domenica 28 settembre 2008

Il primo bacio sulla Duna

Chiariamoci subito una cosa: non ho mai mangiato così bene. Pietanze talmente clamorose che me le ricorderò per sempre mangiate in un posto sperduto, estremamente difficile da trovare. Talmente difficile da trovare che il potente navigatore satellitare messomi gentilmente a disposizione dal nostro collaboratore di redazione Pio Pompa non mi è stato di nessun aiuto e mi sono perso nelle vaste zone di campagna che caratterizzano la Ferrara rurale - che se vivesse negli Stati Uniti voterebbe sicuramente repubblicano.
Però ne è valsa la pena di rischiare di non tornare più indietro, perché il Ristorante Cavalier Uliva ha un non so che di prodigioso. Ambiente molto rustico, camerieri cortesi, rancio ottimo ed abbondante servito in pentole vintage da cui è doveroso servirsi liberamente. Ti siedi al tavolo ed in men che non si dica arrivano gli antipasti, ti abbuffi ma sei subito pronto a ricominciare. Io sono per una ricerca scientifica libera da qualsiasi vincolo religioso o politico e dunque ho sperimentato ben quattro primi piatti. Pappardelle al curry, gnocchetti di zucca, strozzapreti speck e radicchio e tortelli del Cavaliere, tutti piatti fatti in casa e tutti estremamente gustosi. Li chiamano assaggi di primi piatti ma mi hanno talmente riempito lo stomaco che me la sono vista brutta, e solo un sorbetto alla mela verde ha evitato eventuali complicazioni. Oltretutto ho speso pochissimo, e ciò è sempre cosa buona e giusta.
Sicuramente il Cavalier uliva si merita 5 cucchiai e lode su 5, e molto male ha fatto il Direttore a non accompagnarmi in questa ennesima grande impresa di Spadrillas in da mist, il blog della Ferrara bene nonché il blog che vuol bene a Ferrara, Giuliano per la precisione.
Ma il Direttore è un uomo impegnato, ed un po' lo capisco. Era alla presentazione in anteprima de Il primo bacio sulla Luna, nuovo galattico album di Cesarone Cremonini. Ovviamente il Direttore ha voluto fare la primadonna, ha girato un breve filmato dell'evento ed ha voluto tenere la copia del disco tutta per sé, ma io da buon ragazzo di campagna mi sono rivolto a Giuliano Tavaroli e al suo Tiger Team ed ho potuto ascoltare l'opera aggirando veti e divieti redazionali. Rischio il licenziamento ma Il primo bacio sulla luna è talmente bello che vale la pena di parlarne con enfasi e finto compiacimento, è una sorta di rivoluzione copernicana del pop italiano e deve avere massima pubblicità e diffusione. Tre anni di lavoro per un prodotto che solletica la sensibilità, finisce e vorresti che ricominciasse a girare da solo nel tuo lettore cd, tale è la quantità di esperienze, sogni, sofferenze che Cesarone ci ha buttato dentro. Testi di una profondità quasi imbarazzante (La ricetta per curare un uomo solo, Il pagliaccio, Chiusi in un miracolo), potere alla melodia più pura e genuina (Le sei e ventisei, Dicono di me, Cercando Camilla), maturità e consapevolezza (Figlio di un re, L'altra metà) per un uomo che si autodefinisce “curioso, entusiasta e un po' rompiballe”, che pensa che non tutti i giovani siano disattenti, superficiali ed impasticcati, che è per la “rivoluzione dolce” (sto ancora cercando di capire cosa voglia dire, ma fa lo stesso), che pensa più ad avere la fiducia di chi lo ascolta che a vendere dischi, ma che soprattutto si è messo a dieta per dimagrire quei venti chili che ha messo su nel corso degli anni. Il primo bacio sulla luna è il capolavoro di Cesare Cremonini, il Mick Jagger italiano, un ragazzo che da sbarbato agli autoscontri non ha preso abbastanza schiaffoni ed ora ce lo fa pesare, regalandoci grande musica e perle di saggezza.
A quarant'anni lui e Ballo saranno ancora in pista e ci regaleranno grandissime soddisfazioni, ne sono convinto. Come Gianni Morandi, come Celentano, come Jovanotti. Giuliano Ferrara invece è un grande direttore, è un bel direttore.

venerdì 26 settembre 2008

Colle Giulia con il rap/suona più forte delle bombe



A tutti coloro che come noi si chiedevano che fine avesse fatto Giuliano Ferrara dopo l'aborto spontaneo della sua lista alle elezioni dello scorso Aprile: da oggi, dopo la oramai prossima chiusura del Foglio a causa del taglio del finanziamento ai giornali politici il compagno Giuliano assume il comando di Spadrillas in Da Mist.
La notizia era nell'aria, la redazione voleva aspettare il live di domenica da Zuni per annunciare il grosso grasso matrimonio ferrarese ma c'è stata una fuga di notizie sui soliti blog ben informati di tutto.
C'è chi chiama Enzo Polaroid a fare il direttore artistico nella sua discoteca, Spadrillas risponde con Giuliano Ferrara direttore.
Più forte delle bombe.
Ill Bill Laimbeer e Accento Svedese vi danno quindi l'appuntamento quindi domenica 28 da Zuni in via Ragno a Ferrara, per la recensione wrestling della serata che vedrà fra le altre cose suonare anche i Pilar Ternera.
Il tutto sotto la guida del the Pigga you love to hate aka Giuliano F.E.R.R.A.R.A, per una serata che si preannunncia più calda di un hell in a cell .

sabato 20 settembre 2008

Sii uomo e (summer) slamma: tag team match- Trattoria Il Sorpasso feat. Bill Laimbeer vs. Lu Salentu, la Salama da sugo, Beastie boys (triple threat!)





La Ferrara by night si è ufficialmente rotta del menù turistico capellacci e Salama da sugo e dei Beastie Boys, e ha deciso di risolvere la contesa da uomini con una magnata alla trattoria
Il Sorpasso nella sua nuova sede di Via Saraceno, poco distante dal cinema Mignon, ultimo baluardo del cinema agit-pop (oggi in programmazione un tag team di film tra cui "A qualcuno piace il culo", ingresso studenti universitari a 1 €, a breve una recensione wrestling Lester Gang Bangs congiunta), nel pieno della Ferrara che ci piace, quella da uomini veri.
La Trattoria il Sorpasso è il crossover che ci piace, come i Downset di Do we speak a dead language, come la Revelation dei tempi degli Iceburn (che non a caso hanno fatto uno split con Xabier l'unico intelligente degli Afterhours che se ne è andato infatti), degli Orange 9mm e dei Quicksand. I pregi della cucina ferrarese e della cucina mediterranea (siciliana in particolare) senza i difetti della cucina ferrarese media e della cucina fuorisedie media, praticamente come se a uno studente di Lettere e Filosofia nato nel Salento piacessero i Tarantula Hawk piuttosto che la Tarant(ul)a.
La crew del Sorpasso è capace di trasformare un aglio e olio in un piatto originale usando gli spaghetti alla chitarra fatti a mano e peperoni secchi siculi, stenderti con una (sulla carta) semplice crema di Pomodoro per andare al pinfall(non l'omonimo videogioco, queste citazioni le lascio alla Riotmaker) finale con un piledriver di ricotta e cioccolato di modica in scaglie.
Roba da 5 cucchiai su 5, con un rapporto qualità-prezzo che solo la Dischord dei tempi migliori può superare.
Il Sorpasso non ha bisogno di fare delle virate hardcore ogni tanto per recuperare credibilità, Il Sorpasso non è come i Beastie Boys che da Fight for your right to party e Girls passano a farsi pluggare in da Kathleen Hanna (che a sua volta da Smells like teen spirits e dalle Bikini Kill passa al DAMS e a Le Tigre) e a dissare quel tough guy di Bill Laimbeer e fare i concerti pro-Tibet, che se anche li hanno fatti 10 anni fa non è una buona scusa. Dovresti essere orgoglioso di quelle canzoni, come Edwige Fenech di film come Nude per l'assassino e del film con Giusva Fioravanti che una centra sinistra alla Beastie Boys che poi consegna il paese in mano a Mara Carfregna ha sempre dissato salvo poi fare marcia indietro (per evitare di consegnare il paese in mano e il ministero delle pari oppurtinità a Mara Carafregna, ma ottenendo il risultato contrario).
Sparillas In Da Mist invece di mettere nella scheda elettorale una fetta di prosciutto (con il ketchup e con lo strutto) si ritira sull'Aventino, con una scorta di dvd della Alan Young, la sua copia in vinile di Lincesed To Ill, la canotta #11 dei Detroit Pistons e esprimendo democraticamente la sua volontà vota per Bill e condanna la svolta moderata dei Beastie Boys. Così armati e con il catering del Sorpasso, cazzo ce ne frega se il paese è in mano alle destre?

domenica 14 settembre 2008

ED IO CHE SONO CARLETTO L'HO FATTA NEL LETTO

L'esordio televisivo datato 2004 dell'allora sconosciuto Carlo Pastore, perenne monito per la cultura e la civiltà contemporanee affinché ciò che è accaduto non avvenga mai più (cit.). Allora eravamo ancora in tempo per fermarlo, ma adesso è tardi e ce lo dobbiamo tenere tutto.
Tra l'altro “Il Mei nasce per una necessità impellente del mondo musicale” mi fa venire in mente necessità di recarsi con urgenza al bagno per defecazioni incontrollate ed incontrollabili. Carletto poteva dirla meglio.

giovedì 11 settembre 2008

BUFALE

Chi è Frankie Artusi? Io lo conosco, è un tipo a modo e soprattutto organizza falò in spiaggia niente male. Ma non è questo il punto, il punto è che cenare dai Fratelli La Bufala a Ferrara prima di andare ad un suo falò è una bella esperienza, ma soprattutto mangiare una enorme mozzarella di bufala con verdure assortite è pura cultura dello sballo. Ottimo antipasto prima di mangiare una succulenta pizza, costa 15 euro, pesa almeno 1600 grammi ed ha un volume pari a quello del ventre di Ciccio Valenti – ingiustamente censurato da Italia 1 e dunque martire del Pensiero Unico Berlusconiano, il ventre molle dell'Italia.
La tagli e scende il latte, ha una certa consistenza e riesce ad essere nello stesso istante morbida e solida, timida e rude, leggera e sostanziosa. È talmente buona che le faresti un buco al centro e la utilizzeresti come improbabile fonte di piacere sessuale. È enorme e fatichi a finirla, ma ne vale la pena anche solo per il fatto che poi hai le energie ad affrontare una lunga serata in spiaggia intorno ad un fuoco, con musica che parte legna e diventa reggae, con tutto ciò che ne consegue. Tu te ne vai per fare una puntatina al Barracuda ma poi non hai il coraggio di andarci veramente ed allora te ne torni a casa, ascoltando in loop Dig Your Own Hole dei Chemical Brothers mentre parli con i tuoi compagni di viaggio di quanto sia alla frutta l'Italia dal punto di vista socio-politico-culturale.
Ed allora Ciccio Valenti diventa veramente un simbolo, l'esatta personificazione di tutto ciò che l'Italia e gli italiani si trovano a dover subire (in taluni casi per loro consapevole scelta). Un uomo che lavora (e lo fa bene) che si vede chiudere il proprio programma perché infastidisce il manovratore ed alcune organizzazioni ad esso direttamente o indirettamente riconducibili. Puro dramma, una vicenda che ti fa piangere e pensare allo stesso momento, una vicenda che in momenti come questo potrebbe capitare a chiunque
Mangiamoci dunque sopra mozzarelle di bufala e non pensiamoci troppo. Pensare è pericoloso ed è uno spreco di energie. Che l'ignoranza trionfi ovunque.
(voto 4,5 cucchiai su 5)

lunedì 8 settembre 2008

DIREI CHE IL TUO LISCIO NON RESISTE ALLA PROVA UMIDITÀ

Spadrillas in da mist ha deciso di non badare a spese e di fare le cose seriamente. Fino ad ora abbiamo scherzato, ma d'ora in avanti nulla resterà impunito: utilizzeremo tutti i (potenti) mezzi a nostra disposizione, faremo accordi al ribasso e/o compromessi, scenderemo a patti con chiunque possa farci favori piccoli e grandi. In sostanza, puntiamo a diventare presto delle blogstar e faremo di tutto per raggiungere tale scopo. E per tutto si intende anche interviste a personaggi influenti nell'ambito socio-musicale, con domande accomodanti, argomentazioni inesistenti, lingue felpate, miraggi.
Abbiamo iniziato con Mark Zonda, torchiato da me medesimo e costretto a dire tutta la verità sui Tiny Tide di cui è frontman nonché indiscusso capo carismatico. Un gruppo che ha all'attivo un demo ed un Ep (o meglio, il Ronta Ep), un gruppo che se non se ne esce con un disco a breve mi incazzo. Ne è venuto fuori qualcosa di grande tra di noi, che non potrai cambiare mai, nemmeno se lo vuoi. Ed è uscita pure fuori la bomba finale, una gustosa notizia in anteprima riguardante questo sito.
Ecco nuda e cruda la cronaca di come sono andate realmente le cose.

Accento Svedese: Vorrei ringraziarti per avermi concesso l'intervista ma non posso, altrimenti poi mi accusano di fare marchette. Ed allora vengo subito al dunque. Qual'è la vostra fonte di ispirazione principale? ma soprattutto, com'è stato partecipare (anche se solo da comparse) al video di Mezzo Pieno Mezzo Vuoto di Max Pezzali?

Zonda: Una fonte di ispirazione principale non esiste. Seguo tante cose che mi piacciono. Diciamo che, nel mio periodo di formazione creativa, taaaanto tempo fa, rimasi colpito da un saggio di Edgar Alan Poe. Nel saggio Alan, posso chiamarlo Alan?, diceva di partire da una singola emozione che era stata in grado di colpirlo radicalmente per poi costruire un racconto o una storia attorno ad essa. Rimasi colpito quando lessi l'introduzione del "Nome della Rosa". Umberto, posso chiamarlo Eco?, ecco.. Eco aveva agito nella stessa maniera. Voleva tanto tanto parlare di un frate assassinato in un monastero, e così si e' spinto a creare tutto il libro, di cui nel 1997 abbiamo usufruito io e combriccola per giocare a calcetto sotto i portici a mezzanotte. Morale della favola? Scrivo musica da prendere a calci. Non ho mai conosciuto direttamente Max Pezzali, e comunque non ci tengo a parlare di quel video.

Accento Svedese: E prendere a calci Max Pezzali mentre legge un libro di Eco?

Zonda: La ringrazio! Parlare di Max che legge Eco e' come parlare del sesso di Scott Matthew d'altronde...

Accento Svedese: Comunque, quando ascolto la vostra musica mi piomba addosso un certo buonumore. Avete il potere di risollevare la situazione, di tirare su il morale anche a chi di solito ascolta Nek. È un effetto voluto o è solo fortuna?

Zonda: Guarda. È una cosa molto strana. Ho incominciato a scrivere le canzoni per il nuovo progetto, temporaneamente chiamato "Febrero", in un periodo molto molto triste. Per ora sono arrivato alla quattordicesima traccia da includere nel plausibile progetto, e ci sono solo due ballad un po' tristi e qualche canzone moderatamente melanconica. La cosa mi ha piacevolmente stupito, ma ora e' un problema per Mic Starr, che si lamenta di non avere sufficiente resistenza per riuscire a riproporre dal vivo tutti i brani di filata! Io, d'altronde, non l'ho mai visto cedere, quindi confido nel potere delle sue bacchette magiche...

Accento Svedese: Quindi il progetto Tiny Tide è nato con preciso scopo: competizione con Claudio Baglioni per darti fastidio. O per lo meno le malelingue dicono così...

Zonda: No. Non c'entra nulla. Lui ha una bella voce e canta in Italiano

Accento Svedese: Cosa pensate prima di salire sul palco in occasione di un concerto?Mike Patton diceva di avere un'erezione un attimo prima, voi come replicate?

Zonda: Potremmo regalare a Mike Patton un tostapene! Io non penso mai a nulla. Suonare dal vivo mi riempie sempre di gioia, Mic e Manuel da fuori alcuni attimi prima sembrano un po' nervosetti, ma poi tirano fuori una grinta incredibile fin dalle prime note. Dendrix, beh, non vede l'ora di polverizzare il pubblico con la sua chitarra alla stregua di Brian May nel video di "Invisible Man"! Ci divertiamo!

Accento Svedese: Ah, i Queen...che gruppo di merda! Per me loro non si divertivano nemmeno a suonare dal vivo. Scherzi a parte, vorrei vedervi al più presto dal vivo. Prossime date in programma ?

Zonda: Ne e' saltata una giusto oggi! Al Lego di Cesena suoneremo assieme ai Ladybird, un gruppo di attitudine picaresca che viene da Parigi, con cui abbiamo condiviso la stessa compilation edita da Bon Vivant Records. Da definirsi altre date nel circondario e una improbabile capatina verso il Sud Italia.

Accento Svedese: Comunque vi ho sentito solo su disco e dalla vostra musica si capisce benissimo che ci credete. E se per caso domani vi capitasse di svegliarvi e scoprire che siete in heavy rotation su Mtv, tu caro Zonda come reagiresti? io personalmente andrei in giro in strada nudo ad esultare come ho fatto quando hanno chiuso RockFm, sarebbe un momento storico...

Zonda: Piacerebbe molto al nostro batterista, che e' ossessionato dal "Traguardo MTV". A me, sinceramente, non fa nessuna differenza. Tanta gente è passata per MTV per essere dimenticata come una cometa da lì a poche ore. Credo di più nelle nicchie, negli ascolti, nei momenti piccoli ma eterni ed importanti, nelle feste e nelle canzoni canticchiate in macchina.

Accento Svedese: Concordo totalmente con il tuo pensiero, ed aggiungo che credo anche in cose come questa e questa che sono state meteore su Mtv ma che continuano ad essere sparate a palla nello stereo della mia auto, come se 9 anni non fossero mai trascorsi. Che ne pensi della legna? È troppo truzza o vale la pena di viverla nella sua interezza?

Zonda: Ecco. A questo punto MTV voglio evitarla come la peste preservando il ricordo prezioso di quello che mi capitava di vedere di piu' positivo nel 1997, quando si prendeva in chiaro quella londinese su Tele+3. La legna? Ottima per tenere caldo.

Accento Svedese: Il fatto che tu abbia ricordato gli eroici tempi in cui Mtv London si prendeva in chiaro su Tele + 3 ti salva dalla mia ira. Ricordo epiche maratone notturne per guardare Headbangers Ball mentre gli altrii miei amici si guardavano gli spogliarelli notturni sulle tv private. Lo trovi normale o ero troppo fuori dagli schemi?

Zonda: La normalità è un concetto noioso e superato.

Accento Svedese: Ma soprattutto è un concetto relativo. Ciò che può essere normale per me può essere strano per un altro. La normalità non esiste

Zonda: Chiaro! La normalità è un'invenzione del mercato

Accento Svedese: Il libero mercato in Italia non esiste.

Zonda: AHAAH! È vero!

Accento Svedese: Domanda scottante: che ne pensi della Scena indie nostrana?

Zonda: LA ADORO, ritengo che da tre anni a questa parte stiamo decisamente vivendo in un bel posticino...

Accento Svedese: Pure io la adoro e mi sento parte integrante. Adoro essere presente, mi metto in un angolo e fingo di divertirmi, fotografo e ti fotografo. Comunque sono usciti gruppi interessanti che nessuno si caga e ciofeche che vengono pure intervistate da Panorama. E qui ci sta la domanda spudorata: che ne pensi dei Ministri? Senza autocensure, tanto al massimo con i loro potenti mezzi non vi fan più suonar in giro...

Zonda: Non li conosco, non li conosco sul serio. Sono nuovi?

Accento Svedese: Non ti dico chi sono perché voglio risparmiarteli. Li ho sentiti dal vivo e mi han fatto venire in mente una versione anabolizzata delle Vibrazioni. Sono ancora traumatizzato.
(In realtà sono solo invidioso perchè loro sì ed io no..)

Accento Svedese: L'intervista sta venendo un delirio. Andiamo avanti o la concludiamo a sopresa qui?

Zonda: Facciamo rewind e la rifacciamo da capo? XD XD XD

Accento Svedese: Cosa fatta capo ha, o giù di lì. La concludiamo qui, mi voglio vendicare perché all'Hana-Bi hai hai sentito odore di cipolla e non hai voluto rispondere alle nostre domande. Be Kind Rewind, direi.

Zonda: MA NON E' VERO! Dai. Facciamo la domanda finale allora.

Accento Svedese: Ok, domandone finale anche se sta per finire la bobina del registratore. Ringo Dj viene ad un vostro concerto ed alla fine vi fa pure i complimenti, provandoci spudoratamente con una vostra amica Che fai? Lo meni, fingi di svenire o semplicemente gli dici che è vecchio ed è ora di smetterla di fare il giovane?

Zonda: Gli dico di riprendersi. Noi non abbiamo amiche.

Accento Svedese: Non voglio più amici, voglio solo nemici. Grazie mille per l'intervista e per la pazienza, verrai adeguatamente ricompensato non appena verrà nominato direttore del sito Giuliano Ferrara. Questione di giorni e poi ti arriveranno un pacco di euro, che ti verranno consegnati in una busta gialla.

THE END

Ecco, la Bomba. L'occasione che ti cambia per sempre la vita. Non avrei dovuto dirlo ma mi è scappato. Il nuovo direttore di questo umile sito sarà Giuliano Ferrara. Le cose o si fanno per intero o non si fanno proprio, e chi meglio di Giulianone potrà procurarci i contati giusti in campo musicale, politico e culinario? Rockit ha Carlo Pastore e Johnny Dorelli (pardon, Sandro Giorello)? Noi rispondiamo con Giuliano Ferrara, che data la stazza fisica vale per quattro. Svolta neo-con per Spadrillas in da mist? Nessuna paura, ci verrà lasciata massima autonomia. Avremo solo maggiori mezzi a disposizione e migliori agganci, e riusciremo dunque a sopperire ai continui boicottaggi che ci troviamo a dover subire molto spesso.
Chi non si venderebbe al miglior offerente in casi del genere? Non siamo da condannare, abbiamo solo scelto la vita.

mercoledì 3 settembre 2008

Stasera pago io






E' in edicola il #200 di Rumore
En verità vi dico: oltre al pezzo di Andrea Pomini sul Festival della Sub Pop, a Maurizio Blatto che come al solito gigioneggia parlando dei Ministry (quelli con la Y, non quelli milanesi con la "I"vestiti per metà da Napoleone) e di Bo Diddley su Retropolis salvo il quasi nuovo acquisto Daniele Ferriero che parla del Supersonic fest e Raoul Duke perchè è amico di quelli di Solo Macello. Per il resto oltre a ciò e alla mia rubrica tutto è già stato detto e scritto. Cerati parla di Fratello Metallo, Mario Capanna dei Dirtbombs, Manuel Graziani della Tornado Ride Records di cui ho parlato io mesi fa (ma mi sa che pochi dei collaboratori di Rumore leggono interamente la rivista), altri scoprono Congorock dopo che ne ho parlato mesi fa io (e lui visto che non lo conoscono giustamente romanza sulla sua biografia dichiarando di "essere cresciuto in mezzo a rave illegali" mentre anche chi va con Carlo Pastore al Miami sa che Rocco più che altro è un panc che ha cambiato la sua chitarra con due piatti perchè si è stufato di una certa sinistra antagonista che poi ci fa perdere le elezioni).
Vi faccio un piacere e posto la mia rubrica di seguito, scrivete a Pomini, Blatto e Ferriero e chiedetegli di inviarvi il formato .doc dei loro pezzi e avrete risparmiato 5 euro. Togliete 5 euro dalla cifra che ho appena scritto e avrete il mio compenso finora percepito per i 24 mesi da collaboratore della rivista.
E non pensate che sia un furto alle opere di ingegno altrui se qualcuno mette in rete la mia rubrica. Offro io.
(In questo post non è possibile commentare perchè non siamo in democrazia)




In questa rubrica, per bene che mi vada, la vita è una noia sconfinata.

In questa rubrica, nulla, assolutamente nulla, riguarda la demokrazia.

Dunque, a tutti i critici musicali ganzi che non hanno paura né delle responsabilità né delle emozioni sconvolgenti, non rimane che rovesciare la redazione, eliminare il sistema dominante, istituire l’automazione completa e distruggere la critica musicale as we know it. In questo senso il varco aperto dal debordiano e debordante detournement dalla compagna Mara Poma-Cagol è un colpo al cuore al compromesso storico fra i vari partiti della fermezza e della trattativa che almeno da dieci anni a questa parte dividono e imperano nelle redazioni delle testate musicali italiche. La storia non si può fermare: come profetizzato dal visionario critico francese Jean Artur Compagnonì sul suo profetico blog (sniffinglucose.blogspot.com) la morte della critica musicale come la conosciamo è imminente.

Questa volta non è fiction: quelle che seguono sono le recensioni degli ultimi supporti fonografici decenti, poi la profezia della fine della storia della critica musicale si avvererà: in questo senso il mio ruolo dialettico (e dialettale) di avanguardia storica è esaurito. Ora sta alla leviatanica redazione prenderne atto e trasformare la rubrica in una sintesi di danza e militanza ganza. Per quel che mi riguarda dopo due anni passati a scrivere questa rubrica ho il vuoto nella testa, mi muovo poco e male, fuori da tempo e storia. Quello che verrà dopo solo Wikipedia lo può dire: il passato è afflosciato, il presente è un mercato: fatevi sotto e occhio agli spacciatori e occhio agli zuccherini, altrimenti farete la fine di Pippa Bacca. Neither Moscow nor Washigton, no east no west (e capello alla Joey Tempest come predica il Daniel Johnston dell’hip hop nostrano Metal Carter), lunga vita alla nuova carne e a Beatrice Finauro (myspace.com/tigearbea), muoia la figura del critico musicale part-time con tutti i filistei!

Visti gli scenari apocalittici che si delineano all’orizzonte non si può che iniziare con i sette squilli di tromba annuncianti carestia, guerra, Prurient e morte degli Slave Auction (myspace.com/slaveauction), progetto noise nato dall’incontro dei due intestatari dei soloproject Kirchner (myspace.com/isidoreducasse) ed Eugenio Maggi aka Cria Cuervos (myspace.com/sileat). Questa è gente che ha collaborato col sommo Maurizio Bianchi e che bazzica questi impervi terreni con Radical Matters, Werewolf Jerusalem…robba per tipi con lo stomaco forte insomma. Visto che oramai i Sunno))) sono stati sdoganati anche da XL osate ancora di più e provate ad affrontare gli allucinanti drones di questi due fuorisede di bolognesi atipici. Niente sole e divertimentu come nellu Salentu, questi sono soundystems che annunciano i combattimenti escatologici che porteranno alla fine della critica musicale e alla chiusura delle facoltà di Lettere e Filosofia e del DAMS, e in quanto tali vanno aprioristicamente apprezzati.

Giusto per fare riguadagnare un po’ di credibilità alla rivista I take the blame dicendovi che anche io sono caduto nella trappola del fake e ora faccio mea culpa: mi faccio la spia da solo, sono un cialtrone ripugnante come Fracchia. La recensione di Humpty Dumpty (myspace.com/dumptyhumpty) che scrissi nell’Aprile 2007 si basava sull’ascolto di un cd che quei velveteen underground dei Gringoise (myspace.com/gringoise) mi avevano situazionisticamente inviato sotto mentite spoglie. Tra l’altro, come un giornalista che si rispetti il disco non l’avevo neanche ascoltato, stroncandolo solo per il gusto di farlo. Ma il buon Alessandro Calzavara è uomo sicuro dei suoi mezzi e oltre a non aver denunciato il fattaccio al tempo mi ha pure mandato il suo secondo cd, Q.b. Faccio tesoro dell’esperienza e passo oltre i pregiudizi della forma con cui Humpty Dumpty decide di esprimersi: palesi le influenze, in questo concept album misogino che non è chiaro se poi lo sia davvero (cit.), del Turi di “Tutta Colpa delle Donne” e del Club Dogo (“Vecchi sottogretari, pezzi di Briatori cinquantasettenni”); l’unico passo falso è il dissing a Miss Violetta Beauregarde , figlio del myspace-lag (e manco a dirlo è il suo pezzo più clicckato: contrappasso o detournement?) e che francamente lascia il tempo che trova (ma c’è qualcuno che dissente, vedi la recensione dei minus habens di kronic.it che definiscono Sai Violetta “descrizione di una delle figure svampite di una generazione sempre più vuota”: che dire, complimenti al loro pusher di I-Doser). Per il resto le sue divagazioni low-fi spocchiose funzionano alla grande, praticamente come se i Baustelle diventassero improvvisamente simpatici: talmente serio da risultare faceto, talmente snob da risultare un populista che, come un Di Pietro dell’indie, riscuote consensi fra gli orfani di una certa critica militante. Ho disprezzato prima e ora compro, me ne rendo conto: lascio a voi il giudizio, il mio compito di avanguardia è quello di indicarvi il sendero luminoso. Ascoltare Humpty Dumpty per me è come l’America per Baudrillard: una forma spettacolare di amnesia, tutto da scoprire, tutto da cancellare. Love it (8) or leave it (3).

Gia il fatto che gli Eat The Rabbit (myspace.com/eattherabbit) raggiungano a malapena i sessanta anni in tre mi riconcilia con la musica suonata: basso e Korg sopra le righe a battere il tempo; batteria secca e adrenalinica, doppia voce screameggiante alla Blood Brothers periodo 31G (quindi senza raggiungere le vette da checche isteriche che hanno decretato l’inevitabile declino di una certa musica che esibiva la sassyness come garanzia di qualità), una insana passione per quel garage punk danzereccio e sbarazzino di scuola GSL dei tempi che furono…il tutto senza le pretese pseudo intellettalluoidi finto Beat Happening o le pallose ridondanze nowave (ma de che?) di gruppi a loro assimilabili e di cui taccio il nome perché questo mese sono magnanimo. E se Moz giustamente ascoltando le Amavo o i Dada Swing ha perso la sua fiducia nella womanhood questi Pretty boys coi loro quindici minuti di musica fanno buche e mi ridanno fiducia nella brotherhood: se gli Youth of Today avessero ammesso la loro palese omosessualità oggi suonerebbero così. Li vedrei bene su una etichetta yankee minore ma cool, tipo la Retard Disco (www.retardisco.com). Bene, bravi (7+).

Dovessi fare un dj set in spiaggia un giorno di fine dell’estate metterei all’inizio gli Eat The Rabbit e in chiusura i kindergarten beats dei French Fries (myspace.com/havefrenchfries), duo violino-chitarre-laptop (no: non sono simili ai My Awesome Mixtape) da Pesaro, per quel che riguarda città oramai a marchio DOC. Il loro cd è da ascoltare quando in spiaggia gli ombrelloni non ce ne sono più; è un the sound dei gabbiani che arrivano in città to come (giurerei tra l’altro che qualche effetto di synth citi Giuni Russo e/o i Righeira). Paraculi e pop nel senso positivo del termine, anche quando provano sperimentazioni più ardite: se non è un buon segnale questo…ecco come giocare con le onde trendy dell’elettronica a bassa fedeltà senza esserne travolti. In attesa che dalle scuole materne i loro battiti crescano e diventino adulti (8) pieno per loro.

Chiudo con i White Pagoda (myspace.com/whitepagoda) che, lo dico tranquillamente, ottengono la recensione per l’insistenza e per l’humiltè dimostrata oltre che per la pochezza degli altri cento cd che mai ascolterò e che prendono la polvere sugli scaffali. Il più classico dei cd “tre accordi e via andare” che non può che valergli, per la scarsa novità della proposta un (6) che però vale molto di più: vuoi perché viviamo in una ice age in cui è diventato facile rendere indigesto anche il verbo Devoto (nel senso Howardiano del termine) dei fratellini newyorkesi, vuoi perchè la necrofilia musicale non va sanzionata se produce i risultati raggiunti dai venti minuti passati seduti sul sofà in fiamme dei potenti poppers toscani…e per questo mese è quanto.

Un occhio al santino di (Net Wet) Kojak e uno al vostro drink forte e vigoroso prima di uscire

Voster semper Voster,

Er-P