domenica 30 novembre 2008

Moskow not Moscow

È con grande orgoglio che la redazione di Spadrillas in da mist annuncia l'arrivo di un nuovo e prestigioso collaboratore: Maurizio Mosca.
Il grande evento era nell'aria da tempo, ma solo ora che sono state sbrigate le ultime formalità burocratiche ed è stato siglato il contratto possiamo svelare al resto dell'umanità il nostro grande colpo. Il sommo Maurizio Mosca si occuperà in particolare di sport, settore nel quale è preparatissimo data la sua pluridecennale esperienza come sensitivo in svariati programmi delle reti Mediaset.
Ed ora non ci ferma più nessuno: lo abbiamo già mandato a Milano per intervistare un'altra famosissima crew del male, altro non possiamo dire.
Ne vedremo delle belle, comunque...

domenica 23 novembre 2008

NATION OF SPADRILLAS 13-Point Program to Destroy Italia



Disseminazione del programma in 13 punti:



1. Recensione della reunion degli Earth Crisis, dei Path of Resistance, degli Slapshot e degli One Life Crew davanti al locale "Chupito", noto ritrovo per Erasmus spagnoli e fuorisede salentini vicino al parcheggio di Piazza Saint Etienne.

2. Concerto di cui al punto 1. al White Out a Gualdo, che cambia rotta musicale: dall'indie all'old time hardcore, con ultimo dj set di Enzo Polaroid il 20 Dicembre, ultimo giorno in cui sarà al Lights Out: non gli fanno mangiare il panettone al White Out perchè Gualdo, periferia di Ferrara sta a Bologna come Boston a Los Angeles : è un paese dove gli uomini sono uomini e la carne è rossa e l'one dimensional indie non tira. Solo la lira tira e per la lira si stira.

3. Annuncio di performances anarco-situazioniste da Zuni

4. Recensione dei crescioni vegan della Boutique della Piadina a Bertinoro: flava fricò, seitan, cipolla, zucche, patate della Ines a Forlimpompoli.

5. Recensione del nuovo disco dei Guns'n'Roses

6. Paolo Liguori fa outing e ammette che tutti i dirigenti di Lotta Continua che poi son diventati dei dementi facevano uso smodato di cocaina. La sua confessione nel documentario shock Ho sniffato un milione di euro

7. Lilli Gruber ha Giuliano Ferrara botoxizzato nelle (grandi?) labbra

8. Recensione della Trattoria in viale Po 13/17 che fa cucina vegana che sa da qualcosa e non da newage e incenso e costa poco vs. De La Soul three feet high and rising

9. Il tipo quello che aveva il Delta Sound e gli piacciono i Jethro Tull che ora ha il negozio di musica Pistelli e Bartolucci di fronte al Castello Estense che compra la roba dal Comet e probabilmente, dico probabilmente, la rivende a prezzi maggiorati nel suo negozio, come quella volta che ha venduto un cd mid price dei CCCP al sottoscritto a 13 € invece che 9.

10. In almeno 5 punti si cita della gente di LC, che non a caso è la targa di LC

11. Lo so benissimo che LC non è la targa di Lecce

12. Accento Svedese e Ill Bill Laimbeer assunti ad agitare culturalmente le serate del White Out (che non a caso vuol dire cocaina, LC c'entra sempre) di cui al punto 2.

13. Spadrillas Most hated aka Ferrara Most Wanted: quella vxxxa saccente di Daria Bignardi se fa Daria Bignardi+Ferrara su google arriverà a noi e ci querelerà come ha fatto Vittorio Feltri?
Ma lei lo sa che una volta sono entrato da Zuni con una tessera Arci a nome suo, regalatale dal Presidentissimo dell'Arci Ferrara Bobo Roversi che era suo compagno di classe alle superiori del quale poi tra l'altro, visto che la Bignardi non sapeva chi era David Foster Wallace, ella ha sfruttato la competenze di Roversi per sfangare un pezzo su Vanity Fair?




Suggerimenti per combattare per la realizzazione dei 13 punti, fino alla morte:


1- L'intento: mentre Ferrara dorme, darsi a rituali arcaici nei bagni di Zuni, almeno per far tornare Tatiana la commessa di Mel Book con la maglia degli Yo La Tengo a fare i dj set che è un pò che non la vedo

2. Il drink: bere le lacrime dalle palpebre dei congiuranti

3. Il mantra: "Spadrillas, Spadrillas, piccolo fiore amato da tutta la giovane Ferrara e anche da Giuliano"

4. La Sartoria: i pigiama come uniforme dell'esercito di Spadrillas

5. Il rumore: Il suono della giovane Ferrara che vi sveglierà e vi desterà dal torpore, facendovi scendere nelle strade. Vedi punti 1,2,3,4.


Spadrillas prevvarrà, in Finale (Emilia)




sabato 22 novembre 2008

La finestra sul cortile


Prima o poi doveva succedere. Non si può sempre camminare sul filo del rasoio sperando che non succeda nulla, sfidando il destino. Alla lunga dire cose scomode porta a conseguenze spiacevoli, ed ora ci siamo dentro e cerchiamo di cavarcela con il minor danno possibile.

In pratica siamo stati querelati. E la querela per diffamazione ci è arrivata dai legali di Vittorio Feltri, il direttore di Libero e dunque collega del nostro Megadirettore Giuliano Ferrara, e non riusciamo ancora a spiegarci il perché. È successo che la settimana scorsa, durante l'intervista a Scalo 76, abbiamo scherzato ed abbiamo detto che per colorito, postura ed espressione del volto Feltri somiglia ad uno di quei tossici che si fanno trent'anni ma campano ancora, indistruttibili ed invincibili come fossero dei samurai qualsiasi. Feltri non deve aver capito l'implicita ironia che stava dietro a questa frase e se l'è presa a male, dando mandato ai suoi legali di agire.
È un brutto colpo ma cercheremo di reagire, anche perché saremo difesi da Giulia Bongiorno, e la pseudo-assoluzione (nel senso che non era un'assoluzione ma è stata spacciata per tale da tutti i media di regime, e dunque lo è diventata) che ha ottenuto per Giulio Andreotti ci fa dormire sonni sereni.

Saremo dunque sempre in prima linea, sempre pronti a combattere per voi lettori (e per i soldi che ci regalate ogni volta che entrate in questo blog). Sabato prossimo venturo 29 novembre saremo al Covo a gustarci il megaconcerto dei Faint, una delle migliori band di tutti i tempi. Più forti delle querele, più forti delle bombe e dei bomber, ma soprattutto più forti del fumo di sigaretta che impesta l'aria del locale bolognese in barba ad ogni regola scritta e non scritta.
E noi, tanto per infrangere le norme e fare pari e patta con chi fuma in barba ai divieti, entreremo armati di flessibile (o in alternativa pinze trochesi qualora non dovessero esserci prese elettriche per alimentare il flessibile) e taglieremo i lucchetti che tengono chiuse le finestre, tanto per rendere più respirabile l'aria e farci sentire tutti più sani più belli.
È questione di civiltà. È una battaglia culturale che ovviamente verrà portata avanti anche dal nostro opinion leader Giuliano Ferrara sulle pagine de Il Foglio, e noi ne siamo orgogliosi.

domenica 16 novembre 2008

Sinatra Mobile Disco

C'è stato un tempo in cui la discoteca minorenne più ganza di Ferrara si chiamava Sinatra. E c'è stato un tempo un cui il vero ribelle d.o.c. della bassa ferrarese (ma insospettabilmente anche della Ferrara città) andava a trascorrere le sue domeniche pomeriggio in questo autentico luogo di perdizione a buon mercato sito in Corlo near Copparo Violenta, luogo in cui quasi nessuno pagava l'ingresso ma tutti spendevano decine di migliaia di lire in alcoolici et similia.

Quel tempo non è tanto lontano negli anni e va dal 1994 al 1998, anni ruggenti, anni in cui si dava il minimo e si otteneva il massimo, anni in cui ti divertivi anche con gli stessi dischi in rotazione tutte le domeniche ed in paio di giri a dobrare ragazze che manco ti degnavano di uno sguardo. Ma chi se ne fregava dello sguardo di quelle ragazze? Bastava esserci, bastava testimoniare, bastava fare presenza, vivere l'atmosfera che si respirava e che regnava sovrana al Sinatra (che tra l'altro per anni e anni la gente ha continuato a chiamare Sing, dal nome storico del locale che per l'appunto era Sing Sing) ed in particolare nelle sue due sale – sala sopra musica commerciale, sala sotto musica più “pesa”.

E al Sinatra ci si poteva incontrare davvero chiunque, dal compagno di classe in uno stato di ubriachezza che non avresti mai osato immaginare al bulletto da sala giochi che indossava il bomber 365 giorni all'anno ma le ragazze volevano andare tutte con lui, dal nerd di turno che se ne stava tutto il tempo a navigare in internet sfruttando le pionieristiche postazioni web all'interno del locale a te che non te ne fregava un cazzo della disco perché te la menavi da punk ma poi un salto ogni santa domenica lo facevi e sotto sotto ti piaceva pure un sacco. Non avendo la patente di guida noi si andava al Sinatra in scooter oppure ci si faceva accompagnare dai genitori, ma i più temerari arrivavano con mezzi di fortuna e cercavano di rimediare un passaggio per il ritorno, salvo dover poi tornare a piedi tra gli sfottò generali. Il motore del duemila sarà veloce e silenzioso, avrà lo scarico calibrato, però a piedi si faceva troppa fatica e se pioveva era peggio. Bei tempi.

Un locale inimitabile, un locale che poi non ce ne sono stati più di locale così, un locale che aveva diversi capisaldi che lo rendevano diverso dalla concorrenza. Una sua tipica figura mitologica era sicuramente il fotografo ufficiale del locale, un maschio bianco che aveva un'età indefinita che poteva andare dai venti ai cinquant'anni ma passava il tempo a fotografare ragazzine che dal punto di vista legale era molto pericoloso fotografare senza autorizzazione scritta dei genitori – tanto poi le foto però venivano inviate a casa, mamma e papà pagavano felici e contenti ed il caso si chiudeva lì. E mitologico era il momento della rissa d'ordinanza: ogni domenica non era domenica se compagnie di ragazzi provenienti da paesi diversi della provincia ferraresi non avevano alterchi per futili motivi e se non uscivano per regolare i conti in modo accurato. Il momento della rissa era di quelli che non si potevano perdere ed allora tutti noi ordinary people uscivamo fuori a gustarci lo spettacolo ed il locale si svuotava di colpo, fino al momento in cui intervenivano i buttafuori e tutto tornava come prima, come se nulla fosse successo, come se il tempo si fosse fermato a prima del duemila tanti anni fa.

Altre discoteche minorenni hanno provato a scalzare il Sinatra dal trono di re degli sbarbati e delle sbarbine ferraresi, ma nessuno ci è mai riuscito sul serio. Negli anni si sono susseguiti i nomi di Adelayde, Move Your Body, Limbo, City, Anima, Enigma, Mirò, Pelledoca, ma tutti ci hanno provato e tutti sono andati avanti per breve tempo e poi hanno dovuto abbandonare, segno che il brand del Sinatra era quello vincente. Troppo forte infatti era il Sinutria, troppo affezionata era la sua clientela per andare oltre un fugace tradimento al proprio locale del cuore. Il Sinatra minorenne dei tempi d'oro era sempre gremito (soprattutto in occasione degli Students' Party organizzati di sera e dell'elezione di Mister e Miss Sinatra), ma poi come in ogni favola che si rispetti venne il momento del declino, il triste periodo dell'oblio. Non so nemmeno se sia ancora aperto o lo abbiano chiuso per sempre, ma tutto finì senza nemmeno che noi ce ne accorgessimo.

Sono finiti gli anni novanta, i giovani minorenni ferrarese hanno perso il gusto delle cose semplici e si sono lanciati verso locali più alla moda o su discoteche più spinte ed adulte (se non su afterhours che cominciano la domenica mattina e vanno avanti fino a notte inoltrata). Peccato per loro, perché il Sinatra alla domenica pomeriggio è stato per tanti di noi una vera e propria palestra di vita. Purtroppo sono cambiati i tempi, sono cambiati i gusti del pubblico, il Sinatra è andato ma nulla riuscirà ad eguagliare la magia di quei momenti che si vivevano in quella discoteca, in quei giorni in cui bastava uno sguardo e scattava l'alterco, bastava uno sguardo e la ragazza del tuo cuore fuggiva a gambe levate. E la musica suonava, suonava e nessuno la voleva fermare, nessuno ci provava. Scene di vita vissuta, attimi indimenticabili che fanno ormai parte del bagaglio culturale della storia di ogni rebel ferrarese che si rispetti. L'emozione di sentirsi diverso eppure uguale agli altri.
Il Sinatra era tutto questo e molto di più. Nei secoli dei secoli, amen.


Una ipotetica selecta musicale dei riempipista di quell'entusiasmate luogo di aggregazione giovanile:
Run DMC vs. Jason Nevins – It's Like That
Tori Amos –
Professional Widow (Armand Van Helden Remix)
Armand Van Helden –
You Don't Know Me
Alex Party –
Wrap Me Up
N-Trance –
Stayin' Alive
Stardust –
Music Sounds Better With You
Wamdue Project –
King of My Castle
Chumbawamba –
Tubthumping
Gala –
Come Into My Life
e per finire quello che forse è la canzone più kitsch ed eccessiva di tutti i tempi:
Mr. President – Coco Jamboo

domenica 9 novembre 2008

Suono in una Boyband, mi manca il senso del pudore

I media di regime si sono talmente accorti di noi che il mio telefonino ha appena squillato: era Carlo Pastore che ci chiedeva se abbiamo impegni per mercoledì prossimo. Io ho risposto di no ed ho dato l'assenso ad ogni sua richiesta senza nemmeno passare dal via. In poche parole: mercoledì prossimo io, il mio socio Ill Bill Laimbeer, Giuliano Ferrara e Giovanni Lindo Ferretti saremo ospiti a Trl per presentare il nostro musical “Quando eravamo stalinisti”, un autentico spaccato di quattro vite vissute che dal 22 novembre sarà in giro per i migliori teatri d'Italia. Comunque vada sarà un successo perché abbiamo finalmente sconfitto la cultura imperante tipica di una certa sinistra che non sa ammettere i propri errori nemmeno quando non ne fa.
Stiamo diventando famosi più di mille boyband famose, la prossima frontiera è un'intervista a Studio Aperto.

Destinazione Paradiso: Spadrillas in da mist vs. Pierluigi Diaco, il fantasma di Giuliano Ferrara aleggia nella stanza

Finalmente qualcuno si è accorto di noi. Finalmente hanno riconosciuto i nostri meriti di agitatori culturali e ci hanno invitato a presenziare ad eventi che potrebbero garantirci fama e successo per i prossimi mesi (se non per i prossimi anni): sabato prossimo saremo ospiti a Scalo 76 per un'intervista a cura di Pierluigi Diaco, la sinistra che vince e convince nella buona e nella cattiva sorte. Il duro lavoro paga sempre, ed il raggiungimento di un traguardo del genere ne è la piena conferma. Sembra un sogno ma invece è la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. Siamo commossi e ringraziamo chi ci ha sempre supportato e sostenuto.
Dunque, dopo Gianni Fantoni e Vasco Brondi, altri due ferraresi saranno ospiti della prestigiosa trasmissione di Raidue e faranno del loro meglio per tener testa alle insidiose domande del loro opinion leader Diaco. Speriamo almeno che in Rai si mangi bene (e gratis) e soprattutto che al bar sotto gli studi abbiano la Tassoni.



lunedì 3 novembre 2008

Chris Benoit from hell presenta: Bed Time For Demokrazia aka Italia, ultimo atto? aka Rumore #202




L’ultimo attacco di geometrica potenza portato al cuore dello stato maggiore di Rumore il mese scorso ha alfine fatto cedere il partito della fermezza. Questa volta non è una maurizio milani o un escamotage narrativo. Col prossimo numero Demokrazia, dopo anni di eluanico accanimento terapeutico saluta questa valle di lacrime, con me nel ruolo dell’angelo sterminatore: questa rubrica, figlia della violenza like Luis Buñuel, se ne va to the hell assieme al suo itanglish che tanto ha irritato una certa sinistra critica e militante, i cui padri non hanno mai capito che gli Inti Illimani erano dei contadini e gli fregava cazzi della rivoluzione, e venivano alle feste dell’Unità solo perché li pagavano tanto.....

Si sono così avverate le indyprofetiche parole del compagno di Comitato Dj Enzo che sul suo polaroid.blogspot.com in data 4 Ottobre 2004 (che è un po’ il mio 24 Settembre 622: metto questa data assumendomi il rischio di una fatwa perché conscio del nostro ruolo di Michele Profeti) commentando l’ultimo restyling di Rumore sentenziò: “Purtroppo esiste ancora la sezione Demokrazia. Mi chiedo che senso abbia fatta in quel modo. Non vi piace che la gente vi mandi dei dischi? Ditelo. Non vi piace la musica che vi mandano? Parlate solo di ciò che merita se c'è.” Dopo quasi quattro anni di battaglie, Victory is Ours dunque. Questa risoluzione strategica #22, scritta con una IBM a testina rotante e redatta dal Lago Della Duchessa, è l’ultima assoluta di Demokrazia. Il mese prossimo è tempo di tirare fuori il coccodrillo, da oramai troppo tempo giacente sul desktop.....

Voglio però rendere un Omaggio, Tributo e Riconoscimento, dedicandolo agli autori del cambiamento netto dello stile italico di scrivere musica, che comunica e invita a riflettere sulle tematiche proprie del vivere al passo coi tempi: questa vittoria non sarebbe mai stata possibile senza il contributo di tutti i recensiti, che dai campi e dalle officine, sui loro blog e sui loro myspace, piccati financo da un indubbio giudizio positivo su di loro sotto forma di voto espresso su scala decimale tipo (8) hanno commentato quasi indistintamente: “Rumore recensisce [mettete il nome del vostro gruppo qui] nella rubrica riservata ai demo. Ma [mettete il titolo del vostro cd] non è un demo. Su Rumore ultimamente sono confusi e non riescono molto a distinguere tra un demo e un disco autoprodotto.” Grazie a voi sono riuscito a capire che i vostri non sono demo e l’ho comunicato alla redazione, che ha acconsentito l’eutanasia. Stringetevi forte a me per le ultime recensioni, che la fine è vicina e mi appresto ad affrontare il sipario finale (conscio comunque di avere fatto tutto alla mia maniera).....

Ho provato per mesi a convincere i surfcorers ..La Piovra.. (myspace.com/lapiovra) a mandarmi qualche loro vinile, anche solo per accaparrarmi gratis gemme come la versione 2.0 di Disastro Sonoro dei Peggio Punx o le grafiche di riseabove.it. Ma giustamente, gente che si è fatta due tour americani ed è uscita su Youth Attack (www.ihateyouthattack.com, che ha fre le sue uscite anche No Age e Holy Molar, mica Il Genio e fichi), e che è riuscita a miscelare punk, r’n’r e cantato in italiano con risultati tutt’altro che trascendentali come potrebbe far pensare l’accostamento di questi tre addendi, gente che nei propri gruppi-progenie ha avuto fra le fila ceffi che poi son finiti nei Mojomatics, avrebbe voluto qualcosa di più di una citazione in questa rubrica. Come biasimarli, soprattutto ora che sono morti? Dalle loro ceneri sparse dall’inceneritore di Marghera sono nati nuovi gruppi, nella migliore tradizione emiliano-veneta. Spero di poterli recensire per la mia new (swamp) thing.....

From the west to the east: da Venice Beach al mare d’inverno (che è come un film in bianco e nero) dei Forget About Mario (myspace.com/forgetaboutmario), che rappresentano col loro Ferro Boat. Adamiticamente nati da una costola dei Winter Beach Disco, altro gruppo che dopo un po’ di gavetta ha avuto giustamente un minimo di visibilità, bazzicano però altri lidi. Bestemmio se uso il termine “noise melodico”? Prima ti fanno sudare coi furiosi beat disco-punk alla Numbers di Ullrich (con quella batteria e sopratutto quell’alternarsi di voce maschile e femminile non possono non ricordare il trio californiano), poi pian piano ti narcotizzano mandandoti a letto vestito senza esserti fatto la doccia, con una statica lullaby per la classe lavoratrice come New Tears. In mezzo ricchi premi e cottillons, organetti e avant gospel che uccidono l’hype: (8) pieno.....

A quanto pare però, devo ancora tirar fuori il termine “noise melodico” per scrivere dei Pazi Mine (myspace.com/pazimine). Rip Yourself Open Sew Yourself Shut inzia e finisce con una ridondante chitarra che pare doppiare e loopare un giro di scuola Botch (quelli di Saint Matthew Returns to the Womb, per intenderci). Tempestosa e Stressante Here: prima ti accarezza, poi nel minuto e mezzo finale prende le tue valentine, le fa sanguinare e le butta nel cassonetto assieme alle tue orecchie coi suoi feedback. Per dirla alla ..La Rochelle..: molto poco italiani. Il timore però - visto che la guitar heroine alla sei corde suona in altri due gruppi (Sorelle Kraus e Pilar Ternera, questi ultimi con membri di My Awesome MixTape e Fake P, non hanno ancora registrato niente ma li segnalo: myspace.com/pilarternera), e visto che il batterista è quello dei Super Elastic Bubble Plastic - è che la lontananza geografica e altri progetti rendano le mine poco pericolose, come invece solo quelle made in Italy sanno essere (7). ....

Riservo l’ultima recensione in assoluto di Demokrazia ai Lleroy (myspace.com/lleroymusic), nell’invana Hope For Men che almeno nei suoi ultimi due anni di vita questa rubrica venga ricordata per aver segnalato buona musica anziché, anche in questo caso invano, colpito giustamente (qualc)uno per educarne cento.....

Candidamente ammetto che se questo giornale fosse il paradiso, quindi il migliore dei magazine musicali possibili, Juice of Bimbo avrebbe avuto minimo un 8 e un posto su Facce Nuove il mese dopo. Ma se devo dirla tutta, qui non è il paradiso e all’inferno delle verità io dichiaro col sorriso che un giornale che, a ragione, osanna Putiferio e Teatro degli Orrori (ai quali va riconosciuto il merito di aver sdoganato e italianizzato un certo tipo di musica pesante di scuola Amphetamine Reptile, Touch&Go e bla bla), non avrebbe dovuto farseli sfuggire. Specialmente se il gruppo in questione ha mandato due dischi alla redazione. Visto che non sono sicuro che qualcuno si accorgerà di loro prima che il gruppo passi a miglior vita, come ..La Piovra.., vedo di segnalare io il cd (ovviamente registrato e mixato dallo Steve Albini de noantri: sapete tutti chi è quindi non lo nomino). Musica sub-popolare talmente irruenta da far Pisciare nei suoi Bleached Jeans il vostro critico ganzo, specialmente nelle due canzoni killer, In My Head e la tamarrissima 1-2-3 Kid. Con due titoli del genere, che citano i Black Flag e il wrestling della golden age di Dan Peterson, possono sbagliare? Se nello stivale avessimo spazi live decenti, sono certo che il power trio marchigiano non avrebbe bisogno di recensioni, questi c’hanno du cojoni così come un Postiglione di Compagni di scuola versione Less Talk More Rock. Sul mio personalissimo registro del professore i Lleroy mancano il 10 solo per la scelta, a mio sindacabile giudizio non troppo convincente, di cantare in italiano in Tetsuo. Cosa devo fare per far sì che vi procuriate il loro cd, che molto probabilmente rimarrà la loro unica testimonianza sonora visto che poi come al solito gli impegni extra musicali e i pochi soldi decreteranno la loro fine? Ve lo devo spedire a casa? Non è il demo del mese perché questo non è un cazzo di demo, è un (9) che sarebbe tale anche in una recensione regolare, fidatevi del vostro critico ganzo: also spracht Marco Pecorari (come per tutti i luchadores mascherati che vengono sconfitti, ecco svelata la vera identità dietro al gimmick Er-P; e Zombie Kid era uno della redazione a turno, giusto per farvelo sapere).....

Uno sguardo al final countdown prima di uscire: e come diceva my man Lobo, don’t cry for me fidiputt…....

.. ..

Voster Semper Voster,....

M.P.....

domenica 2 novembre 2008

Cartoline dall'Inferno


- Ieri sera sono stato sorteggiato e dunque sono andato alla seconda del White Out al Suono Club di Gualdo, però purtroppo questa volta non ci potrà essere l'ormai consueto report-wrestling che caratterizza da sempre queste pagine: la pizza ai quattro formaggi ha avuto la meglio e ho dovuto correre a casa a chiudermi in bagno. Sono rimasto nel locale meno di due ore e stavo soffrendo come un cane per i crampi allo stomaco, un po' poco per poter esprimere un giudizio e scrivere un pezzo degno di essere definito tale. Chiedo umilmente scusa, sarà per la prossima.


- La notizia era nell'aria da parecchio tempo ma ora è ufficiale: la lista pro-life Aborto? No, grazie! del nostro direttore Giuliano Ferrara avrà un suo banchetto alla prossima edizione del MI AMI Festival, ed ovviamente ci saremo anche noi a dare manforte e a distribuire spille, flyers, opuscoli informativi ed adesivi, tutto rigorosamente DIY come vuole il padrone di casa. Ci si vede là dove non batte il sole.


- Il bassista dei DIY-rockers-as-Carlo-Pastore-docet Too Much Blond cade in diretta tv a Trl. Che sia scivolato sulle secrezioni vaginali di una giovane fan? Ai poster l'ardua sentenza.


- I Jaguar Love, il nuovo progetto di Falsetto dei Blood Brothers, sono un gruppo fighissimo. Qualcuno ha sfidato CIA, RIAA, Rihanna, PMRC, Al Gore ed Al Jourgensen ed ha reso disponibile per il dowload Take Me To The Sea, nuovo album della superband. Fate vobis.


- Sempre in tema di download selvaggio, è già online Chinese Democracy, il nuovo fantasmagorico album dei Guns'n'Roses, una delle band più scoreggione della storia della musica. Il malcapitato blogger che l'ha messo in rete è finito in galera su segnalazione dell'ormai putrescente Axl Rose, ma voi lettori potete stare tranquilli: il nostro fidato collaboratore Mario Scaramella è sano e salvo, non si è fatto beccare ed è riuscito a farci avere una copia del disco. A breve una recensione-wrestling.


- E per finire, Carlo Pastore è un genio situazionista e noi non l'avevamo capito subito.