sabato 4 ottobre 2008

Firestorm

La redazione di Spadrillas in da mist è in subbuglio. Il nuovo Direttore Cicciabomba Molto Intelligente pretende molto, e noi per ragioni varie ed eventuali non siamo in grado di fornire un contributo adeguato alla portata della causa. Andiamo in giro per locali, ma non riusciamo a metterci a sedere per scrivere il nostro pezzo. Tutti ci conoscono, tutti ci fermano e finisce la serata che non abbiamo scritto una riga di ciò che abbiamo vissuto. Triste a dirsi, ma è la verità.
Ma ora le cose cambiano, deve essere per forza così anche perchè altrimenti va a finire che ci sostituiscono con Andrea Marcenaro e Luca Sofri, sicuramente le penne di punta del giornale che solo incidentalmente ha il nostro stesso direttore. Tanto per dire, stasera saremo al White Out di Ferrara e seguiremo il grande evento. A Ferrara apre un locale nuovo, la città porta lo stesso nome del nostro Megadirettore, c'è Polaroid che suona e che manda avanti la baracca, c'è il fatto che finalmente anche a Ferrara è arrivato l'indie, e dunque noi non possiamo che seguire l'evento tramite recensione wrestling in tempo reale, grazie ai potentissimi mezzi che ci sono stati messi a disposizione dal nostro fido consulente Mario Scaramella.
Non avendo più nulla di interessante da dire ed essendo noi il vero organo della Convenzione per la Giustizia, diamo spazio all'angolo della polemica gratuita. Ieri sera l'ala liberal di Spadrillas in da mist è stata al Covo di Bologna. Sì, va bene, bel locale, l'hanno rifatto, ora le pareti sono di colore azzurro e poi c'era pure Pernazza che a Marina di Ravenna non si è fatto intervistare da noi e non abbiamo più il coraggio di chiederglielo di nuovo. Però come al solito al Covo c'è troppo fumo, e ad un certo punto della serata non respiri più e non ci vedi più niente. I cartelli che indicano il divieto di fumo sono assolutamente inutili, ed a questo punto esorto ogni avventore del locale che si rispetti a cogliere l'occasione al volo ed asportarli, conservandoli poi come ricordo/cimelio della serata. Visto che la gente fuma in barba ad ogni minima regola di civiltà e rispetto del prossimo, visto che nessuno dei nobilissimi gestori del locale fa nulla per impedirlo, se ne deduce che sono cartelli assolutamente inutili, e dunque il fatto che qualcuno li rubi non costituisce un grosso problema.
E non è un grosso problema nemmeno il fatto che io, tanto per fare il polemico a tutti i costi, ripubblichi un vecchio post riguardante l'argomento fumo/locali di aggregazione giovanile. È del 10 aprile 2008 ma è attualissimo, visto che nel frattempo è cambiato il governo, è cambiata la maggioranza parlamentare ma in una certa tipologia di locali la gente fuma ancora nonostante sia vietato. Se cerchi di impedirglielo ti dicono che sei fascista, però è tutta una balla colossale. Fascista è chi se ne sbatte degli altri. Fascista è chi vuol fare l'alternativo a tutti i costi anche a costo di non rispettare gli altro, chi pensa che per essere estranei alla massa di debba calpestare l'altrui diritto a non essere avvelenato. Questa cosa non mi sta bene, questa cosa è una forma di ribellismo da eliminare alla radice, a firestorm to purify. Sacconi pensaci tu.
Antagonista e me ne compiaccio, lo so non ti piaccio, pagliaccio di ghiaccio.

CHI FUMA AVVELENA ANCHE IL TUO BLOG, DIGLI DI SMETTERE
Pur avendo una larghissima maggioranza la destra ha governato malissimo per cinque anni. Non ha fatto nulla se non curare gli interessi dei soliti noti, e per giunta ha nascosto la sua sua inefficienza mediante una fitta cortina fumogena di giustificazioni puerili, riforme costituzionali polenta e osei, promesse reiterate, manovre bis e ter, bandane bianche, campagne denigratorie nei confronti degli avversari e finzioni rese come per incanto realtà grazie al potere assoluto del mezzo televisivo. Potrei aggiungere alla lunga lista anche “l'occhio attento e sveglio di Maurizio Gasparri che vigila sulla riforma del sistema radiotelevisivo” però non lo faccio: temo ritorsioni da parte dei ragazzi di Azione Giovani, sempre pronti ad accorrere in difesa del buon Maurizio (che saluto). E se accorrono quelli di Azione Giovani è la fine. Mi limito quindi solo a dire “una riforma del sistema radiotelevisivo non esente da critiche”, e vissero tutti felici e contenti.
Ma, se proprio devo salvare qualcosa in questo hellzappoppin' di politichetta fatta da dilettanti allo sbaraglio, senza ombra di dubbio io salvo il provvedimento riguardante il divieto di fumo nei locali pubblici. Mi costa molto ammetterlo ma è così, e lo ripeto quasi sottovoce, con una sorta di timore reverenziale: l'unico buon provvedimento che la destra ha approvato in cinque anni di governo è stato il divieto di fumo nei locali pubblici. Peccato solo che, soprattutto ai concerti, venga rispettato molto, molto raramente. La solita Italietta si vede anche (e soprattutto) da particolari come questo.
Sono tutto tranne che fascista, sono tutto tranne che reazionario, sono e sarò sempre per il rispetto delle libertà individuali, però non mi sta tanto bene soffrire le pene d'inferno perché la gente intorno a me vuole per forza fumare mentre io mi sto gustando in santa pace un concerto. Non mi sta bene dover uscire ogni tanto a respirare aria pura quando dovrebbero essere loro ad uscire a fumare. E non mi sta nemmeno tanto bene che la maggior parte dei locali continuino a tollerare una situazione del genere in nome di una pelosa forma di (presunto) alternativismo d'accatto – del tipo “chiudiamo un occhio altrimenti poi passiamo per gente di destra e la gente non viene più”.
È ora di finiamola, che non se ne può più di tutte quelle storie finte che si basano sui film. Dico basta agli occhi che lacrimano anche il giorno dopo, agli abiti che odorano di osteria numero sette, alla gola in simil-fibra di carbonio, all'aria al sapor di carbonchio. Chi fuma deve farlo all'aria aperta e non dentro al locale, anche solo per una semplice e civile forma di rispetto verso chi non fuma e non ha troppa voglia di respirare il fumo altrui. Interroghiamoci tutti su dove finisce la propria libertà e dove comincia quella degli altri, riflettiamoci sopra con saggezza ed insieme renderemo il mondo (un pochino) migliore. O, per lo meno, renderemo ancor più piacevole la visione di concerti et similia al sottoscritto. Fine della mia noiosa tiritera antitabagista.
Sto diventando il nuovo Luca Giurato, e non me ne rendo nemmeno conto.

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