domenica 11 aprile 2010

Contro il sistema Spadrillas si scaglia - sbarchiam su Canale Italia, pronti per la battaglia






(Accento Svedese)
Ci siamo: abbiamo elaborato il lutto per la scomparsa del nostro mai troppo rimpianto vate Maurizio Mosca (grazie Maurizio per averci insegnato tante cose riguardo ad un certo tipo di giornalismo che certa sinistra non capisce o finge talmente bene di non voler capire che poi perde le elezioni perché il suo elettorato finisce per votare Di Pietro, Grillo o la Lega) ed ora possiamo svelare in anteprima quali saranno i nostri piani per i prossimi – diciamo – tre o quattro mesi.
La prossima settimana partiamo con un nostro programma televisivo. Finalmente ce l'abbiamo fatta: si chiamerà Cantando Ballando, andrà in onda ogni pomeriggio sulla benemerita emittente Canale Italia, ci saremo noi due ed un sacco di altra gente fichissima. E per gente fichissima intendiamo Jessy Malò (lo abbiamo letteralmente riesumato dopo quindici anni di ostracismo televisivo causato dal suo essere intellettuale di destra in un mondo che privilegia gli intellettuali di sinistra, in ogni puntata recensirà a caso un disco da noi scelto sul momento – oltretutto senza nemmeno averlo ascoltato, proprio come facciamo noi), Poviglianiti (quello che scureggiava a Cinico Tv su Raitre, ed infatti scureggerà anche nel nostro programma sbucando fuori a sorpresa mentre stiamo intervistato ospiti importanti e prestigiosi – indiscrezione: abbiamo già registrato la prima puntata, non ti dico la faccia di Carlo Pastore mentre è sbucato fuori Poviglianiti e si è messo a scureggiare. Voleva chiamare la Polizia, lo abbiamo fermato in tempo minacciandolo di far uscire certe sue foto compromettenti che ci ha fatto avere Renato Farina), il suo degno erede Povia (che per l'occasione assumerà il nickname di Poviaglianiti ed indosserà la maschera di Venom, per non incorrere in grane con la sua casa discografica – che per la cronaca è la Edizioni Paoline/Gabriele Paolini, ma non diciamolo troppo in giro sennò Vittorio Feltri ci riserva lo stesso trattamento che ha riservato a Dino Boffo) e Giuliano Ferrara (che di fronte ad un piatto maxi di pasta e fagioli proverà a decifrare il significato nascosto delle canzoni che Povia e Poviglianiti improvviseranno sul momento, ci sarà da divertirsi e nello stesso tempo da turarsi il naso sia nel senso montanelliano del termine che in senso letterale). Sarà uno spettacolo degno di Canale Italia, l'unica emittente tv italiana che ha ancora il coraggio di fare cultura popolare e non se ne vergogna.

(Ill Bill Laimbeer takes the m/f stand)

Ebbene sì, abbiamo deciso di turarci il naso e accettare la proposta di Canale Italia che ci blandiva da mesi: la scomparsa del nostro nume tutelare Maurizio Mosca, di Nuciari quello che giocava nel Milano, di Numa Pompilio (e per me un Anco Marzio direbbe il nostro amico Vasco Bronski Beat) e l’imposizione del giudice tutelare assieme a quello ordinario ci hanno indicato la via: un altro modo di fare blogging è possibile: in televisione. Come la tipa quella là che ha fatto il libro su Castelvecchi e l’altra che fa le raccolte su Mondadori e Einaudi, quella che mi pare è sul satellite dai. Abbiamo però imposto tutto il nostro entorauge, tutta la nostra factory diciamo, anzi la nostra bruta fazenda: e così loro per averci si sono come Filippo Turati dovuti turar il naso e accettare la nostra banda: da Turigliatto a Francis Turatello e Luciana Turina, gli abbiam dato da intendere che c’è anche Francis il Culo Parlante e Massimo Boldi quando faceva Severino Cicerchia. Tutto questo all’insegna di un separatismo rivoluzionario da mistici combattivi, vigili alla periferia dell’impero, asserragliati nel nostro fortino italo bocchino messicano.
La nostra sarà una trasmissione messicana nei contenuti e nell’atteggiamento, riprendendo un nucleo fondamentale che riprende l’idealismo del cinema italiano degli anni fino al 1979 circa. Soprattutto il cinema scorreggione di Alfaro Vitali, della Sora Lella, Giorgio Ariani, Gianfranco D’Angelo, Ric e Gian e KakkienTruppen varie: infatti non a caso Canale Italia è l’unica emittente che ha il coraggio di mandare in onda ancora questo cinema con una componente popolare ma anche di lotta rivoluzionaria che non risparmia nemmeno Antonio Di Pietro con una mano davanti e l’altra dietro. La nostra trasmissione ha l’intento di essere poco pretenzioso ma avere anche un forte impatto sociale.
Sarà uno spettacolo degno di Canale Italia, l'unica emittente tv italiana che ha ancora il coraggio di fare cultura popolare e non se ne vergogna, meno snob nel suo pessimismo decadente e un po’ compiaciuto, il meno Sergio Martino se così si può dire. Mezzo destro e mezzo sinistro insomma. Un’altra televisione è possibile grazie a Canale Italia: il nu-tradionalism duty now for the future.

1 commento:

Ill Bill Laimbeer ha detto...

Buona la prima porco dio, gli errori non li correggo!