venerdì 18 dicembre 2009

We are going to the hell / figli della violenza like Luis Bunuel


Siamo tornati, finalmente.
Non è stata colpa nostra. Abbiamo solo avuto un po' di casini: alcuni poliziotti in borghese mi hanno per errore arrestato mentre vendevo ecstasy ad un comizio del Popolo della Libertà (è bastata una telefonata dell'Elefantino e sono stato rilasciato all'istante, mi hanno pure offerto un dessert per scusarsi), alcuni poliziotti hanno per errore fatto irruzione nella nostra redazione perché a quanto pare le rivendicazioni della FAI partono dal nostro indirizzo (ma non siamo stati noi, non siamo anarchici e nemmeno informali - la colpa è altrui ma non possiamo dire di chi), alcuni poliziotti hanno pizzicato un nostro collaboratore mentre trafugava uno scatolone di petardi Corsaro al Lidl e lo hanno sbeffeggiato perché in gioventù stava in Lotta Continua (lo sbeffeggiamo di continuo anche noi, e gli diamo pure delle pedate nel sedere. Si diverte così, quel mattacchione!). In poche parole, un brutto periodo nel quale la nostra attività di giornalismo deviato è stata nostro malgrado interrotta.
Ma ora siamo tornati e non ce n'è per nessuno. Tanto per dire, subito un'indiscrezione: prossimamente arriverà un nuovo collaboratore, uno prestigioso, un congiurato che ci aiuterà a portare a termine la nostra opera di disinformazione/distruzione definitiva. Non diciamo altro, se non che tra poco ci sarà l'annuncio ufficiale e chi vivrà vedrà (anzi, ne vedrà delle belle).
Per ora fine delle trasmissioni, ci risentiamo a breve.
C'è gran voglia di DDR nel nostro paese, e noi rispondiamo di nuovo presente.

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