domenica 19 aprile 2009

Lui è il gatto ed io la volpe, siamo in società. Di noi ti puoi fidar

In breve, che altri impegni incombono, il tempo è denaro e chi dorme non piglia pesci.

Ieri sera siamo stati alla serata remember Il Gatto e la Volpe, un pezzo di storia che torna occasionalmente e fa piangere più di una persona. Perfino il Piotta che suonava al 500 Rock Club ha sospeso il concerto dopo tre brani per partecipare al Grande Evento, lasciando spazio ad un mega-comizio elettorale di Tiziano Motti, il nostro candidato alle elezioni Europee nella circoscrizione Emilia Romagna. Vincere e vinceremo.

In definitiva, a breve arriverà un report della serata remember Il Gatto e la Volpe e per ora lasciamo al folto pubblico che segue questo blog una gustosa anticipazione: un filmato del momento esatto in cui siamo partiti per recarci al remember, in sella ai nostri scooter elaborati che poi abbiamo utilizzato anche dentro al locale

Spadrillas in da mist, sempre un metro avanti rispetto alla concorrenza.

sabato 18 aprile 2009

UNA VITA CONTO CORRENTE

Stefano D'Orazio se ne va dai Pooh perché è troppo vecchio per fare la vita da rocker.
Massimo rispetto per un uomo che si è stancato di suonare la doppia cassa e di avere tic nervosi di varia natura e specie a forza di cantare mentre suona con vigore la propria batteria.
Stefano D'Orazio è uno di noi.
Sia quello dei Pooh che il suo omonimo dei Vernice.

Il fenomeno ce l'abbiamo noi

Beppe Grillo ha detto che vuole assumere Vauro per fargli fare le vignette sul suo blog.
Impossibile.
Vauro l'abbiamo già assunto noi. Dalla prossima settimana Vauro inizierà a fare le vignette sul nostro prestigioso blog. L'ennesimo colpaccio di Spadrillas in da mist.
Beppe Grillo è il solito cazzaro.
Beppe Scrillo.
Beppe Strillo.
Beppe Strippo.
Beppe Strazio.
Beppe Cazzio.

domenica 5 aprile 2009

Maledetta Prima Vera



Abbiamo voluto aspettare un pochino prima di urlarlo ai quattro venti, ma ora è giunto il momento e nulla potrà fermarci dall'essere autoreferenziali e celebrare i nostri (enormi) meriti. Non volevamo essere accusati di fare un uso criminoso della tv pubblica e/o dei tabloid musicali pagati con i soldi di tutti parlando di concerti da noi organizzati o di dischi da noi distribuiti, ma ora non resistiamo e sbattiamo in faccia al mondo intero la cruda realtà, con la nostra consueta arroganza (tanto è passato già un po' ed è scaduto il termine per poterla definire marchetta).

La nostra rassegna musicale Maledetta Prima Vera è stata un trionfo. Purtroppo l'evento ferrarese non ha potuto svolgersi nei parchi del Grattacielo come abbiamo annunciato tempo fa (la location è stata occupata all'ultimo momento da una parata dimostrativa organizzata da Giulio Barbieri ed i suoi quaranta elettori), ma noi non ci siamo persi d'animo ed abbiamo ripiegato spostando il tutto all'Armony, glorioso locale della provincia ferrarese teatro di memorabili concerti et altre performance artistiche di un certo spessore. La gente è accorsa numerosa (21.000 paganti, come quando la Spal era in serie B e giocava il derby con il Bologna) e si è divertita grazie alla musica che abbiamo proposto e agli artisti che si sono esibiti, in una giornata che più che un giorno qualunque è stata una girandola di emozioni.

Giovanni Baglioni, il figlio del grandissimo Claudio Rompicoglioni, ha presentato all'Armony il suo disco d'esordio che uscirà prossimamente la casa discografica del Direttore, solo che ha dovuto suonare sotto copertura assumendo il nome e le sembianze di Paris Wilton per non dare l'impressione di essere il solito culattone raccomandato. Fugaci composizioni pop a bassa fedeltà, come appunti di idee presi a notte fonda, prima di lasciarsele sfuggire di mente. Le melodie restano sospese tra chitarre già piene di echi di sogni e campionamenti a nudo (in tutti i sensi), e la voce ora fugge tra i riverberi, ora rimane l'unica presenza certa. È stato interessante, e anche un po' emozionante, vedere come venissero restituiti dal vivo questi schizzi (in tutti i sensi) di canzoni. Sul nostro portale GAG FACTOR sono disponibili filmati dell'esibizione di Giovanni Baglioni a.k.a. Paris Wilton, ma nulla sarà mai in grado di eguagliare le emozioni che i presenti (ma anche gli assenti) hanno avuto il privilegio di provare durante quegli indimenticabili momenti.

E l'esibizione di Giovanni Baglioni non è stata nulla in confronto a quella di Margaret Lee, un promettente cantautore ferrarese che è molto di più del solito Vasco Brondi wannabe. Margaret Lee ha talento e classe, estro e fantasia, e credo che in futuro ne sentiremo parlare parecchio. Comunque, la trama del film è la seguente: Klaus Kinski e Margaret Lee approfondiscono il rapporto amoroso e si comprende che la ragazza vorrebbe lasciare il marito per vivere con il tenebroso medico. Gioia Desideri continua con le manie omicide e in una bella parte onirica ricorda vecchi tentativi di uccidere il marito e persino un medico della clinica. Lea Di Leo è brava a girare alcune scene con il killer incappucciato che vaga per la villa vestito di nero, mantello, guanti e pugnale in mano. Pare evidente la lezione di Mario Bava, ma non mancano le influenze di Argento e Martino che riempiono i cinema italiani con pellicole a base di assassini in guanti neri. La seconda vittima è proprio la Desideri che viene strangolata e infilzata con uno stiletto. Un sarcofago chiodato è l’arma con cui è massacrato un autista che ha il torto di mettersi sulla strada del killer mentre cerca di far fuori Margaret Lee, che però si salva solo perché al Maledetta Prima Vera ha presentato il suo nuovo singolo Voglia di cosce e di sigarette. E non ce n'è stato per nessuno.

 

(Ill Bill Laimbeer takes the m/f stand)

 

Intanto grazie al mio ex compagno delle medie Alessandro Smanio che ci ha dato il gancio per fare il maledetta Prima Vera all’Armony: era un evento indipendente di noi giovani con i blue jeans che si doveva fare, con buona pace di Giulio Barbieri e di Enrico Beruschi Tagliani che non vogliono capire che noi siamo i giovani con i blue jeans.

Maledetta Prima Pera e tò mama l’è na vera dunque, 21 marzo 2009, parata gang bang di realtà locali e no :il carnevale della Nuova Musica Italiana.Un concerto collettivo, in paesi lontani e piste diverse, ma tutti sotto lo stesso casino. Per innamorarsi basta un’ora. Ancora e ancora.
In ogni dove.

In questa sfilza di nomi di potenziali “saranno famosi” la prima artista che il vostro Ill Bill Laimbeer vi vuol parlare è Cristina Ricci da Las Pezia, nota per essere apparsa nel video di Necro White Slavery . Cristina ha già avuto i suoi cinque minuti di celebebrità proprio grazie a questo video e ad un passaparola che ha dell’incredibile. Il suo vero nome è Stephanie Sokolinski, nata a Bordeaux nel 1986 da una famiglia polacca, Cristina si è fatta notare recitando in alcuni film francesi underground ma la svolta da vera è arrivata nel 206 quando ha postato un video registrato in camera da letto con un cellulare, I’ll kill her – lamento di una ragazza gang bangata dal fidanzato assieme ad una avvenente bionda che ha provocato una epidemia che si è risolta con oltre 3 milioni di contatti, nonostante l’imbronciata chanteuse non avesse alcuna intenzione di lanciarsi nella carriera di musicista. Inesperta di strumenti musicali – a parte la chitarra hawaiana – Soko è diventata il simbolo di una generazione di freak-nerd che non ci stanno a farsi da parte per le bellezze plasticone.

Durante il set di Giovani Baglioni mi sono preso cura della parte video proiettando Il Sergente Rompiglioni, immortale capolavoro del cinema muto di Luis Bunuelle e Mariano Laurenti.

Poi, prima dell’headliner ferrarese Margaret Lee un’altra ferrarese d’eccezione a far da madrina a Margaret: Marica Lombardi aka Sexy Luna , una da candidare sindaca nelle liste dell’UDC assieme al 24enne Daniele Modica .

Prima di mandare in pensione Fiasco Brondi, pieni di Whisky e Margarita con Margaret Lee è salita sul palco, come fluff girl Roberta Gemma una che come dice my man Cole c’ha more porno live than Vera Gemma e your name on my knife with the stemma. Ha 22 anni, un pugno di 7” per l’ottima Moshi Moshi e col nome d’arte di Florence and The Machine possiede un timbro blues, picchia la batteria stando in piedi quando non è impegnata a saltellare su e giù per il palco come Ligabue e fonde una attitudine rokettara à la Debbie Harry con un folk ad alto tasso emotivo e ad altra aperol tassoni oserei dire.

Poi il caos sotto il palco con Margaret Lee, di cui ha già parlato Federico.

 

Che dire, Da Milano a Napoli, da Torino a Bari, da Venezia e Roma. Nelle grandi città puttane come anche nelle caste province ci saranno concerti, house-party, dj set, dancehall e tutto ciò che può servire a far Festa con la Nuova Musica Italiana è stato un sfottuto massacro del sabato sera.