giovedì 19 febbraio 2009

I Re del Niente


È finito Festival di Sanremo e come tutti sanno i vincitori sono stati gli Afterhours. Nonostante la boria da pseudo-idolo generazionale di Manuel Agnelli, nonostante la sua spocchia da pseudo rockstar, nonostante i capelli tinti e nonostante le compilation pacco con le principali bands esponenti della Scena – compilation buona a (ri)costruirsi una verginità artistica smarrita da tempo - gli Afterhours hanno meritatamente trionfato, a dispetto di tutto e di tutti.
Ma il punto non è questo. Il punto è che il vero vincitore morale della kermesse sanremese è stato Povia che, pur presentando una canzone mostruosamente brutta, si è riscattato concedendo a Vanity Fair una sontuosa intervistessa nella quale ha sfoderato alcune perle degne di una mente assolutamente superiore. Frasi come “non mi rispecchio in nessun partito”, “ho avuto problemi con la cocaina, l'alcool”, “piaccio molto ai gay”, “se vedo un bel culo mi giro”, “mi irrita che siano solo quelli di destra ad appoggiarmi”, “(sono un appassionato di film porno) ma solo ogni tanto, quando sono in tour”, “sono d'accordo con le idee di Al Bano sull'omosessualità”, “mi piace far riflettere”, “per me ci sono diritti che sono solo eterosessuali”, “non ho mai avuto una fase omosessuale, non ho mai convertito nessuno” e la bomba “mi piace vivere controcorrente, non ce la faccio a fare una vita da pecora” sono frasi che non si regalano a nessuno e gli consegnano di diritto il titolo di vincitore morale del Festival ergendolo al rango di idolo totale in questa Italietta da parecchio tempo ricoperta da uno spesso strato di merda che non le permette di ossigenare a dovere le cellule cerebrali.
Mi sono sbagliato su di lui. L'ho sottovalutato, anche perché il fatto che mi abbia querelato per averlo definito in passato NaziPovia, mediocre, clerico-reazionario, capelli plastici, mostro sacro, intellettuale di riferimento della destra italiana e fallito mi ha portato a cambiare repentinamente idea in proposito per non rischiare il peggio e limitare i danni.
Vediamo che succederà in futuro, però intanto almeno un grande traguardo l'ho raggiunto: dalla prossima settimana inizierò una collaborazione con Liberal, prestigiosa testata diretta da Nando Adornato e vicina politicamente all'Udc, Mi occuperò di recensioni musicali et altre amenità assortite, e sono sicuro che ne vedremo delle belle. Solo una cosa non riesco a spiegarmi: ho inviato tonnellate di curriculums a Rockit (e solo a Rockit) ma sono stato assunto da Liberal, e non capisco quale sia il legame tra queste due testate giornalistiche. Sono perplesso.Misteri della fede, direi. O forse è perché grazie alla vittoria degli Afterhours il vento è davvero cambiato.

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