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sabato 3 luglio 2010

I GIORNI DELLO SCUREGGIAMENTO: Marcello Ueneziani ci intervista per Il Giornale, ed intanto noi ne approfittiamo per tornare a pubblicare.













Nel mezzo di un'eclissi, in questo momento ma anche in quello appena trascorso, adesso ma anche prima o poi, la cosa che accomuna tutti è la scritta che ci portiamo in faccia "Cantando Ballando", come il nostro programma format on demand che va in onda ad orari a caso su Canale Italia. Che poi sta andando benone ed è visto da sempre più persone in Italia (e pure all'estero), ma ci assorbe talmente tante energie vitali che non abbiamo più il tempo di aggiornare questo blog. Sì perché mentre eravamo impegnati (dopo aver saputo della chiusura di Dispenser su radio due ed aver realizzato che eravamo oramai l’ultimo baluardo di diffusione della musica indipendente in Italia) a predire il decesso delle televisioni musicali ecco irrompere nella nostra vita “Ballando Cantando”, una forma espressiva mutadis mutande che ci ha portato a vestire dei panni che non avremmo mai immaginato di vestire, alla faccia delle solite anime belle radical chic della quale ci siam stufati di essere protegè e anche faberget e se mi basta anche Papà Barzetti. E proprio come la J-Ascia col suo compare Zack Una di quelle tante sere di Settembre nebbiose, uggiose, noiose da overdose niente da fare eravamo in giro a cazzeggiare da soli in tasca giusto l'ammontare per comprare un ghiacciolo ma quale ghiacciolo, c'era un freddo che pareva di essere al Polo Nord, noi il freddo non lo sopport, serata pacc, ma perbacc ecco spuntare da dietro il muretto chi? Marcello Weneziani, che ci ha indicato la via col dito e noi abbiam guardato il dito, seguento l’insegamento del magister Enrico Ruggeri all’epoca dei Decibel e che abbiamo fatto: quello che ci ha detto anni fa Enrico che ci disse “Se tu pensi che il tuo compito sia degradato, la motivazioni trovi nel passato, quando ti vendevi per denaro e ricchezza non pensando al futuro di trovare tristezza. Con il dito che fai?E quindi? E quindi vediamo di capire come si fa a fare andare avanti un blog pubblicando l'intervista che abbiamo concesso a Marcello Weneziani de Il Giornale un paio di settimane fa.


Marcello Weneziani: Canale Italia è tipo una televisione o cosa? E il vostro programma?
Noi: E' un programma musicale. Solo che siccome siamo su Canale Italia invece che su un'altra tv tv decidi tu cosa guardarti e quando. Di notte ci son pure le donnne nude che mostrano la patonza. Questo dal punto di vista tecnico. Da quello del linguaggio visto che ormai si parla la lingua di internet abbiamo cercato di prendere ciò che in rete c'è di interessante e declinarlo in chiave televisiva per parlare di musica. Eravamo due ragazzi di strada e tu ti prendevi gioco di noi. Ci siamo incontrati alla data dei Datura al Sinatra di Corlo e ci siamo detti: “non capisco perché la gente guardi Mtv o quando possiamo avere Canale Italia con i film di Emanuelle Nera?”

M.W.: Quindi il presupposto è che una tv come Canale Italia non è proprio una tv ma una serie di programmi a cui mettere play...
Noi: No, non hai capito un cazzo di ciò che ti abbiamo appena detto. Passiamo oltre.

M.W: Ipotizziamo però che una televisione come Mediaset vi proponga un contratto/qualcosa, cambia tutto?
Noi: Certo che cambia. Accetteremmo molto volentieri perché in fondo we are all cultural prostitutes, o no? Sin dal giorno 1 abbiamo cercato di fare contenuti adatti per più piattaforme possibili, ma se ci chiedessero di fare altro offrendoci un sacco di soldi lo faremmo subito. In questo il grande Giuliano Ferrara è stato il nostro vero maestro. Nel 1997 Cecchetto si è interessato a noi e noi abbiamo rifiutato. Se io tornassi indietro firmerei anche per fare i Gazzosa. : Da piccoli inseguivamo la cena e ne volevamo essere riconosciuti parte, poi siamo stati riconosciuti e ci siamo accorti che la cena non c'era o forse non c'era più. Se l’era mangiata Giulianone.

M.W.: Capisco... ma la televisione tipo Mediaset non rappresenta un po' il vecchio mondo, la preistoria? La pornografia culturale? Fistola anale? Vaglia postale?
Noi: Certo che sì, ci mancherebbbe. Però ha dei budget molto più grandi delle produzioni via web o di Canale Italia (che rispettiamo e ringraziamo). Mediasert è talmente preistoria che non si rende conto che chi la guarda (non parlo della messa della domenica ma del resto) è già abituata ai linguaggi di Youtube etc, quindi Cantando Ballando è una cosa assolutamente metabolizzabile dallo spettatore che ha meno di 35 anni. La gente guarda i filmati del Grande Fratello su Youtube, è ovvio che poi finisca per guardare anche noi. Siamo la stessa, identica cosa, solo vista da un'angolatura diversa. Noi vogliamo essere innovativi come lo era Gianni Minà a Blitz quando invitava in studio Sergio Leone e suo figlio, Nando Morioni ed Ennio Moricone feat. Ennio Antonelli aka Mazontin e Nadia Cassini vestita da calciatrice argentina col laccio al braccio che abusava sessualmente della salma di Raimondo Vianello.

M.W.: Al di là della qualità e della sostanza, con quali numeri si presenta Cantando ballando?
Noi: Quando abbiamo deciso di partire volevamo fare la "brand new" di una nuova generazione, visto che non c'era più nessuno che parlasse in video di quelle cose. Oggi abbiamo 2000 fan in più su Facebook della pagina di Brand New, ma puntiamo ad avere più elettori di Berlusconi. Il documentario su Pier Doherty de Il Teatro degli Orrori è stato visto 20mila volte in un paio di settimane, ma nessuno ci ha capito un cazzo perché quando lo abbiamo girato eravamo sotto Benzedrina. I più forti siamo noi.
M.W.: Quale televisione avrebbe mai trasmesso quel documentario di Pier Doherty?
Noi: Una televisione furba, una di quelle che a mezzanotte programma video anonimi che non guarda nessuno e che invece avrebbe potuto fare una grande operazione di comunicazione su una cosa bella e toccante come quella che crediamo di aver fatto noi. E poi, prendi il recupero di Jessy Malò. Lo abbiamo rispolverato dopo anni di oblio, la gente non se lo fumava più perché era considerato cultura di destra. Eppure noi ci abbiamo creduto, lo abbiamo chiamato, lo abbiamo parruccato per bene ed il risultato è stato che Jessy Balla come ai vecchi tempi e le ragazzine hanno la sua foto sul diario. Un successone. Il recupero di Jessy Malò è contestuale a quello di Jerry Calò: la colpa del loro esilio è legata alla presunzione di quelli che fanno la televisione. Pare che sanno tutto loro. Invece di venire a vedere i nostri spettacoli e pippare crack pippano ancora la cocaina e presumono di capire quali siano le nostre possibilità, continuando a dirci ciò che dovrmo fare. Per un po’ ci siamo fidati e ci siam fatti male. Poi però abbiamo cambiato pusher. La lezione che abbiamo imparato è: non fidarti mai di un pusher che usa lo scooter invece del Ciao Px o della Vespa.

M.W.: Ok. Queste però non sono anche le parole della 'minoranza', cioè l'attitudine degli 'esclusi'. Capite cosa intendo?
Noi: No.

M.W. No che non capite?
Noi: Non abbiamo capito.

M.W.: Riformulo. La ricerca, spesso disperata, di spazi ufficiali non è un po' l'immagine, vista e rivista, del "mondo parallelo" che non viene considerato dai canali convenzionali?
Noi: No, noi cerchiamo i loro soldi. Stop. Cerchiamo di più. Cerchiamo i loro soldi, le loro case, le loro auto, la loro coca. Gli spazi ce li abbiamo già alla grande, così come di feedback ed entusiasmo. In questo momento di transizione i grandi gruppi economici detengono il potere economico ma hanno perso l'influenza e quindi audience. Ci si sta risistemando pian piano. E forse a questo punto ho capito il senso della tua domanda precedente... noi (ma più in generale Canale Italia) produciamo cultura, quella cultura di destra che per troppi anni è stata bistrattata da una certa sinistra che si è sempre considerata superiore culturalmente ma ora non riesce nemmeno più a parlare alla sua gente. Come te, che per esprimere un concetto e fare capire cosa volevi chiederci hai avuto bisogno di ripetere tre volte la domanda. La prossima volta fatti sottotitolare, ne trarresti giovamento.

Con “Cantando Ballando” avevamo bisogno di fare una trasmissione che un inno generazionale. Non siamo mai stati, con spadrillas, dei bloggers da slogan, ma questa volta era importante – prima di tutto per noi – fare qualcosa che portasse noi e chi ci ascolta a reagire, un incitamento a ripartire dall'inizio. Ci sono un sacco di ragazzi che come noi provano le nostre stesse emozioni, perché no anche la malinconia, ma sempre con la voglia di gridare per alzarsi in piedi e superare le difficoltà attivamente

M.W.: Cosa offrirebbe una realtà come Cantando Ballando al grande pubblico e alla gente con i soldi?
Noi: Al grande pubblico niente, non siamo mica Ballando con le stelle. E' un discorso di proporzioni, di lunghezza del pene. diciamo che siamo un formato estremamente valido sotto il punto dei costi/ricavi in termine di contatti, immagine etc. Ma non siamo qui per fare uno spottone, sono dell'opinione che le cose vadano da sé. Chi fa da sé fa per tre. I Trettré. Ecco il prossimo recupero da fare: i Trettré, troppo spesso sottovalutati perché considerati cultura di destra.

M.W.: Come pensate di convincere la gente che Cantando Ballando non rappresenta il pianeta di chi non ce l'ha fatta o di chi è ancora in corsa?
Noi: Rispolverando Morgan che pippa e si fa infamare in tv. Lo faremo pippare davanti a tutti in diretta tv e lo lasceremo parlare a ruota libera. Vediamo cosa succede, vediamo chi ce l'ha più lungo. E non ci si venga a dire che questo è un onanismo fine a sé stesso, perché anche Franco Oppini quando facevo Onan il Barbaro a Quo Vadis con Anna Finocchiaro, Luca “o’ olocausto cannibale” Barbareschi e Maurizio Nichetti ha iniziato da piccolo.

M.W.: Ma voi vi fidate se qualcosa in tv o in rete vi racconta che il mondo è cambiato?
Noi: Se ci pagano bene sì.

M.W.: Nella musica italiana quanto è cambiato il mondo? Da cosa o da chi apprendete che è cambiato?
Noi: A parte il progressivo, inarrestabile e auspicabile tracollo delle major non è cambiato nulla. Tanto che se vai a cercare su Rockit c'è una nostra intervista che dice le stesse cose del 2002, solo che nel frattempo siamo cresciuti ed abbiamo raggiunto il successo e i soldi.

M.W.: La domanda era: ci vivete?
Noi: Sì, e scenderemo ad ulteriori compromessi pur di fare ancora più soldi. Ma la sfida è arrivare a viverci da miliardari ai nostri patti. Vuoi mettere la soddisfazione? Questo è quello che facciamo, ora tocca al resto del mondo venirci dietro. Mio marito davanti e dietro tutti quanti, in un avanguardistico esperimento di vero e proprio open source di codici espressivi. Come il grande Salieri in Inside Napoli con Moana Pozzi.

M.W.: Più che altro chiedo, con rifacimento ad un thread di qualche tempo fa sul forum.
Noi: Non sappiamo di cosa tu stia parlando perché non leggiamo il vostro forum, ma difendo il diritto di chiunque a chiamare altra gente fighetti, quindi va benissimo che lo dicano a noi. Personalmente m'accanisco sugli hipster e sui giovani esponenti di una certa sinistra che non sa divertirsi che a Milano vanno ai Magazzini Generali con pantaloni stretti da orchite ma a ciascuno il suo. Siamo convinti di dimostrare il contrario con i nostri contenuti e infatti non è mai stato un problema per noi. Facciamo cultura di destra, la gente non deve scandalizzarsi più di tanto.

M.W.: Anche qui torna la tendenza a partire dai buchi del culo per farsi vedere, diventare qualcuno partendo dagli angoli più bui e meno frequentati. Farsi notare pur essendo in disparte. Non esserci proprio. Essere nullità credendo di essere qualcuno. E' sempre un discorso di nicchia. Ah già che ci sono: nicchia = sinistra?
Noi: Ci siamo fatti una pensata sulla nicchia e sulla sinistra, la vuoi sentire?

M W.: Vai.
Noi: E' di sinistra chi fa le cose esclusivamente per piacere. E' di destra chi fa le cose principalmente perchè gli piacciono a lui (scritto proprio così, perché il popolo di destra difficilmente scrive in un italiano corretto). E' scemo è ottuso chi fa le cose perchè gli piacciono a lui e si rifiuta di dialogare con gli altri. È un pirla chi spara sentenze a caso ed etichetta la gente. È Pirlo chi ha capelli inguardabili e vota a destra. È Gattuso che non sa parlare l'italiano, è Guttuso che ha disegnato il simbolo del PCI. Noi facciamo cose che piacciono a noi ma vogliamo parlare a della gente, scoprendo che ci sono tanti che la pensano come noi. Per questo facciamo cultura di destra.

M.W.: Quanto ci avete messo ad elaborare questo pensiero?
Noi: Lo abbiamo elaborato stamattina, scambiandoci sms mentre eravamo seduti sulla tazza del cesso a cacare.

M.W: Minchia. A proposito si può dire 'minchia' in televisione?
Noi: Si può dire, anche perché Jessy Malò è siciliano e lo dice sempre. Noi le parolacce le teniamo tutte, a volte ce le fanno bippare però.

M.W,: Cosa c'è che non va nei videoclip? Non li passano in tv? Qualità pessima di quelli low budget?
Non fanno ascolto, il problema è solo questo. I direttori di rete vedono che il grafico va giù quando passa un video e va su quando ci sono le californiane con le tette di fuori. Noi abbiamo Lea Di Leo e Giglian ed alla gente va su qualcos'altro. Tutto qua. Ecco perchè Cantando Ballando parla di musica senza veri e propri videoclip ma mostrando donne nude e casi umani, perchè bisogna SEMPRE raccontare una storia. Poi certo ci sono i video eccezione come quelli di M.I.A., Lady Gaga o Jerry Calà ma non si può pretendere di farci una televisione intera, anche perché non abbiamo un budget adeguato. Don Gianni Budget Bozzo, Don King Buzzo. Don Gianni Boncompagni, Don Gianni Morandi e la finiamo qui.

M.W.: Finale della storia, siete contenti?
Noi: Molto, è la cosa più bella che abbiamo fatto in tutta la mia nostra vita, quella che DOVEVAMO fare prima di mollare tutto e andare in Jamaica per poi farci infamare nelle recensioni di Sizzla su Rumore. Certo, Sizzla è stato bandito dal Regno Unito per omofobia, ma se siamo arrivati fino qua è perchè siamo anche degli eterni insoddisfatti: abbiamo già iniziato a dire “certo facciamo il doppio degli spettatori ma ne potevamo fare il triplo”, “certo abbiamo migliorato ma si poteva fare altro. Sarebbe bello continuare il percorso, con i nostri tempi e il nostro stile però. Il nostro approdo a “Cantando Ballando” dimostra che finalmente amatori e professionisti sono sullo stesso piano, senza nessuna specializzazione così che anche chi fa e dice delle cagate fasciste come noi in questa intervista potrà sostenere di essere un creativo. Ciò ci porterà problemi ma sarà anche più eccitante di quella volta che Pier Doherty fatto duro è caduto sulla fioriera del Renfe a Ferrara e si è rotto i denti davanti.

M.W.: In linea di massima la missione è andare 'anche' in tv. Se capita è ok, altrimenti apposto uguale. Non c'è nessun movente rivoluzionario, disinformativo, antisociale e controculturale sotto...
Noi: La domanda è incomprensibile, non ti rispondiamo nemmeno.


M.W: Ma voi li fate i provini alle aspiranti vj, modelle e conduttrici? Dove sono le ragazze?
Noi: E ricordati che le ragazze di Bologna sono tutte minorenni, perciò regolàti. Giro di notte con le anime perse che sono dei noti acchiappafiga. Svenuti dalla stanchezza. Fighetti un par de palle. Enrico Brignano. Totò Schillaci. Suo fratello arrestato perché fotteva gomme alle auto in sosta. Lo saI chi è quel giocatore che ruba gomme all'Alfa 33. Elaborare un motorino. Il serpentone. Un nostro conoscente che si è fabbricato da solo una marmitta che gli toglieva 15 km/h di velocità però faceva un casino da porco, poi ha grippato ed ha deciso di ripiegare su un mini motorino Testi identico a quello che aveva Alvaro Vitali in Giggi il bullo. Questa è il mondo da dove veniamo, questa è la cultura di destra. Ad una domanda inutile si risponde in maniera inutile.

mercoledì 27 agosto 2008

LA DESTRA SA DIVERTIRSI, LA SINISTRA NO

Fai troppo casino, la tua musica è solo rumore, suona a volume più basso che disturbi gli ospiti, io ai tuoi tempi andavo solo in balera, sei un cretino perchè non vai in balera, adesso vado dal tipo del mixer a dirgli di abbassare, ti stacco la spina dell'amplificatore, lo dico al segretario che poi ci pensa lui, non hai rispetto dei più anziani, non hai rispetto dei più giovani, chi se ne frega se una intera generazione se ne fotte della politica!
Avanti così e la destra ce la teniamo per altri vent'anni.

domenica 24 agosto 2008

LA PRESA DELLA PASTIGLIA

La verità dura da ammettere è che alla Sala Giochi Apollo di Lido degli Estensi c'è una mia statua. Negli anni d'oro ho fatto talmente tante partite ed ho speso talmente tanto sudore (e denaro) che l'amministrazione comunale comacchiese ha deciso di posizionare vicino alla cassa una mia statua a grandezza naturale, faccia sorridente e volante in mano, il volante tipico di chi ha speso un capitale giocando quasi solo a Daytona.
Gli altri erano in spiaggia a prendere il sole, a giocare a racchettoni, a pallavolo o a calcio, io ero in sala giochi a tentare di battere il record sul giro. Ovviamente ci riuscivo, ma il sangue era il mio e lo sperma degli altri. Notevole, ma comunque il punto non è questo.
Il punto è che per me era doveroso continuare a tenere gli auricolari del walkman infilati nelle orecchie anche quando non era necessario perché faceva parte del mio personaggio. E per un'estate intera quegli auricolari hanno trasmesso praticamente solo Life on a Plate dei Millencolin, un disco che allora sembrava una figata, un disco che ascoltato oggi si rivela per quello che è veramente: un'opera piacevolmente inutile. I Millencolin non sanno suonare ma lo nascondono bene, hanno cavalcato ogni moda ed oggi ormai suonano quasi come i My Chemical Romance, però quel disco in fondo è davvero bello. Bullion è un pezzo che non si regala a nessuno ma tutto il disco è pervaso dall'atmosfera “non me ne frega un cazzo” tipica di quel particolare periodo, la stessa atmosfera che si respirava alla Sala Giochi Apollo, dove già allora i videogiochi non erano quelli all'ultimo grido ma nonostante tutto sapevano svolgere bene il loro compito.
Probabilmente oggi sono ancora gli stessi, e prima o poi tornerò a fare qualche partita. Dovrò solo avere l'avvertenza di mascherarmi per non essere riconosciuto. Sarebbe imbarazzante far scoprire alla gente che quello della statua vicino alla cassa sono io.
E comunque i Baseball Annie sono sempre stati meglio dei Millencolin ma non se li è mai cagati nessuno.

giovedì 21 agosto 2008

COSTRETTI A SANGUINARE

883. Un gruppo importantissimo nella storia della canzone italiana, due ragazzi come tanti che però hanno saputo sparigliare le carte per il solo fatto di essere riusciti a parlare ai giovani con il linguaggio dei giovani, entrando di conseguenza nel cuore di milioni di italiani e cambiando per sempre la loro vita. Con i loro primi due, tre, forse quattro dischi hanno scritto pagine epocali, sono entrati nell'immaginario collettivo ed ancora oggi quando pensi agli anni '90 ti vengono in mente gli 883, Pezzali che canta e Repetto che scappa perché nessuno lo considera. Fino a qualche anno fa non era estate se non usciva un disco degli 883, tanto per dire quanto fosse importante la band pavese.
Si potrebbe definirli non a torto un gruppo generazionale, però anche loro bravi ragazzi della provincia italiana cresciuti a pane e Nutella hanno un aspetto sconosciuto ai più, qualcosa che a qualcuno fa male ricordare, una loro dark side of the spoon, un album diverso dal resto della loro discografia che proprio per questo è stato letteralmente ghettizzato dalla critica musicale di regime ed è stato praticamente disconosciuto dagli stessi autori. Quel disco si chiama Remix '94.
L'urlo di una generazione che si apprestava a perdere tutte le battaglie ben prima di combatterle. L'incontro scontro tra due culture diverse ed opposte. Pura ribellione punk, che quattordici anni dopo brucia ancora e brucerà per sempre. Il disco che Repetto avrebbe sempre voluto fare, l'ultimo disco prima che Repetto venisse ingurgitato da Max Pezzali, Remix '94 è sicuramente l'opera più sottovalutata degli 883, quella che nessuno si ricorda, quella che viene a torto considerata la loro opera minore. Eppure è un capolavoro. Con Remix ' 94 gli 883 (o chi per loro) hanno fatto la cosa più ovvia: hanno preso le megahit dei primi due dischi e le hanno affidate ai nomi più caldi dell'allora imperante movimento musicale eurodance. E quindi remix a cura di U.S.U.R.A., Molella, Datura. Fargetta, Bliss Team, vecchi brani che brillano di una luce nuova, diversa, più intensa ed emotivamente toccante. Sulla carta una bomba commerciale, Remix '94 è stato un flop clamoroso, talmente flop che è stato il loro unico disco a non arrivare in testa alla hit parade. Ed io non ho ancora capito il perché, visto che aveva (ed ancora oggi ha) tutte le carte in regola per essere definito un capolavoro.
Le prime canzoni degli 883 hanno sempre avuto una caratteristica: erano bellissime ma avevano arrangiamenti estremamente poveri. Sembravano quasi basi midi, le batterie sembravano registrate nell'oltretomba ed i suoni erano finti e molto scarni. Ancora oggi nei karaoke delle birrerie di provincia quando parte un brano degli 883 ti aspetti di vedere entrare da un momento all'altro Max Pezzali e, perché no, Mauro Repetto proprio perché i brani degli 883 sono gli unici ad avere la base praticamente uguale all'originale. Ma con Remix '94 gli 883 sono riusciti anche ad ovviare anche a questo piccolo, grande inconveniente.
Infatti, veri e propri anthems come Sei un mito, Non ci spezziamo, Weekend, Rotta x casa di dio, Nella notte grazie alla nuova veste sonora trasfigurano in qualcosa di altro, di così uguale eppure così diverso, si trasformano in figure di una forza sovrumana, figure che non riesci a muovere, figure che non vorresti muovere e nemmeno ci provi, tale è la tempesta di sentimenti contrastanti che sono in grado di scatenare. Li ascolti e torni indietro nel tempo, ad un'epoca diversa, più umana più vera, in cui ti pareva di avere il mondo in mano anche se eri in sella ad un motorino sgangherato ed osavi caricare un amico in barba al divieto di portare passeggeri su di un 50cc. Oggi è possibile trasportare un passeggero e comunque i ragazzini sono più temerari, ma allora era fortemente trasgressivo anche solo ascoltare il walkman mentre viaggiavi in scooter o tentare il cosiddetto fughino qualora la Municipale ti avesse colto in fallo. I tempi sono cambiati, allora c'era chi si vergognava a dire che ascoltava gli 883, oggi che sono passati ben 14 anni si recupera un disco come Remix '94 e se ne riconoscono finalmente l'enorme valore e l'enorme portata socio-culturale.
Ed a questo punto qualcuno prelevi con la forza Repetto da Eurodisney e Pezzali dalla Festa Democratica di Firenze, li costringa a sanguinare copiosamente, li imbottisca di sostanze non propriamente lecite e li obblighi a fare di nuovo un disco insieme come ai bei tempi, ovviamente prodotto da gente di un certo livello come Gabry Ponte o Mario Più. Non potrebbe che venirne fuori qualcosa di sensazionale.

venerdì 15 agosto 2008

STRAIGHT OUTTA KOROVA



Spadrillas in da mist essendo un sito vicino alla East Coast e al SummerSlam non va in vacanza, e questo post fatto alle 10.51 del giorno di Ferragosto è redatto giusto per dimostrare il nostro stile. Chi pensa che siamo dei fakes fotte coi ferraresi sbagliati:questo è un blog scritto da gente che è sempre sul pezzo, sempre in da house. le vacanze "ci vediamo il 21 Agosto" sono roba per gente che al massimo può andare all'idroscalo, tipo Carlo Pastore.
E visto che stiamo mettendo un pò di puntini sulle "i", non avrei voluto farlo ma mi tocca dire che LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA lo abbiamo portato alla ribalta noi di Spadrillas In Da Mist, perchè lui rappresenta la East Coast. Tu, giornalista o webzinaro che dici di aver scoperto LLDCE per sentirti un gaggiodevi sapere che io faccio le recensioni wrestling come un linciaggio: alto voltaggio, toccami la tastiera e ci rimani secco. Mi detesti ma fai l’amico quando ti becco ma io non ti lecco il culo, io ti spacco il culo a furia di legnate: faccio così perché a me è così che le cose me le hanno insegnate ok? Voi media wannabe overground cercate il sensazionalismo;
per risposta noi Spadrillas In Da Mist boys pratichiamo il cannibalismo, elogiamo il masochismo e inneggiamo al sadismo. You'd better watch your back come dice my man Duke Montana
Vasco Brondi per noi è come gli NWA
, come la NWA: metà Ice Cube e metà Iron Sheik, un regaz che è partito da un bar di Compton ed è uscito dal ghetto di Via Croce Bianca a Ferrara dove i vicini rompevano il cazzo perchè il bar che gestisce coi fratelli, il KOROVA MILK BAR, è un bar pericoloso, pieno di ragazzitudine. E ora è arrivato, e voi haters dovete solo fare quello che diceva la J Ascia in Stiloso con Stile:

E dalla Messa di Vespiri una dedica speciale a chi sta fuori, qui e chi parla parla... RIT. Quando dal palco faccio capolino e... unisco alla mente la base per darmi il volume quando rimo divino, il mio stato mentale se quando mi muovo di bella il fratello e' vicino persino, se alcuni vestono i panni di Caino e si sentono un po' Aladino col cappellino da mago Merlino e i pantaloni da Sbirulino e va allo Zecchino d'oro per dare loro lavoro, ti prego, ascolta, mena alla svelta, mi dai la sciolta con le tue rime pacco, quando mi chiami fiacco, quando ti sfido e/o fai il vigliacco o ti spacco. La tua posa e' una commedia alla superbia non si rimedia la tua invidia non mi insidia ma la tua sola presenza mi piega. E se vuoi la verita' nuda e cruda, lo so che la diffamazione e' una merce che va a ruba tu la usi a mo' di bazooka ma ti e' andata buca, gia' la nuca, apri la bocca e china la nuca e su dai suca. Suca, suca, suca, forza corrimi dietro... suda, aumenta il passo che io vado di fretta ma che disdetta, sei ancora a valle e io sono giu' in vetta. RIT. Vado tranquillo di stile brillo, non devi mostrarmi come camminare a mie spese ho imparato a non cadere, nessuno fa o ha mai fatto le mie veci, scommetto su me stesso anche se mi danno 1 a 10. E quanti sono quelli che ho mandato in para, non vogliono mettersi in gara, per loro due parole e zitto e impara, subisci Di J Ax la J Axscia
un poco di Hip, un poco di Hop, un ra-ta-ta-tak e ti colpisce e non ti lascia piu' in pace su fatti audace, ho voglia di farti del male so che ti piace e ne sono capace dunque attento a cosa dici, perche' so che cosa faccio e ne conosco le radici. E spremi le meningi, i denti stringi, distacco fingi, ma dal mio stile attingi come posso crederci io se non ci credi nemmeno tu a te che fai il ragazzo di strada intanto papi c'ha la BMW e rompi il cazzo a me, per le due lire che ho guadagnato ma a differenza di te quello che ho l'ho sudato, l'ho pagato e dunque non toccare neanche questo tasto, se fiato te ne e' rimasto, continua a recitare la farsa del poveraccio, col ghiaccio guasto, mai in contrasto non sai cosa vuol dir saltare un pasto io lo so, che tu ci creda o no, ma per convincerti di tempo non ne ho neanche un po'.
RIT. Rima dopo rima tempo su tempo ho imparato crescendo andando a fondo dentro l'esperienze incontrate sul mio cammino, ed ora so di essere io padrone del mio destino E come vedi vado, mi butto nel mio esibirmi senza esserne schiavo forte della rabbia che poi e' la mia energia per cui ho percorso la via e non ho mai fatto un sorriso falso in vita mia. e senti come vado flow, il ritmo ti attira, quasi come il mio show, e allora caga la lira. se vuoi sagacia, tenacia, efficacia, ne ho da vendere come da Iva Zanicchi il prezzo e' giusto non te la prendere... a male se J Ax sale, sei geloso e' normale
se non ti va bene qualcosa possiamo parlarne in modo leale ma il tuo continuo sputare veleno alle spalle non vale e se qualche storia giusta te la sei girata, te la meni manco fossi Africa Bambata ma io sono la prova che la tua epoca e' passata Ciao, ciuciame o pao e porco zao, di voce ne ho tanta, la voce funziona di bella, e allora mettiti giu' a 90 e prepara la vasella perche' parli e riparli, ma rimani un vile, di merda ne prendi un barile, da J Ax... Stiloso con stile

Vasco per Ferrara è il cantore delle strade della nostra città più degli Articolo 31 per San Donato Milanese: è come gli NWA nel 1989 per Compton, ecco perchè la fondamentale influenza di Vasco in realtà non è Rino Gaetano, solo dei cretini possono accostare il suo nome a quello di Rino Gaetano. E allora visto che sono maganimo oggi mi va di darvi un pò di lezioni di storia.
Detto degli Articolo 31, gli NWA e Straight Outta Compton:
Eazy-E, Ice Cube, Dr. Dre, Dj Yella, MC Ren.
Edonismo, maschilismo, celebrazione della vita criminale. Spaccio e drive-by-shooting, un bitches ogni 30 secondi (E in Italia solo Albertino avrà il coraggio di usare questa parola): il ghetto non era mai stato raccontato in questo modo. E questa roba non passava per radio (tranne che su Radio DeeJay), state certi. Ma divenne ugualmente un successo commerciale, e il prototipo del nuovo hip hop per i primi anni '90 . Essenziale, sboccato, ruvido, impresentabile.
Come il demo de LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA.
"Straight Outta Compton" visto da dentro non sbiadisce. Anche a confronto col suo stesso mito ha ancora da dire: suona come suona un album del 1988, con quei limiti tecnici. Non aspettatevi phaser e fucili al plasma. State pronti per la semplice efficacia senza tempo della lama.

Solo chi ha fatto il barista al Korova Milk Bar di Via Croce Bianca può essere in grado di raccontare quello che raccontavano gli NWA.
Ecco perchè Le Luci Della Centrale Elettrica è nel 2008 quello che erano gli NWA 20 anni fa. Solo chi fa pagare l'Aperol+Tassoni 2 euro può rappresentarci.

sabato 2 agosto 2008

La gente fa bla-bla, io faccio bang-bang

Colore chiaro, gusto pulito. Frutta vera niente additivi chimici, chimica & alchimia perfetta tra frutta e ghiaccio, anima e ghiaccio. Gusti assortiti ma due in particolare che spaccano, la sottile leggerezza di scegliere il meglio.
La granita siciliana della gelateria La Cadorina è un must per ogni giovane ribelle ferrarese che si rispetti. Disponibile in gusti diversi ed assortiti a seconda del periodo in cui la si consuma, è fatta di vera frutta frullata, veri semi di frutta frullata, vero chiaccio, vero zucchero ed un vero bicchiere (di vetro nella versione da tavolo o di plastica nella versione da passeggio). Testata nella versione bicolor anguria e melone perché abbondare è meglio che non saper decidere, è assolutamente la più buona granita siciliana che si possa consumare in territorio estense (ma probabilmente anche in tutta la Padania Campione del Mondo, lo dice anche Raidue). Prezzo economico, ottimo e veloce servizio, agilità nella conta dei resti e nella consegna fanno di questa tipica pietanza ferrarese un vero e proprio feticcio di cui è doveroso abusare – che tanto poi se si fa indigestione si sta a casa dal lavoro o si marina la scuola.
Il chiosco in cui viene servita questa prelibatezza è posizionato in pieno centro cittadino, in giardinetti che sembrano un angolo di Mosca (nel senso della città, non nel senso di Maurizio, uno dei più grandi giornalisti viventi), il che conferisce un tocco ancor più suggestivo e vitale al tutto. È facilmente raggiungibile con ogni mezzo e rappresenta una valida alternativa allo strapotere della Gelateria Isola, dove tutti i ferraresi medi si recano ad abbuffarsi di mastodontiche coppe gelato dal contenuto calorico da censura. Ferrara è così, la gente va dove vanno tutti gli altri, la massa segue la massa e nessuno si distingue, ma soprattutto nessuno pensa alla salute. Ma questo è un altro discorso buono solo per i lettori di Blow Up, un discorso che per evitare querele mi vedo costretto ad interrompere. La Scena non accetterebbe.
(voto: 5 cucchiai su 5)

domenica 27 luglio 2008

Falco a metano

Uno dei momenti più belli ed emozionanti della storia della tv italiana è sicuramente l'ospitata di Gianluca Grignani a Non è la Rai. Playback, microfono che sparisce e poi torna, capelli al vento, imbarazzo in studio, ninfette in delirio, condizioni pietose, gente che ci crede - Grignani odia il playback e si è infilato il microfono in tasca ufficialmente per protesta, ma nessuno ha capito il vero motivo di questo coraggioso gesto (forse l'imbarazzo o molto più probabilmente la fattanza blu). Un filmato che riguardato oggi a quattordici anni di distanza i tuoi neuroni mollano gli ormeggi per andarsene, e tu devi mettere le dita nelle orecchie per non farli uscire, un filmato che proietta il Grigno nella galleria degli idoli che ogni rebel without a pause ferrarese che si rispetti dovrebbe venerare con convinzione.
Grignani è un personaggio scomodo e ribelle, una vera mina vagante per l'ingessatissimo estabilishment, sempre e comunque fuori dalle righe e fuori dalle piste, capace di presentarsi ospite a Domenica In palesemente in stato confusionale e di prendersi pure il lusso di tirare il culo a Superpippo Baudo: in poche parole, un uomo da ammirare a prescindere che purtroppo ha pagato con l'ostracismo dei media di regime questa sua attitudine da vero rocker metropolitano. Anzi, da leggenda metropolitana, visto che all'epoca del suo boom circolavano strane voci di una sua presunta morte per droga. Da anni tutti dicono che si droga ma lui dice di farsi solo di Nutella (ed infatti nei suoi ultimi video è costretto a ricorrere all'effetto Mick Hucknall per simulare uno stato di perfetta forma fisica) e poi viene pizzicato in giri loschi, ed allora è tutta autocritica come certa sinistra che perde sempre le elezioni.
Solo per questo Grignani è simbolo generazionale proprio come il sergente di metallo, ed a questo punto sarebbe doverosa una sua collaborazione con il tanto criticato (da certa stampa specializzata che poi va in delirio per dischi di noise cinese) TruceKlan. L'uomo migliora con il passare degli anni ed è ancora in grado di dire la sua (tanto per dire, all'ultimo Festival di Sanremo ha sfoderato una supergag del tipo "ci provo con la valletta di fronte a milioni di telespettatori" dopo essersi presentato sul palco con una camicia viola), la sua musica invece ha un disperato bisogno di essere rivitalizzata, e solo il Klan è in grado di compiere un'impresa del genere.
(Ill Bill Laimbeer take the muthafuckin stand)

Grignani e Metal Carter secondo me dovrebbero formare un gruppo power metan, e girare la la parte 2 di Falco a Metà (stile Verano Zombie pt.2) a Copparo, al distributore di metano di Via del Lavoro 38, vicino alla Berco. La location è perfetta per esprimere il disagio generazionale di cui sono portabandiera il Grigno e il Sergente di Metallo.
Il distributore si trova in una strada a fondo chiuso che terminava in uno spiazzo che fino a pochi anni fa (fino a quando il legalismo tipico di una certa sinistra che poi ci fa perdere le elezioni ha fatto sì che venissero installati dei lampioni che hanno reso l’area praticabile da mamme e bambini) era conosciuta come “Lo Spermodromo”. Per i ragazzi della Copparo Violenta la Via del Lavoro è un culto quasi come “La Via Della Droga”: nel 1991 niente di meglio che planare con stormi di Ciao Piaggio armati di Prome oro e argento a tirare i Raudi e Magnum ai fortunati frequentatori dello Spermodromo.
Proseguendo verso il distributore di metano dallo spermodromo si passa allo spaccio di paste “La Deliziosa”, che sempre nel 1991 vendeva paste di notte, senza fare lo scontrino e solo alle persone fidate. Il capo del forno era soprannominato “L’umiliatore” perché le prime volte che andavi a prendere le paste, a mò di rito di passaggio in Eastern Samoa ti umiliava verbalmente. Se reggevi l’umiliazione verbale era fatta, le paste erano tue.
Il distributore di metano è l’ultimo bastione della Copparo Violenta che fu, e per questo è un posto che frequento ancora. I gestori sono di origine serba, almeno uno di Pancevo. Gente di rispetto. Una volta il tipo originario di Pancevo notò la mia canotta originale Yugoslava di Dejan Bodiroga (orginale nel senso non quella della Nike: avevo comprato la canotta a Novi Sad, la canottiera era della Yugoslavia, non della Serbia). Da allora ogni volta che mi fa metano si mette i tipici guanti da distributore di metano con sopra disegnate le 4C serbe. Una volta mi ha pure invitato ad andare a Pancevo con lui.
Quando posso torno a Copparo e il metano lo faccio lì, ogni volta è una esperienza di vita vissuta al limite, come le storie del Chicoria. Decisamente il migliore distributore di metano della provincia, il distributore di bevande ha pure la Lemonsoda, non potrei chiedere di più. Decisamente consigliato se siete fan del power metan e dei Cripple Bastards e più in generale se provenite da paesi dove gli uomini sono uomini e la carne è rossa.