mercoledì 21 gennaio 2009

Accento Svedese's last recensione prima di entrare al Grande Fratello: Animal Collective -The Pet Sounds of Animal Kingdoms's




So benissimo che voi anime belle della critica solona e pizzopallosa che ascoltate Marino Sinibaldi,appartenenti ad una certa sinistra che poi ci fa perdere le elezioni state sputtanando nei vostri bei forum elitari Marco Mazzanti aka Accento Svedese che invece, come il compagno Vladimir Illich Luxuria ha deciso di ridare alla parola "mainstreaming" il suo vero signficato originario.

L'entrata di Marco nella casa è stata da lui decisa dopo l'ennesmia delusione relativa alla sordità della casta che governa la critica musicale italiana: la sua recensione dell'ultimo degli Animal Collective è stata rifiutata perchè ritenuta troppo meglio di quella che è apparsa sulla webzines musicale per la quale collabora (si può dire che è rocklab?Accento è nella casa quindi mi prendo la responsabilità io), e Spadrillas, fedele al suo giuramento di Ipocrite la pubblica integrale, con un feat. del sottoscritto che per 100 giorni (sperando che Marco arrivi in finale) dovrà fare senza Accento Svedese che ora, nella casa si preoccuperà di parlare di Carlo Antonelli e Christian Zingales e di farli conoscere al grande pubblico, così come gli Animal Collective:


(Accento Svedese)


La presenza dell'assenza, il cervello assente eppure la persona è presente, viva e vegeta (ma non vegetale). Rock Bottom di Robert Wyatt suonato sotto le acque di Ibiza al calar del sole, mentre i mediocri/presenzialisti si ritrovano al Café del Mar per sorseggiare mediocri aperitivi con un sottofondo costituito da musica altrettanto mediocre e solo la gente ganza riesce ad ascoltare Rock Bottom tre metri sotto il livello del mare. La prova provata che legalizzare le micropunte è un dovere morale. La croce e la delizia di chi riesce solo a scrivere noiose e poco interessanti recensioni che sviscerano, sezionano, analizzano un disco traccia per traccia, passo dopo passo fino allo sfinimento di chi per sua sventura si trova a leggerle portando la croce senza la delizia. Il disco che avrebbe fatto Brian Wilson se avesse conservato intatta la sua sanità mentale, oppure il disco che avrebbe fatto se l'avesse persa allora e mai più.

Merriweather Post Pavillion è forse il disco definitivo degli Animal Collective, quello che li consacrerà al successo di massa e li sparerà dritti su Mtv come degli MGMT qualsiasi, oppure li lascerà al loro posto, oggetto di culto per chi ha orecchie per intendere, per chi ha occhi per riuscire a non farsi spaventare dalla psichedelicissima copertina del disco. Sono rimasti in tre ed hanno scelto un produttore vero (Ben Allen), uno che ha lavorato pure con Christina Aguilera ed è riuscito a rendere molto più pulito e scorrevole il suono del gruppo. Sembra quasi musica dance, solo che al posto delle persone in carne ed ossa a ballare ci sono i tuoi neuroni e le tue sinapsi. È più pop del solito ma per questo non scende a compromessi, e cita apertamente certa house music come suo momento fondante. Epico, coraggioso & franco.

E come sarebbe fare ascoltare un disco del genere a Daniele Capezzone, il vero cervello assente del panorama politico italiano? Impazzirebbe? I neuroni che si erano dati alla fuga tornerebbero al mittente? Se la Maometto non va alla montagna, i neuroni mancanti tornano a Capezzone? Si renderebbe conto di quanto è poca cosa una persona come lui? Gradirebbe assai, talmente tanto da iniziare a mangiare funghi allucinogeni come fossero caramelle? Diventerebbe donna oggi, non più cagafigli, bensì dolce e caparbia cagatrice dei tuoi figli.? Sinceramente non so, e non mi pongo neanche il problema, perché i tormenti del giovane portavoce a cottimo di Forza Italia non sono nulla di fronte a quello che è sicuramente il Disco dell'anno 2009.


(Ill Bill Laimbeer takes the m/f stand)

Rubber Soul
dei Beatles ha alzato la posta per la musica pop con i suoi arrangiamenti certosini e Avery Tare era conscio che il loro stile da sottoscala aveva i giorni contati in un mondo musicale sempre piu` "elettrico". Panda Bear ha iniziato allora il suo tour de force come compositore e arrangiatore: con Merriweather post pavillion, album concept (una raccolta di "mottetti rock", secondo l'autore, descrivono la maturazione di un giovane attraverso le sue esperienze amorose e le sue amicizie, con un messaggio pessimista di fondo ma ricco di suoni eccentrici e le canzoni sembrano quasi collage ottenuti con una certosina arte di montaggio, facendo uso di una piccola orchestra (trombone, armonica, clavicembalo, campanelli, violini). Le canzoni si susseguono come in una fantasia melodica, alternando il Panda Bear romantico di Wouldn't It Be Nice, Caroline No (clavicembalo), You Still Believe In Me, God Only Knows (che Paul McCartney considera la miglior canzone di sempre, con corno francese, clavicembalo, sonagli, flauti e clarinetto) all'Avery Tare nevroticamente autobiografico di I Just Wasn't Made For These Times (con il Theremin) e That's Not Me. Lo strumentale Let's Go Away For Awhile e` una sonata da camera per 12 violini, quattro sassofoni, due bassi, piano, oboe, vibrafono, chitarra e percussioni. Sloop John B e` l'unica concessione alla sperimentazione anti-top ten.
La loro musica è prodotta in un modo cosi` palesemente amatoriale: gli studi di registrazione delle major impiegano equipe sempre piu` smaliziate di arrangiatori e sessionmen per ottenere il massimo dall'interpretazione di un cantante. Gli Animal Collective, invece sono portavoce di uno stile "familiare" di produzione (coro e chitarre senza alcun trucco particolare). I loro bassi e falsetti mediocri al confronto dei baritoni e dei tenori delle major e i testi erano certo meno forbiti dei melodrammi di Broadway.
Eppure nel loro dilettantismo spensierato, che si riconoscono i giovani. Questo album sarà una rivelazione per tutti.

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