Dunque, siamo tornati. In questi 1, 2, 3 mesi di assenza abbiamo avuto qualche leggera disavventura, che citiamo senza dilungarci troppo:
un fermo di Polizia in occasione del Mi Ami Festival al Leonkavallo (una perquisizione che è stata talmente accurata che alla fine di tutto siam tornati indietro nel tempo, per la precisione ai tempi degli after che si tenevano a Il Gatto e La Volpe – il report lo abbiamo scritto subito dopo la perquisizione, ma per uno spiacevole inconveniente nel collegamento audiovideo è stato pubblicato cinque anni fa, anche se in realtà è materiale ben più recente);
un arresto perché il nostro piano per portare in Di Girolami in Parlamento è stato scoperto (abbiamo tentato di raccattare i voti della Sacra Corona Unita, ma i capoccia ci han risposto che preferiscono il reggae ed hanno fatto la soffiata) con relativa detenzione durata un paio di settimane ed interrotta solo grazie all'intervento della nostra nuova stella polare Gianni Letta (che salutiamo);
Pupo, il Principe e Luca Canonici sono arrivati solo secondi al Festival di Sanremo, e noi che avevamo speso tutto per gestire il televoto tramite uso improprio di un paio di call center (e, lo confessiamo, abbiamo speso parecchio anche in bamba da regalare a Pupo e al Principe per farli apparire più tonici durante la prestigiosa rassegna canora, ma non dovremmo dirlo) non avevamo nemmeno i soldi per i biglietti del treno e siamo dovuti tornare a casa con l'autostop.
durante l'avventuroso viaggio di ritorno di cui sopra, siamo stati raccolti da Antonio Di Pietro e dalla sua Alfasud con cui stava tornando in Germania per indagare sulla Sacra Corona Unita. È venuta fuori di nuovo la storia di Di Girolami di cui sopra, siamo finiti ancora una volta al fresco e Letta ci ha tirato fuori, ricordando a Di Pietro i bei tempi in cui guidava i tank della Polizia a Bologna nel '77. Pare che loro stiano ancora rievocando quegli attimi indimenticabili, mentre noi ce la siam cavata ancora una volta.
Gianni Morandi ci ha querelato, ma non siamo noi a mettere in giro certe infamanti voci sulle sue presunti abitudini alimentar-goderecce. Sono altri che le hanno inventate, ne parla mezza rete (ne parla perfino Rockit, pensa un po') e dovrebbe querelare tutti, ed invece se l'è presa con noi. I nostri avvocati Ghedini e Pecorella son già al lavoro, e comunque quelle su Gianni Morandi non sono voci infamanti ma sono pura verità.
Premesso che siamo qui ma non siamo di qui, io sono io e non sono lui, lui non è me, (e rileggi la frase che forse non l'hai capita bene, e nemmeno io l'ho capita bene – ma io e lui non siamo la stessa persona e soprattutto non ascoltiamo gente che va sul palco con la bibbia come Sizzla, ed è questo ciò che conta), adesso lasciami in pace cinque minuti che devo spiegare in lingua convenzionale un paio di cose a chi è curioso, e non a te che ti fai le seghe. Anzi no. La spiego un'altra volta che non ho più voglia di scrivere. Corro ad ascoltare Tony Marlowe, a me Bob Marley fa cagare.
Questo e tanto altro è ciò che ci è successo. È così che è andata, tante disavventure ma noi ci siamo ancora perché riteniamo di essere un punto di riferimento per troppa gente (vedi Maurizio Mosca, che da quando lavora con noi è rinato) e non vogliamo mollare sul più bello. A presto.
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