Dopo una lunga pausa estiva siamo tornati, e non ce n'è per nessuno. E siamo tornati con una grossa novità, che cambierà le sorti del mondo musicale italiano (ma soprattutto del nostro conto in banca, il che non è male): il format del nostro programma Cantando Ballando è stato acquistato dalla Rai, che ha deciso di adoperarlo per il prossimo Festival di Sanremo. E dunque, il Festival della Canzone Italiana sarà organizzato sulla falsariga di Cantando Ballando (con ospiti in studio vivi e morti, filmati a caso, playback agghiaccianti, lingue felpate, miraggi) e sarà condotto niente popò di meno che dal grande Gianni Morandi (accostare Gianni Morandi ad una locuzione come “niente popò di meno” è assai pericoloso, ma questo è ciò che passa il convento e mi accontento). Una grande vittoria per il team di Spadrillas In Da Mist, che ha sempre creduto in quel programma e si è sempre impegnato al massimo per promuoverlo. Il fatto che la Rai usi il nostro format per il Festival di Sanremo e scelga un conduttore del calibro di Gianni Morandi ci rende davvero orgogliosi e ci fa capire che alla fin fine chi la dura la vince, a dispetto dei maligni e dei superbi.
Ed abbiamo festeggiato a dovere domenica 12 settembre allo Zuni Club di Ferrara, in occasione del concerto in cui i Uochi Toki presentavano in anteprima esclusiva il loro nuovo disco “Dammi tre parole: Sole Cuore Amore” (non ricordo il titolo esatto, facciamo che è questo e non se ne parli più). C'erano tutti, e tutti erano entusiasti per noi ma soprattutto per il nuovo disco del duo hip-hop italo-milanese, un progetto che anno dopo anno, disco dopo disco, from disco to disco, sale sale e non fa male è riuscito a far parlare di sé e a ritagliarsi uno spazio nel firmamento musicale indipendente italiano. C'era pure Gianni Morandi (che - mentre tutti si divertivano, mangiavano sano ed ascoltavano il concerto - ha smaltito i chili di troppo accumulati durante l'estate nuotando a rana in loop in un canale di scolo generatosi per la rottura delle fognature poste di fronte allo Zuni Club) che, intervistato da noi riguardo ai Uochi Toki (qualcosadi tecnico nel report sul concerto dovremo pur metterlo), ci ha detto:
“Innanzitutto i Uochi Toki hanno un live che spacca, dal primo all’ultimo secondo. Enorme presenza scenica, che danno la merda a qualsiasi altro gruppetto del cazzo sulla copertina di NME o di un Jovanotti qualsiasi.
In 2 hanno la potenza di 20 persone.
E musicalmente parlando, io ci sento Orchestra Bagutti, Boards of Canada, Rino Gaetano Sheerea, Mino Pecorecci, The Knife, Mike D'Antona, Roland Ratzenberger, Klaus Davi, metadone e Kraftwerk. che per me sono tutti dei geni.
Sì, i Uochi Toki son l’Hype, con la H maiuscola, ma non sono nè i Ting Tings commerciali, nè i Justice da pura disco impasticcata.
scommettere per credere.
E a dire la verità i Uochi Toki girano già qualche annetto, e la gente ancora se li caga…
“Dito Mano Piede Unghia Unz Unz” è un bel disco. uno dei migliori finora usciti nel 2010, e chi mi conosce lo sa. Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco perchè quello che producono non lo trovo per niente ruffiano, ma assolutamente accattivante.”
Poi il Gianni Nazionale ha proseguito la nuotata, e sembrava molto contento.
E dunque, cosa aspettarsi da un disco nuovo dei Uochi Toki? Cosa aspettarsi da un live di presentazione in anteprima esclusiva Nazionale Senza Filtro (nel senso del film degli Articolo 31 ma anche delle sigarette, tanto per essere nel nostro piccolo veltroniani)?
Il ritorno con il botto o il definitivo passo falso?
Questa è la domanda che tutti si chiedono sul nuovo arrivo in casa Uochi Toki. Uscito involontariamente in anticipo (ah la pirateria! ah la tauromachia), l'album suona come un qualcosa che non te l'aspetti. Nu-metal? beh, già con "Disco Orario Cose Mai Viste" si poteva pensare che si erano discostati dal loro genere "primordiale", ma questo "Lu Sole Lu Mare Lu Divertimentu" lo rinchiude addirittura in un cassetto e ne butta via la chiave. La Chiave il film di Tinto Brass che a dodici anni ti sembrava una gran cosa salvo poi rivelarsi una cazzata nel momento esatto in cui i tuoi genitori ti compravano lo scooter al tuo quattordicesimo compleanno.
E nel cassetto ci sono anche le chitarre accordate in DADGBe, la voce dave-growl e tutto ciò che li ha resi famosi, per dar spazio a tastiere, sintetizzatori e drum machine. Un concept album dai temi impegnati, elettronico e ricco di interludi (almeno 6 cammuffati come tracce)(scritto proprio così, “cammuffati” - perché noi di Spadrillas valorizziamo l'italiano anche quando copiamo le recensioni),ma che riprende anche il cantato rap di Napo (un po' accantonato in Domenica Lunatica). Impegnativo e rischioso, ma allo stesso tempo innovativo: la "Zooropa" dei Uochi Toki, che come gli U2 negli anni 90 (permettetemi il paragone) provano a sperimentare infischiandosene dei successi del passato, del presente e del futuro..
L'album si apre con un doppio interludio che fanno da titoli di testa del "film" che ci attende e subito l'emozionante "Olive verdi fritte all'ascolana alla fermata del treno" in cui le voci di Shimano (una delle special guest dell'album è Mr. Davide Shimano, ossia l'uomo che sta dietro ai cambi delle mountain bike anni ottanta-novanta e ai mulinelli delle canne da pesca – praticamente un eroe dei nostri tempi) e Napo si intrecciano su un tappeto di piano e chitarra con un coinvolgente assolo finale. In "When They Come For Me, The Want Menarmi (Ed Io Corro Forte)" e "Wretched And Queen Are The Same Band, Aren't They?" torna Napo a rappare (in stile Bomfunk MC, direi) mentre il piano di "È sempre bello far piangere un indie" ti fa sbattere le mani a tempo di musica nell'attesa (forse vana) che Gianni Morandi esploda per l'enorme sforzo di nuotare nel guano per tipo tre ore.
La dolce "This Is The End (E Non è Una Cover dei Doors ma dei dARI. Non è la Rai)" fa da intermezzo per “Blackout” in cui Napo prima rappa eppoi urla nel ritornello. La canzone nu-metal dell'album? No, il sound è dannatamente elettronico e new-wawe (scritto proprio “new wawe”, perché noi di Spadrillas quando copiamo le recensioni prendiamo quelle scritte da esperti) che ne fanno l'esperimento forse più riuscito dell'album, trainante e allegro. Allegro ma non troppo, con brio. Sergio Brio, lo stopper della Juve anni ottanta che portava la maglia a maniche corte anche quando la Juve giocava sotto la neve e tutti gli altri avevano i guanti ed il berretto.
"Iridescent" sembra esser uscita invece da un album dei Coldplay o dei Muse, mentre "The Catalyst" (la hit che ha fatto storcere il naso a parecchi fan per sound quasi da discoteca) s'impone come il momento della battaglia finale prima dei titoli di coda che appaiono con l'acoustic ballad "MSN Messenger Is The New Shit".
L'album, influenzato dalle esperienze I Forti di Forte Coraggio e To The Ansaphone dei due leader, tuttavia pecca di durata (solo 47 minuti) ed è potrà essere considerato un po' troppo ambizioso. Non abbiamo davanti "Dark Side Of The Moon", ma sempre qualcosa di interessante da ascoltare. Un album Alternative-pop, che in sostanza permette di capire che l'unica, vera influenza musicale dei Uochi Toki (nonché loro palestra di vita) è stata il videogioco Toki, e dunque i Uochi Toki si chiamano così in onore di quel videogioco anni ottanta-novanta.
Io a Toki ho speso un sacco di soldi, però colui che mi batteva nel ostico campo minato dello sperpero di denaro è un mio amico che rubava i soldi dalla pensione alla nonna poi se li spendeva tutti lì, giocando a Toki. Ed il bello che ad undici anni cambiava cinquantamila lire in monete da cinquecento ed il barista non gli diceva nulla (tra l'altro, il mio amico inseriva tipo ventimila lire in pezzi da cinquecento ed inseriva questa mole di denaro tutta prima di giocare per poter continuare le partite senza doversi nemmeno fermare... una volta arrivò a metterle tutte le cinquantamila, ma guarda caso proprio in quell'occasione andò via la luce ed il barista non gli restituì nulla minacciando di andarlo a dire ai genitori. Due campioni entrambi, sia il mio amico che il barista...), ed ovviamente crescendo è diventato uguale alla scimmia protagonista del gioco (più o meno come i cani che col tempo diventano esteticamente uguali ai propri padroni). E dal vivo i Uochi Toki sono pure meglio che su disco o su videogioco.
(Ill Bill Laimbeer straight outta Sant’anna)
Avrei voluto stupirvi con effetti speciali tipo la rappresentazione grafica di un Teomondo Scrofalo straight outta Via Della Scrofa, Via Gradoli, Via Delle Botteghe Oscure ma dopo aver saltato il canale di scolo dove GGAnni nuotava come un coccodrillo di Pitfall quello del ristorante salentino di fianco se la è presa col primo che passava, anche perché sono uso sempre insultare i fuorisede, Nichi Ventola, Il sud SoundSystem, Edoardo Winspeare, le fighe con le etnies e i baggy panties. E’ capitato così che il tipo è uscito mentre minacciavo di tirare un pasticciotto pieno di merda per distrarre Gianni e poter entrare da Zuni, si è risentito e mi ha fatto aggredire dall’intero pulmann ferrarese “Vota Nichi alle primarie”, che mi ha mandato all’ospedale. All’Ospedale però ho scoperto che su mie pressione son tornati i film di Gloria Guida al posto dei giochi truffa, quindi è una vittoria. Mentre ascoltavo i Uochi Toki pensavo a Toki il fratello di Ken Shiro Wiwa e alla fine è chiaro che è Gesù Cristo. Gli Uochi Toki suonano come quando ti fanno le mosse della scuola di Nanto, specialmente nella persona di Ray quello coi capelli azzurri. Secondo me sono di Alessandria gli Uochi Toki, e si sente. Suoano come la scuola di Nanto, Nando Martelloni, Mc Hammer periodo “Addams Groove”, Gaetano Piorrea insultato dalla curva Fiesole, Egon Von Fustenberg, Kato il motociclista e Necro e i Kraftwerk periodo autobahn meets Lou Reed in Metal Machine Music. Che si sa che Lou Reed si faceva cagare in pancia, e tutto torna. Insomma, sono un gruppo escatologico e escatologico gli uochi toki, vorrei scrivere escatologico ma word me lo corregge automaticamente. Il fatto che sono un gran gruppo è testimoniato dal fatto che mentre suonavano io stavo leggendo Blow Up e capivo, per la prima volta in vita mia, cosa c’era scritto sulle pagine di quella rivista. Che son gente di un certo livello si vede subito, perché hanno una canzone sulla tauromachia, basterebbe quello. E sicuramente hanno visto tutti i primi film di Tinto Brass. Sono la risposta bianca a Massimo Dalek, forse un po’ più intellettuali e un po’ meno necro negro Nekros (inteso come il gruppo punk), e piacciono alla gente che piacciono. E’ rap per bianchi come solo i Dente Di Lupo, Vacilla Ice (word continua a correggermi automaticamente le parole) e appunto Necro e i Neon Phixion hanno saputo fare. Ti riportano al periodo della tua gioventù quando andavi alla festa dell’unità a Copparo a giocare a Toki, Arkan oid, Joust e Super Don Quixote mentre quelli delle case popolari vicine al campo sportivo, se riuscivi a metter le duecento lire prima di loro nel coin-op ti facevano la gag di darti fuoco ai jeans all’altezza del perineo con il gas dell’accendino e usavano gli adesivi “L’Unità è il vostro giornale leggetelo diffondetelo sostenetelo” per attaccarvi un cartello dietro le spalle con su scritto SONO FINCHIO.
Anzi, dal vivo gli Uochi Toki sono pure meglio che la fiamma di un accendino bic svuotato sui tuoi jeans e settato on fire da uno che vive nelle case popolari. Praticamente sono meglio dei Pissed Jeans, vi faran cagare nelle braghe. E tutto torna nel mare magnum dove nuotva Gianni, nel canale di scolo e allo scolo, una malattia che scambierei volentieri perché non la ho mai avuta e so che Maurizio Milani invece sì.
Insomma: anche se non lo ho ascoltato Vantarsi, bere liquori e illudere la donna è un cd della madonna perché in amore la donna vuole tribolare e quando non capisce si innamora. Gli Uochi Toki son dei pirati e dei signor, professionisti dell’amor e dei gamma-idrossibutirrati. Sono gli eredi musicali di un wrestler tipo Richard Rood aka Ravishing Rick Rude praticamente. A buon intenditor vai a fare in culo.
Alcune immagini del concerto, in anteprima esclusiva Spadrillas In Da Mist: