domenica 21 luglio 2013
SPADRILLAS IS BACK, E MO' SON CAZZI TUA a.k.a. POVIA GOVERNO LADRO
venerdì 4 gennaio 2013
IL RITORNO DI SPADRILLAS: è il pubblico che ce lo chiede, è Matteo Renzi che ce lo impone. Il disco nuovo di Guccini, la sua svolta cinghiamattanza.
domenica 5 agosto 2012
IL RITORNO DI SPADRILLAS: CE LO CHIEDEVA L'ITALIA, NOI L'ABBIAMO FATTO SUL SERIO.
Abbiamo deciso che è ora di scendere in campo e tornare a scrivere. I lettori ce lo chiedono, il paese ce lo chiede e noi non possiamo di certo starcene con le mani in mano (oppure sul pacco, tanto è uguale e porta pure fortuna anche se è poco igienico) quando il dovere chiama.
Ci chiedono di ricominciare ed allora ricominciamo, con la stessa grinta e determinazione di Alberto Tomba quando in Alex L'Ariete entra nel casolare ed inizia ad urlare mentre spara per vendicare il suo amico appena morto (che cazzo di capolavoro Alex L'Ariete, verrà il giorno in cui la critica cinematografico-sinistrorsa ne capirà il reale valore, ed allora saranno volatili per diabetici – cazzi amari, per dirla alla Lino Banfi in non so quale film che non ho voglia di cercare su Wiki perché la connessione internet non funziona). In questi mesi è successo di tutto: ci hanno assunto a Libero e guadagniamo (o guadagnamo? Non so come si scriva, ma dovrebbe essere “guadagniamo” perché il correttore automatico non corregge – scrivo “incassiamo” per essere sicuro) un sacco di soldi a scrivere cazzate, abbiamo vinto un concorso alle Poste grazie alla raccomandazione di uno zio cardinale, abbiamo vinto il Festival di Sanremo come cantavano gli Statuto una vita fa (o Un'estate fa, tipo il tormentone 2001 circa dei Delta V), ma soprattutto è morto Berlusconi, hanno trafugato la sua salma e l'hanno rimessa virtualmente in vita come fecero con Bernie Lomax in Weekend con il morto e l'hanno fatta scendere di nuovo in campo, come se nulla fosse.
Ecco, il vero motivo della nostra discesa in campo è questo: Berlusconi in persona ci ha ingaggiato come consulenti web per fargli la campagna elettorale in rete e Spadrillas in da mist diventa dunque una sorta di piattaforma/comitato elettorale per fargli vincere le elezioni del 2018 (quelle del 2013 non ci saranno, si sa – andremo avanti con Monti altri cinque anni senza dare la facoltà di scegliere agli elettori). Il paese ce lo chiede e noi rispondiamo signorsì (anzi, rispondiamo Signori – nel senso di Beppe Signori, quello che riusciva a mangiare un Buondì in trenta passi nonché a scommettere su qualsiasi cosa, partite di campionato comprese), ed ecco che inizieremo di nuovo a scrivere cagate fasciste a caso, ecco che cominceremo a trollare sui forum e sulle message board, ecco che cominceremo a lasciare commenti pro-Silvio sul sito del Corriere e di Repubblica, ecco che posteremo fake-filmati di Silvio si YouPorn ecco che tenteremo improbabili attacchi hacker al blog del nostro amico Beppe Grillo (che saluto), ecco che difenderemo l'indifendibile sia dal punto di vista politico che musicale. Vuoi una autorevole recensione di un disco appena scaricato, magari senza che il file sia stato aperto? Vuoi perdere peso velocemente, senza fatica e senza dieta Dukan? Vuoi trovare posto di lavoro in un Lidl con le guardie sull'uscio perché sito in una zona parecchio malfamata? Rivolgiti a noi, non te ne pentirai. L'importante è fare vincere le elezioni 2018 alla salma di Silvio, l'importante è pigliare i soldi di Libero e/o di Silvio scrivendo roba brutta e/o di cattivo gusto.
(Ill Bill Laimbeer back on the map prende il Mic e ruba la salma di Mike Bongiorno)
Abbiamo deciso che è ora di scendere in campo e tornare in campo e far finta di tornare a scrivere. Sì perchè non abbiamo mai smesso visto che tutti siam uomini d'affari noi ci affidiamo a quelli coi prezzi meno cari: in questo periodo ci siamo dedicati alla corrispondenza dai Lidi Ferraresi per Libero, sezione spettacoli: Salvatore Samperi, il pentito Rocco Barbaro Tommasino Buscetta e Franco free ValFreda (abbiamo, dopo la laurea, già fatto gli stragisti e i correttori di bozze delle rivendicazioni per la sua casa editrice AR edizioni; tra l'altro le sue analisi economiche sono meglio di quelle degli euroscettici e pure di quelle di Oskar Giannino che rimane comunque nei nostri cuori) ci hanno raccomandato e abbiamo ottenuto due contratti a chiavata per Libero che ci dà carta bianca, più un appartamento all'ottavo piano (l'ascensore si ferma al quinto, un omaggio ai cinque del quinto piano quindi a Ric e Gian, e forse anche alla quinto piano, la casa di dvd pirata che trovi nei cestoni a 4 euro che vedi tipo Martyn di Romero con la fotografia verde, o forse un omaggio a Sara Tommasi case e all'abusivismo immobiliare) da Pasqua a quando inizia la scuola sul Viale Mazzini a Lido Degli Estensi dove tra l'altro facciamo i gavettoni di piscio sulle cabriolet di milanesi.
Siamo uomini d'affari e indipendenti quindi a Libero abbiamo il nostro spazio vitale e indipendente che
In redazione la sera lungo i viali, giusto per darci man forte c'è anche Roberto Sandalo detto Robi il pazzo appena bandito dalla redazione della Padania ( e allora ce lo siamo aggiudicato noi perchè non potevamo fare altre), la salma di Donat Cattin padre e figlio quello che ha messo la bomba al manifesto che mi pare si chiami Insabato (fa ridere che è un antisemita e si chiama così) e la salma appena scongelata (ri-gambizzata per scherzo, facendo finta di avere la p 38 scarica: mai fidarsi di quel burlone di Roberto Sandalo quando lo prendi in giro chiamandolo “Roberto Spadrillas”) di Indro Montanelli che avendola noi messa nel congelatore perchè dopo tre giorni puzzava (era pur sempre un ospite) l'abbiamo per forza ribatezzato Rock in Indro Sammontanelli anche perchè siamo sponsorizzati da una nota catena di gelati ovviamente all'Italiana.
Insomma, da come avete capito è un allegro think thank ( o tank?), un goodbye and amen (Roberto Amen) che per niente è una citazione di un film del regista di Alex l'Ariete che si chiama come il pugile che si era sposato la Venere Bianca e tutto torna, una boriosa macchina da guerra dove manca solo Di Pietro col tank in Piazza Maggiore mandato da Francesco Cossiga che ha inaugurato una diga (Carlo Panella per la cronaca regalava una cappella: la mettiamo per i fan dei Paolino e per darci un tono da giornalisti terroristi che anche se scrivono per Libero vengono da un retroterra agli antipodi, anzi agli antipasti). Non è mica come la noiosa redazione champagne molotov (giusto tributo al maestro Enrico Ruggeri che è stato punk prima di noi, anzi scrivo anche “Cafè Caracas” Ligio Gel1 e tributare il gruppo di Matteo Renzulli e Raf prima della svolta rottamatrice) del Manifesto (che ha chiuso da venti e passa anni) o come quella da salotto della Repubblica: la nostra è una redazione che accoglie a gambe aperte tutti i liberi pensatori e come diceva Umberto Smaila (che ci ha portato sulla ruota a Coney Zugna) questa è una redazione che non ha i peli sulla lingua e che ce li ha non sono certo i suoi.
E' tutto è successo perchè abbiamo fatto una seduta spiritica tipo quelle che fai alle feste di compleanno di terza media con Francesco Benigno Zaccagnini (non potevamo non chiamarlo: ha girato anni' 90 e Miracolo Italiano, quindi è un nostro guru, quasi più di Matteo Cambi dopo quella volta che ha sniffato le ceneri di Berlusconi e ha perso il controllo degli sfinteri) e appunto, abbiamo evocato la salma di Berlusconi che prima ci ha dato i ganci per collaborare con Libero poi ci ha nominati suoi think tankers (quella cosa lì insomma) per la prossima campagna elettorale. Siamo così partiti con la campagna EREZIONI ANTICIPATE, una roba virale come manco i video di Giorgia Fiorio in Sapore di Mare o la campagna virale di Jerry Calà quando faceva il creativo in Fratelli D'Italia (citazione degli Squallor) per conto del commendatore Sauli e anche quando curava la campagna virale di Velatissimo, il collant. Tutto accadeva a Verona e anche qua tutto torna, nulla si crea nullla si distrugge.
Quindi: ce n'est que un debut, anzi, cenè che un aperitivo che è già ora dell'aperitivo della domenica, abbiamo già esaurito le idee prima di cominciare quindi siamo sulla buona strada e come al solito chiudo ripetendo il finale del pezzo di quel culattone raccomandato di Accento Svedese, che ho sempre fatto così sempre e voi ve la siete bevuta: ed ecco che inizieremo di nuovo a scrivere cagate fasciste a caso, ecco che cominceremo a trollare sui forum e sulle message board, ecco che cominceremo a lasciare commenti pro-Silvio sul sito del Corriere e di Repubblica, ecco che posteremo fake-filmati di Silvio si YouPorn ecco che tenteremo improbabili attacchi hacker al blog del nostro amico Beppe Grillo (che saluto), ecco che difenderemo l'indifendibile sia dal punto di vista politico che musicale. Vuoi una autorevole recensione di un disco appena scaricato, magari senza che il file sia stato aperto? Vuoi perdere peso velocemente, senza fatica e senza dieta Dukan? Vuoi trovare posto di lavoro in un Lidl con le guardie sull'uscio perché sito in una zona parecchio malfamata? Rivolgiti a noi, non te ne pentirai. L'importante è fare vincere le elezioni 2018 alla salma di Silvio, l'importante è pigliare i soldi di Libero e/o di Silvio scrivendo roba brutta e/o di cattivo gusto.
domenica 30 ottobre 2011
domenica 14 agosto 2011
Gran Calà di Ferragosto aka Spadrillas Summerslam!
Le nostre centinaia (anzi no, migliaia) di fans ci bombardano di email e scherzi telefonici chiedendoci che fine abbiamo fatto e perché non aggiorniamo più il blog. Noi non rispondiamo perché abbiamo talmente da fare che non abbiamo il tempo di rispondere alla posta, figuriamoci scrivere pezzi per il blog che poi tanto parlano sempre delle stesse cose madama la marchesa. Ok, facciamo le figura degli scortesi però le cose stanno così e non possiamo farci nulla. E poi Martin Scortese è una gag troppo bella e troppo da terza media per non piazzarla qui senza che abbia un senso apparente.
La realtà è che vorremmo tanto scrivere e deliziare le platee – chessò - con le recensioni del nuovo de I Cani, del nuovo de Le Cagne, del nuovo dei Casa Del Mirto, del nuovo dei Casa del Mirdo, del nuovo dei Casa del Lardo, del nuovo dei Casa di Lino Lardo, del nuovo dei Casa di Laerte Pappalardo, del nuovo dei Casa del Mitra, del nuovo dei Casa della Nutria il cui grasso lo utilizzavano per fare la Nutella però il nostro nuovo lavoro ci assorbe l'intera giornata e quando sono le nove andiamo a letto dopo Carosello (anzi no, dopo Da Da Da) perché siamo troppo stanchi (anche se più ricchi: ci pagano benissimo, ci pagano in dinari risalenti all'epoca del Maresciallo Tito. Noi prigionieri poi predatori poi prigionieri poi predatori poi prigionieri poi predatori). Bella vita la nostra.
In pratica abbiamo iniziato a lavorare su Mtv assieme a Ciccio Valenti e ci divertiamo un casino. Il programma è la nuova edizione di Trl, che ha opportunamente cambiato denominazione ed ora si chiama “Trl Michele l'Ariete” in onore di un paio di persone che non sto qui a menzionare (o a minzionare). C'è Ciccio Valenti che è una gran figata e intrattiene il pubblico a casa parlando di cazzate tipo scherzi telefonici, oroscopone, sabati sera di fronte alla tv mentre tutti sono in discoteca a divertirsi, costi della politica e beppebrillo.it, e ci siamo noi che presentiamo band emergenti nonché cose ben più mainstream tipo i dARI (che salutiamo). E poi c'è il figlio di Vincenzo Muccioli - che da quando ha dovuto abbandonare la guida di San Patrignano ha il dente avvelenato e si occupa di tendenze giovanili – e ci sono Paola e Chiara che fanno karaoke direttamente dai sepolcri imbiancati della peggiore edizione anni novanta del Festival di Sanremo (infatti l'hanno vinta i Jalisse e la presentava Mike Bongiorno). C'è Mike Bongiorno (o meglio, un manichino con le sembianze della salma di Mike Bongiorno, quello vero non l'hanno ancora trovato) e c'è Amy Winehouse (o meglio, ci sono tonnellate di post patetici che piangono la scomparsa di Amy Winehouse o semplicemente cercano di commemorarla a cadavere ancora caldo, con prosa ampollosa e francamente illeggibile nonché indegna della benché minima attenzione) più mille altre cose che non sto qui a menzionare (o a minzionare, Repetto juvant) perché sta scadendo il tempo a disposizione. La particolarità è che chiunque lavora per il programma (nessuno escluso, dal cameraman all'uomo di fatica, dai presentatori ai presentamucche – la battuta da terza media è per creare tensione nel lettore) indossa con fierezza una t-shirt del sito musicale Ondarock opportunamente macchiata con una sostanza biancastra ed appiccicosa che è maionese e non sburra come tutti potrebbero essere portati a credere (maionese in onore di Francesco Salvi, uno dei più grandi artisti italiani anche solo per canzoni del calibro di Maionese) senza che all'apparenza ci sia un motivo logico. Siamo gente semplice a cui piace divertirsi con poco, e viviamo bene così. E viviamo.
Il primo ospite è stato Jerry Calà che ha ricordato i tempi in cui si faceva chiamare Jerry Laszlo Calà (Laszlo nel senso dell'amante di Stefania Sandrelli ne La Chiave, film di cui Jerry è gran cultore) e recitava in Professione Vacanze, e da lì è stato tutto un crescendo di raudi (abbiamo fatto saltare un paio di volte Calà dalla sedia, che ridere) e cazzate a manovella. Gli altri ospiti devono ancora arrivare, son due settimane di fila che abbiamo Calà in studio ed un po' inizia a puzzare – ma si sa, l'omo è omo e ha da puzzà come diceva quel filosofo casertano che poi non gli si è aperto il paracadute ed è passato a miglior vita entrando immediatamente nella leggenda (o nella leccenda che dir si voglia), ed allora il fatto che Calà inizi a puzzare non è necessariamente un male, anzi. E poi Calà potrebbe chiamare anche Umberto Smaila con suo figlio Trota Smaila (che andò pure ad un reality show Rai di qualche anno fa, dunque è quasi famoso), ed allora sai che canzoni che cantiamo e quante altre settimane di fila con loro due ospiti più uno di scorta ci facciamo. Potremmo pure chiamare Nek, ma siamo in rotta con lui perché ci deve ancora un bel po' di soldi e perché questo sogno di avveri i nostri avvocati devono lavorare ancora un po'. Speriamo bene, sarebbe brutto rovinare un'amicizia così.
(Ill Bill Laimbeer si impossessa della tastiera e della salma di Mike)
Le nostre centinaia (anzi no, migliaia) di fans ci bombardano di email e scherzi itelefonici chiedendoci che fine abbiamo fatto e perché non aggiorniamo più il blog. Noi non rispondiamo perché siamo troppo impegnati a vedere il trailer del nuovo film di Jerry Calà, che è un capolavoro molto più di The Tree Of Life. Non aggiorniamo spesso il blog perchè per fare la trasmissione con Ciccio Valenti siamo pagati e per scrivere su Spadrillas In Da Mist no. Il blog serve come a tutti i blogger per lanciarsi verso i piani alti, perchè noi siamo Pronti Al Seggio, ci vendiamo a tranci al mercato ittico, al miglior offerente e se chiamasse Albertino per proporci di andare a Radio DeeJay ci andremo senza pensarci un attimo. Invece ci ha chiamato Jerry Calà pensando che il Marco che aveva in agenda fosse Marco Balestri o pure il Balestrino (Jerry Calà essendo cresciuto artisticamente a Verona è un grande fan dei gruppi RAC). Invece ero io, che gli dicevo che Marco Balestri era lì con me e che glielo avrei passato, invece ciccia. Anzi, Ciccio, nel senso di Ciccio Valenti che ci ha lanciato nel magico mondo delle trasmissioni estive della Radio di Stato con la R maiuscola. Ogni mattina possiamo fare delle gags da terza media via radio sapendo che siamo pagati per farlo, è una cosa meravigliosa, anzi merdavigliosa come quando il Gran Gallo Enzo Braschi viene beccato nella discoteca dei punk a imbrattare il muro.
Quindi per favore smettetela di proporci di diventare media partners del vostro Festival nell'ex Yugoslavia che abbiamo altro da fare che venire a Novi Sad, che ricordiamo solo per essere stata la fonte d'ispirazione de Gli Spari Sopra di Vasco Rossi. Non ci interessano i vostri files .zip con le cartelle stampa del nuovo flavour of the moment, noi siamo già arrivati, come speriamo sia poi arrivato Alberto Tomba che abbiamo mandato a Novi Sad all'Exit Fest ma che le brevissime di televideo a pagina 299 ci davano arrestato per aver tentato di imbarcare un prosciutto datogli in dono nel 1999 dalla scuola di sci di Asolo che lui aveva gettato a Valle ma che un solerte maestro di sci gli ha restituito. Il nostro prossimo progetto è un remake di Alex L'Ariete sempre con la regia di Marcelo Damiao come l'originale e con la sceneggiatura di Meo Sacchetti, solo che al posto di Alberto Tomba ci sarà il prosciutto lanciato a valle da Alberto Tomba e al posto di Michelle Hunziker ci sarà Caio il cantante dei Peggior Amico.
Insomma, con tutto il parterre de roi e tutte le salme che abbiamo rubato (inclusa quella di Vincenzo Muccioli, quella di Vincenzo Esposito e quella di Tony Esposito), il nostro scopo è quello di fare una telefonata al giorno con Jerry Calà per farci raccontare gustosi episodi di vita vissuta al limite e per fargli degli scherzi telefonici. Gli abbiamo proposto un remake di professione vacanze con lo stesso regista, cioè Picchio De Sisti, indimenticato regista/ allenatore della Reyer Venezia e della Pallacanestro Ferrara. Solo della puntata Nove Settimane e Un Mazzo e solo se ci fa fare la parte dei punks e solo se invece di esser girato a Monopoli viene girato a Lido Di Volano. Jerry ha detto che ci sta solo se Nek e Umberto Smaila travestito da salma di Fred Buongiorno fanno la colonna sonora.
Per Umberto gli abbiamo detto che si può fare, ma con Nek siamo in rotta con perché ci deve ancora un bel po' di soldi e perché questo sogno di avveri i nostri avvocati devono lavorare ancora un po'. Speriamo bene, sarebbe brutto rovinare un'amicizia così.
venerdì 12 agosto 2011
mercoledì 25 maggio 2011
PISAPIA TUTTE LE FESTE PORTA VIA (Il ritorno di Spadrillas)
(Accento Svedese ed Ill Bill Laimbeer, a quattro mani come al solito)
Dunque, dove eravamo rimasti? È passato talmente tanto tempo che non me lo ricordo più, ma ad occhio e croce eravamo rimasti al fatto che abbiamo dovuto abbandonare temporaneamente il blog perché abbiamo fatto da roadie a Nek nel suo tour interminabile che ha toccato ogni angolo del globo terrestre (non ti dico le scene che abbiamo visto nei camerini nella data alla Rotonda di Lido Delle Nazioni dove era pieno di MILF di Lagosanto reduci dalla sagra della fragola, con Milly D'Abbraccio, Nek col laccio al braccio, la salma di Rob Pilatus dei Milli Vanilli riesumata per l'occasione, Alessandro Nannini col laccio al braccio buono e l'altro teso come le selve di braccia tese e lacci californiani che nemmeno Randy Macho Man Savage, ie come cameraman il camerata Cesare Battisti che planava sopra boschi di braccia tese da Alessandro Nannini che si faceva dello stracchino di Nonno Nanni scaduto comprato dalla Bafiona sul viale del Lido Degli Estensi e Ornella Vanoni. E in quella data Lamberto Tarango Sposini che ti porta roba buona e che poi per poco non ci rimane e fa la fine di Andreotti che gli è tornato su quello che si era calato in passato, Verano Zombie, gli Zeke, Zippo della crew Spaghetti Funk, Zippo panino il supereroe paninaro e la guida al paninaro DOC, my man Lorenzo Jovanardi Cherubini che ha suonato di spalla in occasione delle date nel nord-est, Brian Ferry, Danny Ferry quando giocava nel Messagero Roma di Giuliano Ferruzzi Vien Dal Mare e mani pulite che ha stroncato quella grande squadra e la mano di Alessandro Nannini che infatti è partita nello stesso anno, i ferry boat che nel '91 arrivavano a Bari da Tirana, Tarzana Bertè che non si ricorda più i testi delle sue canzoni e devono scriverglieli a caratteri cubitali, Tarzan Annoni capitano del Torino, Tarzhard di Joe D'Amato e la salma del camerata Mino D'Amato con Mino Bonocuore che fatto e strafatto di stracchino di Nonno Nannini camminava su grigliate di anguilla in salamoia. Un backstage che manco i Pollini Stone (il nostro word ha il t9 della Nokia per qui invece di Rolling Stones scrive Pollini Stone), con Pasquale 'o animale Bruno, Martin Vazquez e la quinta dei Buitre, Butragueno che era un fascista di merda, Stefano Tacconi che votava MSI, Walter Zenga col parrucchino quando faceva le televendite con Hoara Borselli che ora è nello staff di Ignazio La Russa, Ignazio la Trottola, Ignazio Ramonet, Gigi la Trottola, Gigi Maifredi, Gigi il troione quello che faceva l'assessore a Comacchio, Giggi il bullo, Gigi e Andrea, Gino Latino, Giorgio Gabber con due B e chi più ne ha più ne metta – non ho più voglia di proseguire l'elenco e lo tronco qui). È stata una bella esperienza, anche perché abbiamo fatto finta di lavorare tutto il tempo, guadagnato un sacco in termini di soldi e prestigio sociale ed oltretutto abbiamo accumulato un bagaglio di esperienza che siamo sicuri ci saranno utili in futuro. Praticamente siamo pronti per sfondare nel mondo della musica indipendente italiana, che è una burla che ti disturba e tu puoi pure pagare i pennivendoli prezzolati per fare fuori la crew di spadrillas ma noi siamo più forti di Tomba la bomba che getta i prosciutti dal cavalcavia che gli danno quando va a fare le comparsate nelle gare di sci per bambini. A buon intenditor vai a fare in culo, e se moriamo domani come Pantani ci troverai sempre lì, al Motel delle Rose di Canaro sulla statale Rovigo-Ferrara. Comunque: checchè ne possa dire una certa critica indie-snob che gode nel perdere le elezioni e snonna la musica pop: Nek dal vivo se la cava alla grande, è una questione di fantasia. Non roba da poco. Chi crede che per ottenere buona musica bisogna ricorrere ai conservatori non conosce Nek. Lui è un progressista. L'evoluzione della specie passa per accordi e dissonanze, ritmi e cambi repentini, stop and go e una marea di idee, Schizofrenia. Dà pure i numeri. Tre è il numero perfetto? Fuocherello. Visto che per Nek sembra stia andando così. Il tutto ingioiellato sulle ritmiche fantasiose alle quali il suo batterista Alessandro Nannini (tra l'altro, ex batterista dei Def Leppard) ci ha abituato da sempre, e che adessp sono ancora più preziose e decorate. Questa volta, però, ci sono le melodie. Romanticherie di una voce fanciullesca, una creatura deforme che ti sorride beffarda con una lucina nuova negli occhi. Manonegra, Ska-P, Articolo 31, Linea 77 e Prodigy centrifugati senza ritegno dentro un acceleratore di particelle a trazione elettronica. Musica per centri sociali con mobili di pregio, però sentendolo sera dopo sera ti rendi ben conto di una cosa: scrivere di musica in senso stretto non conta praticamente più nulla. E ciò ci ricorda cosa significa farsi prendere per il culo pur rivendicando l'importanza di rimanere leggeri. I dischi escono che sono già vecchi, sentiti e strasentiti, e non solo perché nel mondo della musica ormai tutto è già stato detto e fatto e non si inventa più nulla, ma anche (e qui mi sento quasi quello sfigato di Walter Nudo Veltroni quando in campagna elettorale diceva sempre “ma anche”) perché di fatto cominciano a circolare in rete due mesi prima dell'uscita reale. Ed in virtù di questo, chi ha ancora voglia di leggere di un disco, delle sue caratteristiche tecniche e delle sue presunte peculiarità? Troppo noioso, e poi non ha più senso. Meglio parlare di emozioni che un disco è in grado di suscitare, meglio dire che cosa l'opera è in grado di comunicare anche se questo qualcosa non c'entra nulla con l'argomento di partenza (cosa ho detto? Non lo so. Rileggendomi non riesco a capirlo, ma ad occhio è croce deve trattarsi di qualcosa come “parlare di altre cose, anche solo lontanamente collegate al disco di cui si dovrebbe parlare. L'importante è il messaggio, non il mezzo”). Meglio rider. Meglio Miglio (nel senso di Gianfranco, l'ideologo della Lega che ora è una salma ma anche quando era vivo la differenza di stato non è che si notasse poi tanto).
E quindi come dicevano quei fascisti dei Trètrè l'acqua scarseggia e la papera non galleggia, quindi una domanda Claudio sorge spontanea: con tutto lo yogurt che c'è, c'era proprio bisogno che andassimo a fare i roadies di Nek in motorino cinquantino (su in due: abbiam preso la moto sì, ma senza casco) partendo dall'Esquilino con quel critico indie pentito di Barabba Tomasino Buscetta che ci faceva un bocchino e proprio col motorino abbiamo visto gente che si era persa sul viale di Lido Degli Estensi nel '94 e poi abbiamo dovuto andarla a trovare a Chi L'Ha Visto e Hasta Tosta oggetti tosti per tutti i gosti, l'asta condotta da Ezio Greggio. E quindi la risposta sarebbe: no, non c'era bisogno che andassimo a fare i roadies di Nek ma questo blog non è un albergo e la crew di Spadrillas si Inkazza e si Inkiostro.blogspot.com quindi meglio il gruppo del Nongio sulla porta che Barabba Tomasino sulla porta. Non c'è nessuna salvezza e nessuna redenzione: il sapore del romanticismo decadente di Nek, con commistioni di indie-rock ed echi darkwave marchiati a fuoco da un'attitudine emozioanale sino allo stordimento, necessaria per la consolazione almeno a nostra insaputa (come diceva Peo Pericoli ad Emilio nel '90) di chi ha scelto l'oscurità e si trova ad abbandonare tutto il resto. Nek, tra le note nere dei Joy Division e l'art attack rock di Giovanni detto Gianni (un po' come Giacinto detto Marco) Muciaccia l'uomo di Jo Squillo quando ha fondato il partito rock nel 1980 e ha preso più voti della Vanoni alle Comunali di Milano.Insomma, Nek è un ipnagogico, qualsiasi cosa significhi questa parola ad effetto. Lui stesso ci ha rivelato: “Trovo noioso e finto che un pezzo suoni quasi perfetto. In alcuni miei brani ci sono delle saturazioni dovute alla volontà di non dovermi adattare alle regole del missaggio. Se per le mie endovene è ok, non c'è pusher al mondo che possa farmi cambiare idea”. Ma che cambia? Come direbbe Gene Cazzocrea Gnocchi: Qui prodest? A chi giova tutto ciò?
Ed in virtù di questo, chi ha ancora voglia di leggere di un disco, delle sue caratteristiche tecniche e delle sue presunte peculiarità? Troppo noioso, e poi non ha più senso. Meglio parlare di emozioni che un disco è in grado di suscitare, meglio dire che cosa l'opera è in grado di comunicare anche se questo qualcosa non c'entra nulla con l'argomento di partenza (cosa ho detto? Non lo so. Rileggendomi non riesco a capirlo, ma ad occhio è croce deve trattarsi di qualcosa come “parlare di altre cose, anche solo lontanamente collegate al disco di cui si dovrebbe parlare. L'importante è il messaggio, non il mezzo”). Meglio rider. Meglio Miglio (nel senso di Gianfranco, l'ideologo della Lega che ora è una salma ma anche quando era vivo la differenza di stato non è che si notasse poi tanto). Meglio Scoglio (nel senso di Franco Scoglio, morto in diretta tv e poi emulato vanamente da Andreatta, Andreotti e da Lamberto Bava Sposini).
Anzi: meglio uno spaghetto allo scoglio da Aroldo al Lido di Spina, che poi era anche la fermata della corriera Copparo-Lido Degli Estensi.
E tutto torna.