Chiariamoci subito una cosa: non ho mai mangiato così bene. Pietanze talmente clamorose che me le ricorderò per sempre mangiate in un posto sperduto, estremamente difficile da trovare. Talmente difficile da trovare che il potente navigatore satellitare messomi gentilmente a disposizione dal nostro collaboratore di redazione Pio Pompa non mi è stato di nessun aiuto e mi sono perso nelle vaste zone di campagna che caratterizzano la Ferrara rurale - che se vivesse negli Stati Uniti voterebbe sicuramente repubblicano.
Però ne è valsa la pena di rischiare di non tornare più indietro, perché il Ristorante Cavalier Uliva ha un non so che di prodigioso. Ambiente molto rustico, camerieri cortesi, rancio ottimo ed abbondante servito in pentole vintage da cui è doveroso servirsi liberamente. Ti siedi al tavolo ed in men che non si dica arrivano gli antipasti, ti abbuffi ma sei subito pronto a ricominciare. Io sono per una ricerca scientifica libera da qualsiasi vincolo religioso o politico e dunque ho sperimentato ben quattro primi piatti. Pappardelle al curry, gnocchetti di zucca, strozzapreti speck e radicchio e tortelli del Cavaliere, tutti piatti fatti in casa e tutti estremamente gustosi. Li chiamano assaggi di primi piatti ma mi hanno talmente riempito lo stomaco che me la sono vista brutta, e solo un sorbetto alla mela verde ha evitato eventuali complicazioni. Oltretutto ho speso pochissimo, e ciò è sempre cosa buona e giusta.
Sicuramente il Cavalier uliva si merita 5 cucchiai e lode su 5, e molto male ha fatto il Direttore a non accompagnarmi in questa ennesima grande impresa di Spadrillas in da mist, il blog della Ferrara bene nonché il blog che vuol bene a Ferrara, Giuliano per la precisione.
Ma il Direttore è un uomo impegnato, ed un po' lo capisco. Era alla presentazione in anteprima de Il primo bacio sulla Luna, nuovo galattico album di Cesarone Cremonini. Ovviamente il Direttore ha voluto fare la primadonna, ha girato un breve filmato dell'evento ed ha voluto tenere la copia del disco tutta per sé, ma io da buon ragazzo di campagna mi sono rivolto a Giuliano Tavaroli e al suo Tiger Team ed ho potuto ascoltare l'opera aggirando veti e divieti redazionali. Rischio il licenziamento ma Il primo bacio sulla luna è talmente bello che vale la pena di parlarne con enfasi e finto compiacimento, è una sorta di rivoluzione copernicana del pop italiano e deve avere massima pubblicità e diffusione. Tre anni di lavoro per un prodotto che solletica la sensibilità, finisce e vorresti che ricominciasse a girare da solo nel tuo lettore cd, tale è la quantità di esperienze, sogni, sofferenze che Cesarone ci ha buttato dentro. Testi di una profondità quasi imbarazzante (La ricetta per curare un uomo solo, Il pagliaccio, Chiusi in un miracolo), potere alla melodia più pura e genuina (Le sei e ventisei, Dicono di me, Cercando Camilla), maturità e consapevolezza (Figlio di un re, L'altra metà) per un uomo che si autodefinisce “curioso, entusiasta e un po' rompiballe”, che pensa che non tutti i giovani siano disattenti, superficiali ed impasticcati, che è per la “rivoluzione dolce” (sto ancora cercando di capire cosa voglia dire, ma fa lo stesso), che pensa più ad avere la fiducia di chi lo ascolta che a vendere dischi, ma che soprattutto si è messo a dieta per dimagrire quei venti chili che ha messo su nel corso degli anni. Il primo bacio sulla luna è il capolavoro di Cesare Cremonini, il Mick Jagger italiano, un ragazzo che da sbarbato agli autoscontri non ha preso abbastanza schiaffoni ed ora ce lo fa pesare, regalandoci grande musica e perle di saggezza.
A quarant'anni lui e Ballo saranno ancora in pista e ci regaleranno grandissime soddisfazioni, ne sono convinto. Come Gianni Morandi, come Celentano, come Jovanotti. Giuliano Ferrara invece è un grande direttore, è un bel direttore.
domenica 28 settembre 2008
Il primo bacio sulla Duna
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