giovedì 9 ottobre 2008

Koko Bware proudly presents: Rumore's Demokrazia, Ottobre 2008



Come affermato nella risoluzione strategica e straight edge apparsa non a caso nel millenaristico #200 considero il mio compito di profeta (inteso wikipedikamente come "colui che parla davanti", cioè pubblicamente, sia nel senso di parlare anticipatamente di qualcosa che deve ancora accadere) esaurito. Lo Stato generale di Rumore però è irremovibile come un Moloch (in questo caso nel senso rivelato dalla recensione dell’omonimo film di Sokurov scritta dal profeta Giona il Nazareno nella sua lettera ai turbocritici ganzi di Nocturno…e non a caso Moloch è anche un personaggio della graphic novel Watchmen e una macchina infernale in Metropolis: quindi tutto è riconducibile ai vaticini del profeta Giona ). Inamovibile quanto la presenza di Springsteen nelle copertine del Mucchio.

Ancora una volta allora: Che fare per trasformare la mia rivelazione teorica in prassi ganza? Anaforicamente ancora una volta il carteggio con quello che considero essere il mio alter-Engels (il correttore automatico di Word® insiste nello scrivere Enver: mi è toccato di correggere manualmente), ossia Jukka Aleksandrovič Ždanov Riverberi (il correttore di word ® insiste nel sostituire alla prima “e” la “i”: ritengo che questo sia un vaticinio shoegaze che annuncia il ritorno in studio dei My Bloody Valentine) mi ha indicato la linea retta da seguire.

Prima di passare alle recensioni dunque è un dovere morale innanzitutto chiedersi che fine abbia fatto Giuliano Ferrara dopo il tracollo della sua lista elettorale: quell’amabile Kareem Abdul Jabba (the pizza) Hutt de noantri mi manca. Non so più chi insultare e inoltre mi vengono a mancare nel pezzo 300 battute che non so come riempire.

E’ inoltre dovere morale riportare parte del mio carteggio con Ždanov Riverberi per educare i lettori alla prassi rendendoli edotti circa il finalismo intrinseco alle mie recensioni di questo mese.

Dopo il carteggio ho realizzato che è impossibile utilizzare una istituzione borghese come Rumore per gli scopi della demokrazia proletaria, perché nemmeno scrivendo su questo magazine posso dimenticare quale sono le mie reali condizioni d’esistenza. Quindi, up patriots della demokrazia to arms, smettetela di fare barricate in piazza per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso.

Engels Reverberi mi ha illuminato il sendero scrivendo che la mia intenzione non deve essere quella di teorizzare sulla musica, ma di teorizzare attraverso la musica. Ne deriveranno quindi bizzarri pezzi scritti solo usando citazioni e recensioni cut-uppate da webzines di scarsissimo livello. Compito di questa rubrica deve essere l’annuncio della sovversione dello Status Quo (intesi come band) verso un magazine radicalmente nuovo, che non rigetti il carattere popolare a beneficio degli interessi individuali di un piccolo gruppo di eletti esteti. A conferma della teoria degli opposti estremismi il mio alter Engels cita Richard Wagner che nel 1848 proprio come Marx dichiarava che “…quest’ordine stabilito che divide i musicisti in potenti e in deboli, che dà agli uni tutti i diritti e non ne concede alcuno agli altri va distrutto”.

Questa separazione della musica e dei musicisti è l’alfa e l’omega della demokrazia, e l’ordine mitico su cui ogni redazione musicale si ammanta per conservare il potere è la divisione del lavoro che in questo magazine si traduce nel dare tutte le recensioni metal a Cerati e le ristampe della Trojan a Pomini. Demokrazia invece è una rubrica reductio ad unum di geometrica potenza che sovverte l’ordine unendo recensioni di seguaci dei Marlene Kuntz a wannabe Alborosie meets le Cocorosie. Altro che il down, questo è l’up totale che in quanto tale è rock da ogni botta un quintale: ciò che l’ordine redazionale dà come dogma perpetuo e necessario è una unità irreale, maschera della divisione in classi. Ma ciò che fa il potere astratto della redazione fa la sua non-libertà concreta.

Ed è per questo che l’organizzazione rivoluzionaria di Demokrazia deve essere critica unitaria di tutti i generi e di tutti gli altri collaboratori del magazine, Blatto escluso.

La conclusione pratica di questa teorizzazione è quindi l’auto-appropriazione effettiva, di tutti coloro che vengono recensiti su questa rubrica, della coerenza della sua critica e nella relazione fra questa e la prassi rivoluzionaria.

Demokrazia in quanto rubrica rivoluzionaria è nemica di ogni ideologia rivoluzionaria, e sa di esserlo: con le seguenti recensioni strategiche chiedo dunque ai recensiti, uomini senza qualità secondo le categorie redazional-borghesi, di costituirsi in classe per sè e iscrivere il proprio pensiero nella pratica chiedendogli molto di più di quello che la rivoluzione musicale borghese ha chiesto a Carlo Pastorious e ai dARI così come a Zingales e a Dargen D’Amico. Riconoscendo e nominando la vostra miseria vi porrete nell’alternativa di rifiutarla nella sua totalità.

Ciò detto: in quanto esponenti della classe post-hc (almeno così affermano loro nella loro biografia di 5 pagine A4 in cui tra l’altro mi fanno sapere che nel 2007 hanno vinto il premio della critica al “Vanilla Sky Contest” di Romagnano Sesia) chiamo all’armi finchè terranno il loro sangue in core i Violet (myspace.com/violetit). Ho tentato di trovare delle loro recensioni googolando, ma il massimo che ho ottenuto sono state delle recensioni di Andy Violet su debaser.it o di Paolo e Mary Chain (ho dovuto modificare il nome dell’artista onde evitare sventure alla mia persona). La traccia #6, che mixa jungle e i Finley mi basta per reclutarvi. Chiamata all’armi per la causa santa ska coi Lucy in the ska (myspace.com/lucyintheska06), che sono stati più arditi del IX Reggimento d'Assalto Paracadutisti Col Moschin: mi hanno scritto chiedendo il mio indirizzo e io, fiutando odor di ganja ma soprattutto di Giuliano “the king” Parma and the ballbreakers, prudentemente ho risposto: “mandatemi il cd solo se fate pezzi originali”. Al che loro hanno testualmente replicato: “Noi reputiamo l'originalità dei nostri pezzi una delle nostre principali caratteristiche. Le richiediamo un indirizzo a cui inviare il promo”. Che bisogno c’era, visto che vi ha già rensiti rockit.it? Arruolati. Al grido di Contro il sistema la critica ganza si scaglia, Morgan chi molla è il grido di battaglia chiamo all’armi i Mordana (myspace.com/mordanarockband), per perorare e perforare la causa del nuovo rock italiano. Con liriche quali Labile, sottile, differenza tra la tua e la mia via/ nata dall’arido vivere nella consuetudine/ umide labbra piene di sapori che/ disegnano la mia visione limite erotica/ altera l’equilibrio della mia chimica/ volatile l’orizzonte che non è che un altro limite come desistere dallo stringere un patto d’acciaio con loro? Li coopto senza nemmeno ascoltarli, tanto più che hanno ottenuto recensioni su gufetto.it, ephebia.it e saltinaria.it e partecipato a Roma Rock School Competition. Per quel che riguarda la classe “roba che potrebbe recensire solo Baroni” chiamo all’armi l’Ospedale dei suoni (ospedaledeisuoni.it) e il loro cd basato su improvvisazioni generiche comprensive di frequenze radio e alterazioni sonore ambientali. Nessuna recensione reperibile. Il lettore del mio laptop ha deciso di improvvisare pure lui visto che hanno avuto la geniale idea di attaccare sul cd un adesivo spesso quanto una braciola Probabilmente è questo il motivo per cui non li ha recensiti nessuno: il risultato sonoro ha fatto vedere i sorci verdi a Yamazaki Maso aka Masonna. Chiudo il reclutamento con gli Insideprocess (myspace.com/insideprocess), un nome da band metalcore più scatologico che escatologico: teschi aù gogo, ringraziamenti alle clothing companies invece che ai parenti, batteria triggerata…pura deutsche ideologie insomma (e infatti gruppi come questo e i film porno scatologici hanno terreno di coltura e conquista la Germania:chiedetevi il perché). Demokrazia in quanto rubrica rivoluzionaria nemica di ogni ideologia rivoluzionaria è certa che con loro la vittoria sarà nostra.

Uno sguardo al Sol dell’avvenire (il film di Gianfranco Pannone) prima di prender l’armi,

Voster Semper Voster

Er-P

spadrillasindamist.blogspot.com

1 commento:

Anonimo ha detto...

da!