perché il nome lascia intendere che ne sanno di bombe nelle stazioni.
CAN DEL DIAVOLO per fare le pentole oltre ai coperchi, anche se li abbiamo chiamati solo pochi mesi fa.
KOBE BRYANT STORE per fermare questa spirale d'odio.

Puoi andare. Ma non finisce qui.

lunedì 21 dicembre 2009

Media Blitz: Maurizio Mosca vs. Darby Crash. Adesso canta tu, vediamo chi è che strippa.






Sensazionale: grazie a Maurizio Mosca e al suo pendolino siamo riusciti ad intervistare Darby Crash, l'ex cantante dei Germs morto per overdose/suicidio trent'anni fa. Noi possiamo e gli altri no, perché noi abbiamo Maurizio Mosca – il faro che ci guida nella notte buia dei nostri italiani tempi – e gli altri no. Darby Crash racconta che la sua compagna lo accusava continuamente di inserire vicende personali nelle canzoni ed allora ha deciso di farla finita perché in realtà a lui interessava descrivere la vita degli altri. Le relazioni divise tra pubblico e privato, tra lecito e proibito, pro-pro-proibito, l'ora di proibito, di vietatissimo, di Oroscopone superpornoshow. Le brutture degli USA e dell'intero pianeta. La Texaco, il Ku Klux Klan, Nixon e i crocifissi nelle scuole sono solo alcuni dettagli di un quadro post-moderno più ampio e triste, e certo lui non se ne lava le mani: è stata anche colpa mia, ci dice. Storie, passioni autentiche, qualche miracolo, cinghiate, tante botte. Son venute fuori anche parecchie sorprese. L'intervista a Darby Crash, via seduta spiritica like quelle che faceva Romano Prodi per scoprire dove tenevano prigioniero Aldo Moro.

Maurizio Mosca: Ciao Darby, grazie della disponibilità, so che per te non è facile avere del tempo libero per le interviste.
Darby Crash: È un piacere, anche perché da morto non ho mai un cazzo da fare.

M.M.: La musica in Italia (e più in generale, nel mondo), nell'ultimo ventennio, si è involuta o è tutto come prima?
D.C. Eh... Io credo che un'evoluzione ci sia stata, e credo anche che i Germs siano stati una piccola, ma importante, parte di questo progredire verso un rock più concreto, più vicino alla vita (ma soprattutto alla morte) delle persone. In una parola: dotato di tensione poetica. Sono morto, ma non sono morto invano: si sta cercando di confezionare un pacchetto di canzoni in grado di soddisfare tanti palati diversi con presenze anche desuete a livello musicale ma molto amate

M.M.: Non ho capito un cazzo perché io capisco solo di calcio e genitali femminili ma va bene così. A mio parere il punto forte della vostra produzione discografica è l'immaginario romantico evocato da ogni pezzo. Come se ogni canzone fosse un piccolo romanzo d'attualità perfettamente descritto, dettaglio dopo dettaglio. In realtà ho letto molte interviste dove dicevi che quello che più ti interessa è il messaggio politico, che la musica di oggi è troppo diaristica. Ho frainteso?
D.C. Sì, hai frainteso. Quando l'ho detto ero semplicemente strafatto, Forse è stato quando con i Germs abbiamo suonato a Copparo in provincia di Ferrara ed ho devastato i camerini rischiando il linciaggio perché l’organizzatore era un ex affiliato della Copparo Violenta quando girava quella buona del ’76. Da quando sono morto, il vostro paese è cambiato, ed è diventato molto, ma molto più brutto e bugiardo di prima. Adesso non mi lincerebbero più per una cosa del genere, finirei a Studio Aperto. È importante dirlo in una canzone. Ho appena avuto una "discussione" con un poveraccio ubriaco che, con una bimba con sé, inveiva contro gli immigrati dell'est. Che schifo, era il tuo collega che dirige Il Giornale. Salutamelo.

M.M.: Dici Vittorio Feltri? Te lo saluto. Quindi mi sbaglio nel dire che questo le vostre canzoni erano dedicate all'amore e alla solitudine?
D.C.: Diceva Marx: "nel capitalismo si è soli nella moltitudine". Direi che non ci capisco un cazzo perché ho fatto ragioneria e a ragioneria non ci hanno spiegato Marx. L'amore per me era sempre un espediente narrativo: ciò che più mi interessava era indagare le relazioni sociali, anche quelle più intime e private, al fine di svelarne le piccole e le grandi ingiustizie che si nascondono in esse. E se qualcuno vuole sentire parlare di recessione, allora si vada a vedere un telegiornale, che è sicuramente meglio...

M.M.: E tu sei un semplice osservatore esterno o sono storie che ti coinvolgono personalmente?
D.C.: Quando scrivevo una canzone cercavo di non raccontare la mia vita ma quella degli altri, di un'umanità varia ed eventuale che mi circondava. Alcuni elementi autobiografici erano sicuramente presenti, ma erano solo dovuti al fatto che mi drogavo e pensavo solo a farmi... Non hai idea delle terribili discussioni con la mia compagna, che a volte si sentiva coinvolta personalmente nei miei testi. Le ho sempre spiegato che non si trattava di lei, si trattava del mondo in cui vivevamo. L'unica mia vera ambizione era vivere la vita e narrare la società, ma non ce l'ho fatta ed allora è stata overdose.

M.M.: Sono perplesso... Parlando di espedienti narrativi: una cosa che mi ha colpito molto è come non sia facile individuare un unico tema nelle vostre canzoni. L'amore si mischia alla politica o alla religione. È come se ogni brano avesse una forma tridimensionale, ci sono dei lati che puoi vedere solo cambiando l'angolazione del tuo sguardo.
D.C. È' vero. Cercavo l'allegoria e la metafora: allegoria e metafora producono senso ulteriore. Ma non ti rendi conto che sto sparando frasi a caso per darmi un tono e prenderti per il culo? Beato te che prendi sul serio un tossico morto da trent'anni come me...

M.M.: Spesso faccio questa domanda a chi decide di scrivere canzoni di protesta: dove si pone il limite oltre il quale si scade nel moralismo?
D.C.: Non capisco bene cosa intendi per "moralismo", piantiamola di dire cazzate e passiamo ad altro.

M.M. Quindi la cosa veramente importante è trovare il modo giusto, diciamo nuovo, per dire le cose. Penso che non sia facile.
D.C.: Probabilmente devi tararti in qualche modo per poterlo fare al meglio. Prendi
lo spot della Lavazza che sto interpretando adesso assieme a Michael Jackson. Ricordo che ci furono delle difficoltà, se non sbaglio, per quella produzione ma le superammo con dell'ottima China White. Eravamo in un set che cercava di riprodurre il paradiso e ci sentivamo in paradiso. Bei momenti. Se volessi parlare del problema della tossicodipendenza, che faccio? Mi metto a cantar slogan anti-proibizionisti o racconto la storia della miseria esistenziale in cui ti caccia l'eroina? In quale modo riuscirò a sensibilizzare chi mi ascolta? Basta dirgli quanto ti fa star bene la roba, e che la natura faccia il suo corso.

M.M.: Sono d'accordo. Sulla libertà di stampa in Italia cosa ne pensi?
D. C: Qui Berlusconi diventa fin troppo importante, nel senso che è un baluardo della libertà di informazione perché foraggia blog scomodi come il vostro Spadrillas (lo leggo sempre anche da sottoterra, ho una connessione velocissima). È scandalosa la situazione dell'informazione in Italia: tutti addosso all'uomo più ricco del paese che controlla, in un modo o nell'altro, almeno l'ottanta per cento dei media, e solo perché nessuno capisce il suo modo di scherzare. Credo che nei reality (e, più in generale, in un paese-reality come il vostro) si scherzi poco, si prenda tutto tremendamente sul serio e vengano esasperate le distonie tra le persone e tutto questo mi mette a disagio. Per questo tenderei a smorzare e a far sorridere facendo perdere, per questo, al reality l’obiettivo che si pone.

M.M.: Sempre rimanendo in argomento Italia: la maggior parte delle vostre canzoni avrebbero potuto descrivere molto bene il nostro paese. “Lexicon Devil” era dedicata a Ken Shiro Wiva, che è giappo-nigeriano. Come sono collegate le due cose?
D.C.: Dalla Texaco! Il ritornello osceno a cui ci hanno abituato quei "politici" del Ku Klux Klan, "aiutiamoli a casa loro", è una bugia. È sicuramente arrivato il momento di dire basta. E comunque, viviamo tutti nello stesso pianeta. Le ingiustizie che si consumano quotidianamente in Nigeria ci riguardano eccome, anche perché Pat Smear all'epoca aveva una predilezione per i nigeriani!
Dikembe Mutombo l'ha scoperto lui, checché Carlo BuckNesty ne dica preferiva il culo alla fica!

M.M.: Cambio argomento: cosa ne pensi della recente reunion dei Germs con Shane West alla voce?
D.C.: I Germs fanno parte della mia vita anche se sono morto da trent'anni. Del cristianesimo condivido l'idea di pace e di reciprocità. Del cattolicesimo, condivido sostanzialmente la dottrina sociale. E dunque la reunion dei Germs è una bella cosa. Il “problema” è che avrebbero dovuto realizzare uno spettacolo in grande stile. Hai presente quelle manifestazioni in cui ci sono le grandi entrate, le grandi presentazioni? Ecco, per ricordare la mia figura avrei pensato ad una cosa del genere, ma in fondo va bene anche così. Shane West se l'è cavata bene, e pure Pat Smear anche se ormai è un quintale e mezzo.

M.M.: Hardcore e cantautorato, zuppa e pan bagnato. È solo una questione di onestà – suonate questa musica da 30 anni, perché cambiare genere - o è stato un vostro preciso intento quello di mischiare le due cose?
D.C.: Guarda... io sono morto, devi rivolgere la domanda agli altri membri del gruppo. La mia più grande ambizione era quella di coniugare in modo dialettico il rock americano, che è nel nostro dna di musicisti rockettari incalliti, con la splendida tradizione cantautorale italiana. Sono mondi molto diversi e distanti fra loro, ma credo siano conciliabilissimi... A Tira e Molla e ad Affari Tuoi mi sono divertito come un deficiente; a Ciao Darwin rido della tripla lettura del programma che pochi colgono ma quelli che la colgono non si perdono una puntata; ho adorato fare il Senso della Vita perché rispondeva a delle mie esigenze di domanda; sono impazzito di gioia nel poter costruire e confezionare i due Festival di Sanremo; se non avessi fatto Bim Bum Bam probabilmente non sarei stato capace di spiccicar parola nel mondo dello spettacolo, quindi è stata una scuola divertente ed importante; Urka è stata l’uscita dal tunnel, stavo rischiando la pedofilia… Non so più cosa sto dicendo, deve essere tutta la roba che mi sono fatto quando ero ancora vivo... e anche quella che mi son fatto da morto per girare lo spot della Lavazza... (ride)

M.M.: Secondo te la musica interessa davvero alla gente? Dopo tutto oggi, in Italia, l'unico programma televisivo dedicato alla musica che può vantare un seguito importante da parte del pubblico è X Factor.
D.C.: Negli Stati Uniti la musica è parte integrante dell'immaginario collettivo e della vita delle persone, in Italia la gente è più interessata al soccer. Come lo chiamate voi? Calcio? Dovrei chiedere a Pat Smear, se vuoi gli faccio una telefonata e sento cosa mi dice... (ride)

M.M. Mi dici qualcosa di più su Pat Smear? É vero che dopo il suicidio di Kurt Cobain e la fine dei Nirvana lui iniziò a frequentare alcuni agitatori culturali della bassa ferrarese?
D.C. È la storia di un fallimento, il fallimento della mia generazione. Trent'anni or sono mai e poi mai avrei pensato che Pat Smear sarebbe finito a filmare orge notturne in negozi di giocattoli a Tamara di Copparo. Per fortuna che poi si è salvato finendo nei Foo Fighters, ma che spavento! Sono convinto di avere delle responsabilità anch'io, che non sono stato abbastanza vigile, abbastanza generoso con il mio migliore amico, mai abbastanza disponibile. È inutile ed ipocrita dare la colpa alla società, che è un non-concetto. La società siamo noi, ovvero io, in prima persona. Sto cercando di riparare, anche se sono morto da trent'anni e non ho ancora capito come si faccia a risorgere perché non sono Jesus Christ Superstar.

M.M.: Ventunesimo secolo, memoria e "rivoluzione" digitale. Di tutti gli argomenti trattati nelle varie le discussioni sul p2p quello che mi interessa di più riguarda la facilità con cui possiamo dimenticarci le cose: vuoi per un semplice hard disk che si rompe, vuoi perché dobbiamo gestire troppa musica in intervalli di tempo sempre più ravvicinati. Certo, ormai è tardi per rimetterci a stampare i dischi. Tu che ne pensi?
D.C.: Penso che la buona musica, quella "autentica", fatta di passione, cuore e cervello, quella che arricchisce chi la fa e chi l'ascolta, questa musica resta e lascia un segno. Non credo sia il supporto materiale, vinile o CD che sia, né la mancanza di supporto: non è questo il problema. Il problema sta tutto nella qualità e nel contenuto. Quando cantavo io non esistevano nemmeno i cd e non sono riuscito ad arricchirmi: da questo punto di vista sono morto troppo presto, però almeno ho dato il via ad un genere musicale che ha salvato la vita a tanti ragazzi. Sono un eroe generazionale

M.M.: Cinque cose per cui vale la pena vivere negli Stati Uniti.
D.C.: La buona cucina, il vino, il mare, il sole, il desiderio di riscatto e giustizia di buona parte di noi. Aggiungerei pure la China White,così son sei e facciamo conto pari. Un saluto fraterno a tutti, belli e brutti, ammiratori e haters, uomini, donne, bambini, appassionati e disamorati, affettuosi ed invidiosi, che Dio, cioè io che di mestiere faccio il dio e non posso certo soprassedere a questo vizio di forma, vi benedica come diceva Pino Daniele.

venerdì 18 dicembre 2009

Non scherziamo più:Enzo G.(irolami) Barboni's CapoDanno Rosso col botto aka Botte di Natale: Spadrillas entra in clandestinità




Dopo un periodo di pausa forzata dovuto al c.d "super pirat incident" che ha causato l'ingiusto fermo di polizia prolungato mio e di Accento Svedese a causa dello sbaglio del collaboratore Paolo Liquori abbiamo deciso che da ora in poi i collaboratori ce li sceglieremo meglio onde evitare altri spiacevoli incidenti. Il clima non è dei migliori quindi abbiamo anche deciso definitivamente di darci alla clandesinità, e anche all'ascolto dei ClanDestino e a quello di Clandestino di Manu Chao che comunque spaccava nonostante piaccia alla sinistra musical terzomondista ventre molle della critica musicale militante e quindi nemici del popolo.
La cladestinità è una condizione indispensabile per la sopravvivenza di un blog che operi all'interno delle redazioni. La condizione di clandestinità non impedisce che l'organizzazione si svolga per linee interne alle forze dell'area di spadrillas. Oltre alla condizione di clandestinità assoluta si presenta perciò, nella nostra esperienza, una seconda condizione in cui il militnte pur appartenendo all'organizzazione Spadrillas opera nel mvimento ed è quindi costretto ad apparire e muoversi nelle forme che il movimento assume nella legalità. Questo secondo tipo di militanza clandestina è la alla base della costruzione delle articolazioni del potere rivoluzionario. Operare a partire dalla clandestinità consente un vantaggio tattico decisivo sulle redazioni nemiche del popolo. Questo vantaggio viene annullato quando la clandestinità è intesa in senso puramente difensivo. Il lavoro politico di ogni membro di Spadrillas d'ora in poi si svolgerà all'interno di una colonna. Tutti i rapporti di collaborazione devono dunque essere controllati e valutati onde evitare errori strategici potenzialmente pregiudizievoli alla causa.

La prima azione dimostrativa di due nostri collaboratori della colonna veneta nella redazione di una nota webzine collaborazionista occupata temporaneamente dalla cellula veneta di Spadrillas è visibile qui:

Seguirà comunicato #2

We are going to the hell / figli della violenza like Luis Bunuel


Siamo tornati, finalmente.
Non è stata colpa nostra. Abbiamo solo avuto un po' di casini: alcuni poliziotti in borghese mi hanno per errore arrestato mentre vendevo ecstasy ad un comizio del Popolo della Libertà (è bastata una telefonata dell'Elefantino e sono stato rilasciato all'istante, mi hanno pure offerto un dessert per scusarsi), alcuni poliziotti hanno per errore fatto irruzione nella nostra redazione perché a quanto pare le rivendicazioni della FAI partono dal nostro indirizzo (ma non siamo stati noi, non siamo anarchici e nemmeno informali - la colpa è altrui ma non possiamo dire di chi), alcuni poliziotti hanno pizzicato un nostro collaboratore mentre trafugava uno scatolone di petardi Corsaro al Lidl e lo hanno sbeffeggiato perché in gioventù stava in Lotta Continua (lo sbeffeggiamo di continuo anche noi, e gli diamo pure delle pedate nel sedere. Si diverte così, quel mattacchione!). In poche parole, un brutto periodo nel quale la nostra attività di giornalismo deviato è stata nostro malgrado interrotta.
Ma ora siamo tornati e non ce n'è per nessuno. Tanto per dire, subito un'indiscrezione: prossimamente arriverà un nuovo collaboratore, uno prestigioso, un congiurato che ci aiuterà a portare a termine la nostra opera di disinformazione/distruzione definitiva. Non diciamo altro, se non che tra poco ci sarà l'annuncio ufficiale e chi vivrà vedrà (anzi, ne vedrà delle belle).
Per ora fine delle trasmissioni, ci risentiamo a breve.
C'è gran voglia di DDR nel nostro paese, e noi rispondiamo di nuovo presente.