martedì 19 maggio 2009

Dal nostro inviato fra la peggio gioventù ( John MedaTravolto da un insolito destino)




Sabato volevamo andare al Lokomotiv a vedere i Sunno ))), ma abbiam scoperto che c'erano gli Altro e i Death Of Anna Karina. C'era anche un altro gruppo ma non erano i SUnno ))). Il nostro inviato Enrico Meda Pacelli (sì, è parente del papa, proprio come quello del grande fratello e come Gregorio Luciani dei Concrete) c'era.
Potremmo dire delle balle e dire che io ero alla presentazione del libro di Mughini e che invece Federico è rimasto chiuso dentro alla casa del Grande Fratello o che era a sondare logisticamente la sede del Mi Odi per vedere se può parcheggiare la sua moto scureggiante, invece siamo non phixion e ve lo diciamo chiarmente: ci dovevamo andare ma Federico era al mare e a me, nonostante mi fossi presentato con Vasco Brondi (che mi ha rovesciato uno Jagermaisterz intero nel sedile dietro della punto di mio papà) non mi hanno fatto entrare.
Non gratis, proprio non mi hanno fatto entrare.
I due all'ingresso, quelli grossi e neri. Colpa di Brondi.
Per fortuna che Barnaba Meda è un aruspice sempre sul pezzo e aveva già previsto che questo concerto si sarebbe fatto al Lokomotiv sabato 16 maggio, tra l'altro lo aveva previsto leggendo il fegato di Vasco Bondi.
L'ho detto io che è un aruspice Barnaba Ghezzi.
E poi si è fatto du scudi de gramma e due raglie ed è andato a far il fuori sincrono a Fuori Orario. Ma perchè cazzo non fa più i film fighi poi diocan, sabato ha fatto Matrazzo.

Comunque: ecco il pezzo del nostro inviato, ve lo riporto così come lo ha scritto, fa cagare ma l'ha scritto lui e l'importante è esserci.
Lo trovate anche su Zero di Bolgona di questo mese, a pagina 33: lo ha venduto prima a noi e poi a loro. Ha preso i soldi da tutti e due Barnaba. E' come Pippo Franco e Maradona: lui per gli affari c'ha naso.


(Barnaba takes the m/f stand)

Ecco due istituzioni del punk italiano e del do it yurself tutto, insieme per una sera a fare un intelligente e sarcastico macello sonoro.
I Karina suonano solo di sabato perchè sono antisemiti e gli altri giorni lavorano. Ma quando montano su un palco sono un'esperienza di potenza e coerenza inaudita, come a scaricare con precisione chirurgica in una forma apparentemente caotica tutto lo stress della settimana.
Imprescindibili è dire poco.
Come indescrivibili sono gli Altto, Haiku pun da Pesaro, una sorta di CCCP imbevuta di sentimento e piccole cose.
La parola d'ordine oggi è urgenza e l'eroina del 76 che mi è tornata su e infatti ho scritto sto pezzo, bon, è finito. (Lo so, l'ho copiato da Maurizio Milani, Ill Bill questa cancellala quando posti ok?)

giovedì 14 maggio 2009

Siamo i più trendy del mondo





Guido Meda è dei nostri. A breve inizierà a collaborare con questo blog, ed il suo primo pezzo sarà un report sulla nostra partecipazione ai Trl Awards sabato prossimo.
Colpaccio!

domenica 3 maggio 2009

PRONTI AL SEGGIO




Nonostante Andrea Girolami non ci abbia considerati blogger degni di avere materiale esclusivo per Pronti Al Peggio non c’è tempo da perdere: dopo la serata revival del Gatto e la Volpe della quale avremmo voluto scrivere un report ma si è bruciato come i nostri neuroni grazie alle paste vintage del 96 quasi più potenti like eroina del 76. Tra l’altro mi hanno sequestrato il Ciao Piaggio non perché aveva la Proma oro e il raffreddamento liquido ma perché tutto l’ambaradam sporgeva dal (metal) carter e ha sfregiato una macchina della madama appostata sul Ponte Lago Scuro.
Che poi visto che mi hanno sequestrato il mezzo poi ho dovuto fare autostop rischiando di fare la fine di Pippa Bacca.
Ma a Spadrillas che cazzo ce ne frega a noi se Girolami non ci caga, Rumore non mi aga, e Rocklab è nella camera iperbarica assieme a Michele Gecsoni?
Spadrillas ha avuto altro da fare: è sceso in campo alla Fiera di San Giorgio e Ora Siam Pronti Al Seggio, ci candidiamo.
La prima mossa ha fatto impallidire Jukka Reverberi, perché noi siamo la Caffarella dell’indie rock alla faccia del Parioli: che se lui sta con gli zingari in roulotte noi stiamo come gli In The Panchine with the Zingari in the giostra.
Ed è così che il vostro Ill Bill Laimbeer si è dato al doppio lavoro di strada durante il Luna Park di San Giorgio nei giorni più critici 23, 24 e 25 aprile non lesinando, oltre al lavoro socialmente impegnato, di fare anche il giostraio e il pr per spingere San Giorgio, come provano le foto che vedete.
E’ stata dura ma grazie ai dj set multipli spinti da un fata morganico Accento Svedese (che hanno avuto i miei picchi personali con una furibonda versione di Pop Porno mixata da Molella sparata dal calcinculo durante una furibonda catfight-royal rumble gang bang all-female tra un gruppo di 16enni con più bocciature di Chicco Lazzaretti e con più sfregi di Mickey Rourke) e grazie alle piade vegan dei vari merda dislocati per il luna park ce l’abbiamo fatta, e ora siam Pronti Al Seggio e anche al Segio, ci candidiamo perché abbiamo capito che quando la patria chiama a viso aperto,
e non finisce quand'esco,perche' sotto le elezioni ci hanno chiamato lo stesso!
Quando la patria chiama Spadrillas risponde,
Pronti Al Seggio.
Per il resto non è che posso scrivere altro perché ho preso una sprangata sull’omero destro dopo un diverbio post-tagadà dei fratelli Bisi dal quale, in eccesso di zelo lavorativo, sono stato espulso come nel 1993 per aver connesso una DDT di Jake The Snake Roberts e mi han dato 20 giorni di prognosi.

(Accento Svedese takes the m/f stand and spacca the palc)

Innanzitutto, partiamo con il dire la verità e diamo a Cesare quel che è di Cesare Cremonini: la sprangata è stata premeditata. Si tratta di attentato. Un nugolo di fan di Vasco Biondi, il noto cantantesso italiano, ci ha teso un agguato, anzi no, ha pagato alcuni frequentatori del tagadà dei fratelli Bisi per aggredire il mio socio. Oltretutto io non ho potuto nemmeno intervenire per difenderlo perché ero troppo impegnato a cercare di vincere al tiro a segno una radiosveglia con i colori del Milan, perché siamo nella Casa delle Libertà e facciamo un po' come cazzo ce pare. Succede ad essere troppo intraprendenti e ad avere uno spiccato senso per gli affari.
Siamo voci scomode, diamo fastidio ai poteri forti e diciamo sempre e comunque la verità, anche a costo di rischiare la nostra vita. Abbiamo parlato di Vasco Biondi, lo abbiamo criticato, abbiamo criticato il suo passato, presente, futuro, ed il risultato è che uno di noi è finito all'ospedale e l'altro ora è talmente provato dal punto di vista psicologico da faticare perfino a scrivere.
Ed è per questo che ci siamo candidati, e la città di Ferrara (ma tra poco tutta l'Italia) è invasa con manifesti della nostra lista Io Amo Giuliano Ferrara. I due personaggi che si vedono sui manifesti siamo noi, ci teniamo a farlo sapere in giro perché ne siamo fieri anche se in realtà è tutta una bufala imbastita ad arte per promuovere la nostra attività di dj ed i gruppi della nostra agenzia di booking.
Vogliamo difenderci e fare i nostri interessi, possibilmente arricchendoci dal punto di vista economico, nel pieno rispetto della tradizione politica italiana.
Come i ragazzi della Francolino Violenta ai bei tempi che furono, quando si correva per rabbia o per onore e la domenica mattina ci si recava al Gatto e la Volpe sperando di riuscire ad entrare per vivere da protagonisti la parte conclusiva dell'afterhour, noi ci abbiamo gettato il cuore oltre l'ostacolo e ci siamo candidati, e chi se ne frega di ciò che diranno le solite malelingue pronte a criticare gente come noi e nel contempo incensare testate giornalistiche come Famiglia Cristiana, Rockit, L'Osservatore Romano, L'Avvenire e/o seguire come se fossero Woodstock '94 concerti come quello del Primo Maggio a Roma, il Mi Ami Festival, il Mi Odi messo in piedi dagli amici degli amici per fare finta opposizione come una certa sinistra è solita fare da parecchio tempo a questa parte. A fare opposizione ora ci pensiamo noi, e che nessuno osi criticarci altrimenti ci pensa il nostro fido punisher di fiducia Littorio Feltri ad imbastire campagne stampa per demolire psicologicamente anche il più arcigno dei nemici.

L'audace colpo dei soliti ignoti

Un uomo basso, tarchiato, con gli occhiali ed i capelli molto unti si aggirava per il locale con fare furtivo. Indossava un trench beige ed in mano aveva un pendolino che faceva roteare come un forsennato, scatenando l'ilarità generale. I buttafuori lo hanno bloccato e perquisito, pensavano che fosse venuto a vendere pasticche, ma lui ha spiegato che era lì per lavoro e lo hanno lasciato subito andare.
Quell'uomo era Maurizio Mosca, immolatosi per noi che volevamo andare alla serata remember Il Gatto e La Volpe e non abbiamo potuto per cause di forza maggiore. Maurizio è andato ed ha fatto il suo lavoro di grande giornalista, intervistando una giovane agitatrice culturale che solitamente frequenta altri lidi, ma che quella sera stava festeggiando il diciottesimo compleanno nel prestigioso locale ferrarese. Ecco come sono andate le cose.

Sa che ha provocato una fiammante polemica il fatto che Berlusconi vorrebbe candidare letterine e donne dello spettacolo alle europee?
«Fa bene, vuole ringiovanire. E poi se Papi pensa di fare così, stia certo che non sbaglia. Sceglie queste ragazze perché intelligenti e capaci. Non solo perché belle. Il mio motto in politica sarà: ‘‘Meno tasse, più controlli’’. Basta con i furbi che non rispettano le regole».
Lei vuole diventare showgirl e avviarsi all’attività politica. E lo studio?
«Papi Silvio mi ripete sempre che la prima cosa è studiare. Lo sa che ha fondato una università a Milano? L’anno prossimo vorrei frequentarla. Mi iscriverò a scienze politiche».
Noemi, lei ha girato anche un cortometraggio?
«Si chiama Scaccomatto. È stato presentato a Venezia a dicembre scorso. Io interpreto il ruolo della fidanzata di un politico. È tutta una storia di mafia, di intrighi, di caccia ad un diamante».
Insomma, una trama di grande attualità. Torniamo a Berlusconi?
«Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che lui desidera da me. Poi, cantiamo assieme».
Quali canzoni?
«Non ricordo il titolo della sua preferita: aspetti che vedo sui suoi cd. Li ho tutti. Ma come fa quella... ‘‘Mon amour, lalalala’’»
Lei quali canzoni preferisce?
«A me piace la musica italiana. Non le canzoni classiche. I miei cantanti preferiti sono Laura Pausini, Tiziano Ferro, Nek. E poi c’è la colonna sonora di Scugnizzi, che io canto spesso con Papi Silvio al pianoforte o al karaoke».
Mi racconta qual è la sua barzelletta preferita tra le tante che il premier le racconta?
«Vi sono due ministri del governo Prodi che vanno in Africa, su un’isola deserta, e vengono catturati da una tribù di indigeni. Il capo tribù interpella il primo ostaggio e gli propone: ‘‘Vuoi morire o bunga-bunga?’’. Il ministro sceglie: ‘‘bunga-bunga’’. E viene violentato. Il secondo prigioniero, anche lui messo dinanzi alla scelta, non indugia e risponde: ‘‘Voglio morire!’’. Ma il capo tribù: ‘‘Prima bunga-bunga e poi morire».
Nei momenti di relax, Berlusconi cosa le confida?
«Fa tanto per il popolo. È il politico numero uno. Non dorme mai. Io non riuscirei a fare la sua stessa vita. Quando vado da lui ha sempre la scrivania sommersa dalle carte. Dice che vorrebbe mettersi su una barca per dedicarsi alla lettura. Talvolta è deluso dal fatto che viene giudicato male. Io lo incoraggio, gli spiego che chi lo giudica male non guarda al di là del proprio naso. Nessuno può immaginare quanto Papi sia sensibile. Pensi che gli sono stata vicinissima quando è morta, di recente, la sorella Maria Antonietta. Gli dicevo che soltanto io potevo capire il suo dolore».
Perché?
«Ho perso un fratello, Yuri, sette anni fa. A causa di un incidente stradale. Ora è il mio angelo custode».
Noemi, per quale squadra tiene?
«Sono patriottica, tifo Napoli. Poi, la mia seconda squadra è il Milan».
Noemi, quando la vedremo in politica, alle prossime regionali?
«No, preferisco candidarmi alla Camera, al parlamento. Ci penserà Papi Silvio».

Spadrillas in da mist rischia, ma alla fine vince sempre.

sabato 2 maggio 2009

Siamo solo noi

Il nostro diggei set all'Handmade Festival è stato una bomba. Abbiamo messo in riga tutta la crema indie presente in loco con due ore di bordate techno come se fossimo agli autoscontri di San Giorgo, Ferrara, 1996 circa. Meglio, molto meglio dell'esibizione del Blasco ubriaco fradicio e strafatto di cortisone al concerto del Primo Maggio a Roma. I più forti siamo noi.
A breve arriverà un report della serata, intanto una foto esclusiva come antipasto.

Questione di feeling

Ci stanno boicottando.
Mentre andavamo alla serata remeber Il Gatto e La Volpe la Polizia ci ha fermato e ci ha sequestrato gli scooter elaborati. Ok, la legge vieta di fare le penne in scooter, però almeno le elaborazioni ce le potevano concedere. Siamo maggiorenni e vaccinati, siamo intellettuali, siamo intellettuali alla vaccinara e potevano anche chiudere un occhio.
E poi siam ripartiti mestamente a piedi, con le pive nel sacco. Sei ore per arrivare a serata quasi terminata e venire coinvolti in una rissa furibonda, dannati fan di Giulio Barbieri che vincerà le elezioni comunali a Ferrara grazie ai suoi manifesti elettorali che ormai sono un inno alla sodomia.
Il risultato è stato che non abbiamo visto un secondo dell'evento in questione.

Avremmo potuto inventare un report come fanno tutti, ma noi abbiam scelto di non fare nulla limitandoci ad attendere che Maurizio Mosca, il nostro compare che era presente all'interno del locale, finisca di editare l'intervista esclusiva ad un personaggio esclusivo che ha fatto quella sera e ce la invii. A breve comunque la pubblicheremo, boicottaggi permettendo.