A Ferrara circola un antica leggenda metropolitana che dice più o meno così: “Da Orazio dove la pizza è uno strazio”. Ora, la pizza di Orazio sarà anche straziante e mi sa tanto che non la prenderei per nulla al mondo, però la tigella merita assai. Roba da massimo dei voti con lode, anche solo perché esci dal locale ebbro fino a scoppiare dopo che ti hanno rimpinzato con salumi, salse e formaggi di prima qualità da accompagnare alle sublimi tigelle sfornate calde e portate al tuo tavolo in quantità industriale.
Un locale rustico e senza grandi pretese, dove però ci vanno pure i vips (tanto per dire, quando Giuliano Ferrara venne a Ferrara a presentare la sua lista pro-life si fermò lì a cena, e fu allora che ebbe i primi sentori della catastrofe e decise di scegliere un approccio più low-profile sparendo dalla circolazione) e dove la gente esce contenta e per digerire se ne va a fare un giro al parchetto adiacente – suggestiva location per serate danzanti nonché sede estiva della Capanna del Blues, punto di ritrovo di vecchi ultras della Spal, discotecari del 1996 ora caduti in disgrazia ed altri poeti maledetti – ma questo è un altro discorso che forse approfondiremo in futuro.
Resta il fatto che per amore della scienza noi di Spadrillas (o meglio io ala liberal nonché carnivora) abbiamo provato le tigelle accompagnate da prosciutto crudo, prosciutto cotto, bresaola, crema di funghi, crema di radicchio, crema di granchio (che sulla carta non c'entra un cazzo ma che in realtà ci sta proprio bene), robiola alle erbe, formaggio caprino, squacquerone e – botta finale a mo' di dessert! - nutella. Esistono addirittura filmati della memorabile performance anarco-situazionista costituita dalla consumazione di tigelle con Nutella + leccata di dita + leccata di confezione ormai vuota di Nutella con la gente intorno incredula e disgustata, ma sempre per amore della scienza (e della decenza) non stiamo a pubblicarlo in questa sede, che poi il M.O.I.G.E. ci fa chiudere la baracca.
Da Orazio ci vai una volta all'anno, però poi quella volta la racconti in giro per il resto dell'anno perché mangi talmente bene che non vedi l'ora che torni il freddo di metà dicembre per andare un'altra volta a mangiare lì. Anche se quando torni a casa ed accendi la tv ti vedi Clemente Mastella e Willer Bordon che giocano rispettivamente a fare la vittima della malagiustizia e il coraggioso che è uscito dalla Casta perché si era rotto il cazzo di vedere gli altri giocare sporco, vale sempre la pena di fare un salto ad abbuffarsi alla faccia di tutte le Caste d'Italia.
C'è chi si lamenta del fatto che la classe politica italiana è la stessa da trent'anni pur essendo stato parte integrante della stessa per trent'anni e vuol far credere di essere stato per decenni portiere dell'Inter e vice di Zoff a Spagna '82, noi di Spadrillas invece scegliamo di non scegliere.
Scegliamo la fetta.
(voto 5 cucchiai e lode su 5)
martedì 16 dicembre 2008
Avere lo sbaffo di maionese ai lati della bocca non è poi tanto male
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3 commenti:
yum!!!
se è arrivato anche onga chiuderete presto, cari ferraresi: la rivincita dell'oltre Po (molto, oltre)
Attenzione però, che nessuno dei due è veramente ferrarese e sopratutto i nostri paesi d'origine sono più veneti che ferraresi nello spirito (e infatti siamo gli unici due vip nella scena ahah)
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