domenica 24 agosto 2008

LA PRESA DELLA PASTIGLIA

La verità dura da ammettere è che alla Sala Giochi Apollo di Lido degli Estensi c'è una mia statua. Negli anni d'oro ho fatto talmente tante partite ed ho speso talmente tanto sudore (e denaro) che l'amministrazione comunale comacchiese ha deciso di posizionare vicino alla cassa una mia statua a grandezza naturale, faccia sorridente e volante in mano, il volante tipico di chi ha speso un capitale giocando quasi solo a Daytona.
Gli altri erano in spiaggia a prendere il sole, a giocare a racchettoni, a pallavolo o a calcio, io ero in sala giochi a tentare di battere il record sul giro. Ovviamente ci riuscivo, ma il sangue era il mio e lo sperma degli altri. Notevole, ma comunque il punto non è questo.
Il punto è che per me era doveroso continuare a tenere gli auricolari del walkman infilati nelle orecchie anche quando non era necessario perché faceva parte del mio personaggio. E per un'estate intera quegli auricolari hanno trasmesso praticamente solo Life on a Plate dei Millencolin, un disco che allora sembrava una figata, un disco che ascoltato oggi si rivela per quello che è veramente: un'opera piacevolmente inutile. I Millencolin non sanno suonare ma lo nascondono bene, hanno cavalcato ogni moda ed oggi ormai suonano quasi come i My Chemical Romance, però quel disco in fondo è davvero bello. Bullion è un pezzo che non si regala a nessuno ma tutto il disco è pervaso dall'atmosfera “non me ne frega un cazzo” tipica di quel particolare periodo, la stessa atmosfera che si respirava alla Sala Giochi Apollo, dove già allora i videogiochi non erano quelli all'ultimo grido ma nonostante tutto sapevano svolgere bene il loro compito.
Probabilmente oggi sono ancora gli stessi, e prima o poi tornerò a fare qualche partita. Dovrò solo avere l'avvertenza di mascherarmi per non essere riconosciuto. Sarebbe imbarazzante far scoprire alla gente che quello della statua vicino alla cassa sono io.
E comunque i Baseball Annie sono sempre stati meglio dei Millencolin ma non se li è mai cagati nessuno.

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