Leone di Lernia è uno dei maggiori esponenti della controcultura italiana. Da orma dieci anni intrattiene, direttamente dal balcone dello Zoo di 105, la meglio gioventù italica a suon di rutti, flatulenze, improperi, scherzacci telefonici ed altri sfoggi di grandeur assortiti. Un autentico maestro di vita per centinaia di migliaia di persone, un uomo di gran classe che tutto il mondo ci invidia e che oltretutto non è soltanto un fine intellettuale, ma è anche un grande cantante. Un cantante di protesta, per l'esattezza. Contro il sistema a prescindere, qualunque sia il colore e la natura dello stesso.
Leone d'oro - Il peggio di Leone di Lernia è una raccolta di cover parodistiche di superclassici dance più o meno risalenti ai tardi ottanta/prima metà anni novanta, brani che sono autentiche gemme che negli anni il leggendario Leone ha pensato di dare in pasto al proprio affezionato pubblico. Roba pericolosa, dunque, ma soprattutto roba con la quale è molto facile far brutta figura se non si è avvezzi ad un certo tipo di discorso, però il sempreverde Leone sa il fatto suo e vince la sfida, perché Leone vince sempre. Per la precisione, Leone vince a prescindere perché è un uomo per tutte le stagioni, un uomo dotato dell'arroganza e della sicurezza nei propri mezzi che solo i Grandi possono avere.
È infatti un rutilante Leone di Lernia quello che per circa cinquanta minuti declama le proprie delicatissime poesie su basi che non sono altro che dei maestosi tarocchi delle quelle utilizzate nei brani originali. I diritti d'autore si pagano salati e dunque bisogna arrangiarsi, ma l'immenso Leone vince senza sforzo apparente anche questa sfida. Leone d'oro è un disco che più che un disco è una vera prova di forza, nel senso che fatichi ad arrivare alla fine ma se ci riesci la piena e totale soddisfazione è assicurata. Che chi dice che è tutto troppo trash, io dico che capolavori come (pesco a caso dalla tracklist del disco, tanto il livello è sempre altissimo) Ti si mangiate la banana, Chill ca soffr, Magnando e Lalalì lalalà - Pesce fritto e baccalà per capacità formativa e potenziale educativo dovrebbero essere insegnati ai bambini fin dalla prima elementare (ma coi tempi che corrono mi aspetto che prima o poi una cosa del genere venga fatta sul serio).
Sulla base di tutto questo oserei dire che Leone di Lernia è il Lester Bangs italiano. Ma non lo dico, perché non voglio rischiare una querela da parte degli editori di 105, ma soprattutto da parte di Ringo, il vero deus ex-machina dell'emittente milanese nonché esponente di punta della corrente conservative punk italiana. Il pericolo è il mio mestiere, ma quando è troppo è troppo. Mi limito a dire solo che è un grande intellettuale che con poche frasi profonde messe insieme senza un apparente senso logico riesce sempre ad insegnare tanto al resto dell'umanità. Campione del Mondo.
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