domenica 21 luglio 2013

SPADRILLAS IS BACK, E MO' SON CAZZI TUA a.k.a. POVIA GOVERNO LADRO










Lo confesso: abbiamo fatto sparire noi l'iPad del figlio di Salvo Mandarà. Non c'entra un cazzo con quello che sto per scrivere in seguito, ma era bello dirlo perché fondamentalmente volevo piazzare nel testo un falso refuso del tipo “Salvo Mandrax”, tanto per far saltare i nervi all'eventuale lettore - e poi perché per far sparire quell'iPad abbiamo assoldato un paio di ragazzini che lo hanno rubato per noi in cambio di una manciata di pillole Mandrax, di quelle che usavano gli Hells Angels degli anni d'oro prima di sfasciare città intere e bastonate neri e comunisti.

Gli Hells Angels (o Hell's Angels, non l'ho mai capito – Wikipedia a riguardo è molto ambigua) degli anni d'oro del grande Real, dicevo. Gli Hells Angels oggi sono un po' in declino ma fondamentalmente si sono un po' tutti iscritti al Movimento 5 Stelle in nome di varie teorie complottiste a cazzo (tipo scie chimiche e Haarp, per intenderci)(non è vero che sono iscritti al Movimento 5 Stelle, l'ho scritto solo per perculare Peppe Grillo)(che schifo il verbo “perculare”, ma l'ha inventato Fiorello dunque lo uso)(un saluto a Fiorello)(ciao Fiore, ti vogliamo in botta di coca come quando conducevi il Karaoke nel 1992) e soprattutto sono stati ingaggiati da Povia per curare il servizio d'ordine dei suoi concerti. Ho perso il filo del discorso e mi gira la testa, ma la cosa importante - la cosa che fa incazzare parecchio – è che Povia sta facendo un tour trionfale in tutta Italia che ha date solo al Sud (ricordiamo che il Sud musicalmente parlando è fermo al 1997 circa ed ai festival estivi suonano ancora i 24 Grana, i Casino Royale feat. la salma di Giuliano Ibrahim Palma, i 99 Posse feat. la salma di Luca O'Zulù Persico, i Linea 77 feat. la salma del nu metal come genere musicale di tendenza e financo gli Almamegretta feat. Raiz che si è convertito alla religione ebraica, ha cambiato il suo nome in RaiSS, va in giro con la kippah e non suona più di sabato. Se scrivessi che la musica degli Almamegretta ti gasa verrei arrestato e dunque non lo scrivo anche perché gli Almamegretta mi hanno sempre fatto cacare parecchio) e nessuna data al Nord, tantomeno in Emilia Romagna (sto parlando di Povia, ma potrei parlare anche degli Almamegretta tanto sto scrivendo cazzate naziste a caso ed un po' mi vergogno pure. Scherzo, il mio guilty pleasure sono le parentesi e non il nazismo o l'intolleranza in generale) o al limite in Veneto/bassa Lombardia che è comodamente raggiungibile in auto in un'ora al massimo e ti dà pure la scusa per ascoltare dischi durante il tragitto.

Chissà come deve essere seguire Povia dal vivo. Sul suo account Facebook di culto totale pubblica, tra le altre cose, foto in cui fa stage diving o alza cartelloni da bimbominkia e sarei curioso di essere presente, di assistere allo spettacolo, di documentare, di fare foto con l'iPad rubato al figlio di Salvo Mandrax ma soprattutto di contestare Povia perché (dico la prima cosa che mi viene in mente) la sua teoria secondo la quale dovremmo tornare alla Lira è una cagata pazzesca. Poi magari il servizio d'ordine degli Hells Angels mi gonfierebbe di botte, ma vuoi mettere la soddisfazione di far notare a Povia che tornando alla Lira l'Italia potrebbe competere solo con Montenegro et altri piccoli paesi dell'Est-Europa? Vuoi mettere dirgli che se diventassimo come il Montenegro lui potrebbe finalmente trovare un pubblico estero che se lo caga, quello del Montenegro? Sicuramente Povia griderebbe “Amaro Montenegro sapore negro!” perché manco sa dove si trova il Montenegro e mi farebbe assalire dai suoi Hells Angels, ma il dato di fatto è che Povia gioca a fare il cantante “scomodo” (le virgolette non sono casuali, perché non è scomodo per nulla e non è colpa mia Povia è così. Probabilmente i comunisti l'hanno molestato da piccolo ed ora ne paghiamo noi le conseguenze. Povia era gay ma adesso sta con lei – lei nel senso della bamba? Di una donna? Di una trans? Della musica, come cantavano gli O.R.O. poi coverizzati da Bocelli? Di Bocelli? Boh) perché sta alla canna del gas (se scrivessi che la musica degli Almamegretta ti gasa verrei arrestato e dunque non lo scrivo anche perché gli Almamegretta mi hanno sempre fatto cacare parecchio, ed oltretutto sto parlando di Povia ma potrei parlare anche degli Almamegretta tanto sto scrivendo cazzate naziste a caso ed un po' mi vergogno pure. Scherzo, il mio guilty pleasure sono le parentesi e non il nazismo o l'intolleranza in generale).

Fermi tutti: Povia nel 2006 ha vinto il Festival di Sanremo ed io non me lo ricordavo nemmeno. Cade tutto il discorso fatto su di lui in precedenza – anzi no, perché nel 2006 al Festival di Sanremo sono arrivati secondi i Nomadi. I Nomadi, cazzo. I Nomadi! Porca puttana i Nomadi nel 2006, figuriamoci nel 2013! - ed entra improvvisamente in scena il fatto che se tanto mi dà tanto ha più senso credere a ciò che viene detto durante fantasmagoriche televendite delle padelle Stonewell che a ciò che afferma ultimamente Povia. Che poi l'originale sono le Stoneline vendute su Qvc mentre le Stonewell sono un tarocco made in P.R.C. (Siamo italiani! Non compriamo merce cinese! – dice Povia, dall'alto dei suoi capelli protesizzati made in P.R.C. comprati su Qvc a sua insaputa), ma sempre di mesotelioma stiamo parlando e dunque tanta differenza non c'è. Bella annata il 2006, comunque: elezioni vinte da Prodi, Berlusconi che muore (quella che si vede attualmente è la sua salma portata in giro da Gasparri e Cicchitto come Bernie Lomax di Weekend con il morto. O sono Capezzone e Lupi a portarla in giro? Non so, ma sempre di mesotelioma stiamo parlando e dunque tanta differenza non c'è), la nazionale di calcio che vince i mondiali in Germania e Povia che vince Sanremo davanti ai Nomadi – o davanti alla cover band dei Nomadi, tanto è uguale. Bella annata anche il 2013, con Povia che per far parlare di sé scrive cazzate nazionaliste su Facebook e riesce a far parlare di sé solo i propri follower (neanche tutti, tra l'altro – la maggior parte non dicono nulla, sono la maggioranza silenziosa che ride di lui) mentre Vasco Rossi riesce ancora a riempire gli stadi con un suo tour (sempre di mesotelioma stiamo parlando e dunque tanta differenza non c'è), con tanto di gente accampata giorni prima fuori dallo stadio Dall'Ara oppure gente che fa la fila per farsi fotografare davanti al Roxy Bar ostruendomi il passaggio e facendomi incazzare tantissimo perché io sono uno che lavora & produce e loro no. Ecco, in un mondo più giusto Povia riempirebbe gli stadi – ma in un altro senso, li riempirebbe come facevano i peggiori dittatori sudamericani negli anni d'oro del grande Real – e Vasco posterebbe su Facebook cose da bimbominkia (lo ha già fatto tra l'altro, mentre era in ospedale e/o in convalescenza e/o in rehab – ed i risultati sono stati esilaranti. Parevano quasi televendite Stoneline, mancava solo il presentatore con il parrucchino e gli elementi c'erano tutti. Il mesotelioma c'era eccome, tranquillo...) senza che nessuno se lo fili di striscio o si accampi giorni prima per assistere ad un suo concerto. Tra l'altro ho l'impressione che a Bologna ci siano stati più furti nei negozi in questi giorni di tappa del tour di Vasco che in tutto il resto dell'anno, ma non ho elementi certi per affermarlo e dunque non lo affermo – anche perché non sono uno sbirro e poi sto divagando pesantemente. Torniamo all'argomento principale che è meglio, come diceva il contractor Quattrocchi dei Puffi prima di venire giustiziato in Iraq.

Bella annata il 2006: Vasco Rossi che muore (quella che si vede attualmente è la sua salma portata in giro da Gasparri e Cicchitto come Bernie Lomax di Weekend con il morto. O sono Capezzone e Lupi a portarla in giro? Non so, ma sempre di mesotelioma stiamo parlando e dunque tanta differenza non c'è), Fausto Bertinotti che viene eletto Presidente della Camera, Povia che vince il Festival di Sanremo, i Nomadi che arrivano secondi al Festival di Sanremo, Anna Tatangelo che arriva terza, Riccardo Maffoni che arriva quarto. Chi era Riccardo Maffoni? Non lo so, ma so solo che se Povia fosse stato dimenticato nello stesso modo in cui è stato dimenticato Maffoni non potremmo trollarlo per le cose che posta su Facebook (che, per la cronaca, fanno sembrare Peppe Grillo che fa propaganda alla Biowashball un gigante della scienza e della tecnica). Se va avanti così Povia diventa l'alternativa più credibile alla salma di Berlusconi come guida politico-spirituale del Pdl, sul serio. Mi chiedo solo se Giuliano Ferrara organizzerà manifestazioni di piazza chiamate Siamo tutti puttane il giorno in cui Povia verrà preso di mira dalle Toghe Rosse – o dai Nomadi, che ancora ce l'hanno con lui perché ha vinto Sanremo '06 e loro sono arrivati secondi.



(Ill Bill Laimbeer prende il Ciao Piaggio con la sito perchè suo papà è l'unica elaborazione che gli permette, sgasa, si fa rubare il Ciao da un bambino napoletano davanti all'Oratorio a Copparo, lo minaccia, viene fuori il padre, lo minaccia con una pistola scarica, rimane a casa al Lido Degli Estensi in via Delle Betulle ora rinominata Via Agente Betulla, barricato a scrivere questo post)

Lo confesso: abbiamo sparato noi a Regan, per attirare l'attenzione di Joe D. Foster quello degli Ignite palestratissimo che si chiama veramente così e che fa il ballerino di Madonna. Abbiamo dato noi la statuetta del Duomo di Milano a Massimo Tartaglia, il trepiede a Roby Del Nero, il lardo a quel sacco di merda di Giuliano Ferrara perchè siamo delle prostitute e come diceva Ted Di Biase “The Milion Dollar Man” ogni uomo al suo prezzo, noi abbiamo il nostro che è molto basso e facciamo gli agenti provocatori della strategia della pensione, lo facciamo per la gag e andiamo a scrivere su Libero sotto falso nome (Don Tomasino Bruschetta ad esempio). Ci piace la gag e ci assentiamo dal blog per mesi perchè Giuliano Ferrara ci paga, ci fa fare i questionari falsi da distribuire davanti alla Berco di Copparo perchè Giuliano pensa che sia come la FIAT nel 1977 a Torino.
Avevamo promesso che avremo pestato Paola e Chiara e alla fine ci hanno pensato loro che si ritirano hanno detto, avevamo promesso che ci saremo masturbati dentro una bara e ci ha pensato Mastrota in una televendita di sigarette elettroniche. Che tra l'altro abbiamo firmato un contratto con Il Foglio per la gag e anche perchè ci han detto che avremo avuto la nostra bella marca di sigarette elettroniche al gusto di sott'olio di Peperlizia Ponti, quando faceva la pubblicità Isaac George quello che al Drive In faceva la gag “Cous Cous Klan ricco, mi ci ficco”, quello che nei ragazzi della 3C faceva il servo di casa al Cumenda, quello che dimostra che si stava meglio negli anni '80 dei '90 perchè poi è arrivato Idris quello di quelli che il calcio.
Anche i Depeche Mode avranno le loro sigarette elettroniche tra l'altro, loro e Vinicio Capposela, Zulù avrà il crack elettronico ma questa è un'altra storia, come domandarsi ad esempio perchè i fans di Jovanotti lo chiamano “Lorenzo”, quelli di Capposela “Vinicio”, quelli dei Depeche Mode “Depeche”, quelli che gli piace il calcio dicono ad esempio “noi della Giuventus” e via dicendo, lo abbiamo già detto che è un altro discorso.
Comunque l'abbiamo detto, ci assentiamo perchè andiamo in giro a far scorribande controinformative, controrivoluzionarie, siamo tutti puttane e giriamo con la maglia del Pop Group con su scritto così e ci accusano di sessismo e di essere i mandanti morali, i Toni Negri (che non puoi dire negri e dire che Povia è interessante che subito uno grida al great gombloddoh, che ricordiamo nel great gombloddoh c'era uno dei Prozac + quindi tutto torna). Siamo un po' come il falso pubblico del Karaoke di Fiorello che c'era Laura Pausini e a Copparo quando Fiorello è venuto a Copparo c'era Ninì Zironi, uno tipo il cantante locale che una volta ha tirato delle raglie con Patty Rude Pravo (anzi, PATTI BRAVO) e da lì si è comprato un pub con Den Harrow (che lo ricordiamo perchè aveva rubato i cestini all'Isola dei famosi) a Baura, sulla Via Copparo, negli anni 90 quando andavano i Pub. I Pub vanno ancora oggi ma sono fermi agli anni '90, ma questo è un altro discorso ancora. Comunque è solo un disco che gira e non è neanche in classifica, stiamo qui a parlare di Di Cataldo che ricordiamo anche qui in un altro reality dove giustamente Er Califfo gli aveva promesso na cortellata in petto, poi è morto, è non è un caso. Comunque anche io ho perso il filo del discorso ma d'altronde è la prima volta che Bobo Vieri mi invitava al suo compleanno e scrivere dopo 11 giorni e 11 notti (come il noto film copia di 9 settimane e mezzo di Joe D'Amato) aiuti. Così come non aiuta guardarsi i filmati di Mastrota mischiati ai post di Povia mischiati ai video di un gruppo di Roma che si chiama CADEO e che esiste veramente (http://cadeo.bandcamp.com/) mentre si scrive da una casa sul viale al Lido Degli Estensi e davanti ci abita quello dei Vernice che ricordiamolo sono di Ferrara e in un video c'era la gelataia del mio paese ma quella è un'altra storia, ora dovemo svortà e non possiamo prendere il gelato, che è un'altra storia che in Amore Tossico c'era il papà di Inoki Ness mentre il papà dei Club Dogo è Massimo Fini e non è una leggenda urbana o comunque quella borghesia salottiera milanese, ci siam capiti dove voglio andare a parare che poi finisci come la moglie di Giorgio Gabber mafia, tanto vale allora vendersi, altrochè dibattiti sulla copertina di XL con i parenti di Sergio Staino e Manuel Agnelli (che è ovviamente parente di Susana Agnelli che ieri ho visto a Techetè che era ospite da Maurzio Costanzo con Rino Gaetano che la dissava cantando nun te reaggae più).
Dicevamo Giuliano Salman no? Dicevamo che meriterebbe una fatwa come il cugino Salman Rusdhie? Dicevamo di Zulù menato dai fasci per una questione di diritti d'autore (“regolamenti di conti a sinistra”, come ebbe a dire Berlusconi quando ammazzarono Mike D'Antona, che poi fu riesumato e venduto come allenatore a New York dove ebbe scarso successo per lo scarso feeling con melo anthony, o era Los Angeles e parlavamo di Kobe Bryant?). Comunque ecco, Zulù l'hanno menato i 99 fosse, un gruppo cover dei 99 posse, perchè non era stato accreditato come gruppo ufficiale di cover per poter andare a suonare alla festa della Birra di Ambrogio (Fogar, si intende), dove la sera dopo avrebbe suonato Massimo Di Cataldo, poi un gruppo cover di Vasco, poi uno dei Depeche, poi uno del Liga (ma perchè lo chiamano Liga? Ma perchè piaceva al Mucchio Selvaggio il giornale intendo? Perchè il Mucchio Selvaggio metteva Bruce Springsteen in copertina e non i Nomadi che tanto è la stessa solfa? Perchè il fratello di Ligabue fa i concerti negli Ipercoop insieme a Paola Maugeri spiegando che fanno i concerti con le dinamo a impatto zero e quelle robe lì di sinsitra radical chic?).
Comunque abbiamo visto Giuliano Salma and the ballbreakers alla notte rosa a Lidl delle Nazioni, mentre ci picchiavamo con dei milanesi per una mera questione campanlisitca e di donne e bici rubate. Ci avevano detto che dovevan suonare gli AlmaNegretta ma il nome era razzista, anche se Raiss era di sabato e non avrebbe suonato di sabato.
In tutto ciò non nominiamo nemmeno Povia, se non per dire che lo abbiamo scoperto noi e infatti segue Spadrillas anche se non lo linka sulla sua pagina facebook. Lavoriamo assieme, siamo i suoi spin doctors, perchè siamo tutti puttante. Le gag sulla Kyenge le abbiamo fatto noi, ispirati appunto da Isaac George. Ma torniamo all'argomento principale, che è il fatto che per noi la storia si ferma al 2006, quando i Nomadi arrivarono secondi dopo Povia al Festival di SanRemo grazie all'esilarante gag delle ceneri di Augusto Daolio sniffate da Beppe Carletti fino a perdere il controllo degli sfinteri. Innanzitutto diciamo che questa più o meno era una gag copiata dai Monthy Pyton quando Terry Schiavo, anzi, Terry Gilliam fece cascare le ceneri di Graham Champan e quindi vabè, solo in Italia si può copiare una gag dei Monthy Pyton e non essere colti in fragrante nemmeno dell'era del 2.0 dove una certa sinistra lincia mediaticamente Luttazzi non si è capito bene perchè e invece i Nomadi sono intoccabili anche se plagiano i Monty Python. Come se non bastasse averli visti doppiati da Martufello e da quelli del Bagaglino porco dio.
Comunque: l'operazione Povia-Nomadi è come un patto Ribbentrop-Molotov, sdoganate le categorie destra e sinistra, morto Vasco Rossi se ne fa un altro (nel senso di “farsi” ovviamente).
Ora aspettiamo pure che invadano la Polonia o casa di Povia, che è un po' come la Polonia nel '39.
Se va avanti così ovia diventa l'alternativa più credibile alla salma di Berlusconi come guida politico-spirituale del Pdl, sul serio. Mi chiedo solo quando il nostro datore di lavoro Giuliano Ferrara organizzerà manifestazioni di piazza chiamate Siamo tutti puttane il giorno in cui Povia verrà preso di mira dalle Toghe Rosse – o dai Nomadi, che ancora ce l'hanno con lui perché ha vinto Sanremo '06 e loro sono arrivati secondi.
Noi comunque, saremo lì, come dei Roberto Sandalo (non a caso un cognome da Compagnia Delle Indie) pronti a passare da Prima Linea alla Guardia Padana tirando dei gran raudi per il gusto della gag.

venerdì 4 gennaio 2013

IL RITORNO DI SPADRILLAS: è il pubblico che ce lo chiede, è Matteo Renzi che ce lo impone. Il disco nuovo di Guccini, la sua svolta cinghiamattanza.















(Accento Svedese se sfila la cinta e inizia la danza)

La prima volta che ho sentito L'Ultima Thule (il nuovo album di Francesco Guccini, l'album con il quale Francesco Guccini si ritira dalle scene, un album assolutamente uguale agli altri album di Francesco Guccini che fingo di conoscere alla perfezione ma in realtà non ho mai ascoltato) è stata mentre ero in coda per votare Matteo Renzi alle primarie del PD utilizzando una mail farlocca. È partita la canzone che dà il titolo (non posso scrivere title track ma è come se lo avessi fatto) ed io ho detto: “Toh, un'altra canzone di Guccini uguale alle altre!” e poi: “Mah, non è poi che io conosca così bene Guccini da dire che la canzone è uguale alle altre. Quando ero in prima superiore al noleggio cd ho preso Parnassius Guccinii, l'ho copiato su cassetta ma non l'ho ascoltato manco una volta” ed infine: “L'Ultima Thule?!? Ma che cazzo vor dì?”, ed ho votato Renzi per rottamare una certa sinistra che si crede superiore intellettualmente e moralmente al resto della sinistra, alla destra, al centro e pure a Francesco Rutelli che è un caso a parte. Poi me ne sono andato a casa, fra una bestemmia di un anziano che giocava a briscola nel circolo sede del seggio ed un'altra bestemmia dopo goal del Genoa (ma poteva essere anche il Cagliari, o il Bologna – io non capisco un cazzo di calcio come non capisco un cazzo di musica, ma mi arrogo il diritto/dovere di scrivere di entrambe le cose e tant'é) contro l'Inter (ma poteva essere anche l'Atalanta o addirittura il Pisa – vedi sopra), pieno di dubbi e soprattutto convinto di non aver rottamato nessuno.

Poi, giunto a casa, ho continuato a chiedermi: “L'Ultima Thule?!? Ma che cazzo vor dì?”, e dopo un'ora di agghiacciante monologo interiore fatto di domande o risposte, parentesi aperte e chiuse a caso, punteggiatura messa alla cazzo e nessuna conoscenza riguardo a formattazione di un testo scritto al computer et similia ci sono finalmente arrivato: il nuovo album di Francesco Guccini, l'album con il quale Francesco Guccini si ritira dalle scene, un album assolutamente uguale agli altri album di Francesco Guccini che fingo di conoscere alla perfezione ma in realtà non ho mai ascoltato (mi sono rotto il cazzo di scrivere “album di Guccini, dunque la smetto di fare copiaincolla a caso) si chiama come una band nazi-hc svedese. Da non crederci. Ma lo sapeva Guccini prima di scegliere un titolo del genere oppure no? E quando l'ha saputo ha fatto finta di nulla perché è ormai a fine carriera o é corso invano in tipografia per bloccare la stampa delle copertine? È un caso oppure l'ha fatto apposta? È sempre stato nazi e non ha mai avuto il coraggio di dircelo oppure è stata una svolta a 360°, di quelle che un bello guaglione come Francesco Rutelli non avrebbe mai il fegato di fare? E i fuorisede che ascoltano solo Bob Marley, i Modena City Ramblers e Francesco Guccini e fingono di studiare a spese del padre avvocato o commercialista cosa ne pensano? Ed infine/e soprattutto, chi è rimasto mentalmente fermo negli anni tra il 1965 ed il 1975 come Assante e Castaldo che ne pensa? (Già, che ne pensano Assante e Castaldo? Li ho visti ospiti al programma di Fabio Valium Fazio un lunedì sera a caso - tra l'altro nella stessa puntata in cui era ospite Guccini. Parlavano dei Beatles e non ho capito che ne pensavano del fatto che Guccini ha chiamato un disco col nome di una nazi-hc band svedese. Ma che film la vita, tutta una tirata – in questa frase tra parentesi ho sbagliato apposta un paio di tempi verbali). Boh, non so rispondere. Nessuno può rispondere, nessuno ci prova. Provo a verificare su Focus perché Focus ha una risposta a tutti i quesiti e magari mi chiarisco definitivamente le idee.

Ora, una mia personale svolta a 360° (scrivo per la seconda volta “svolta a 360° anche se non dovrei – era solo per poi potermi scusare per il bisticcio di parole volta-svolta. Mars Volta, Volta il disco di Bjork, Voltron il robot dei cartoni animati anni ottanta ed un sacco di altre cose che ho in mente ma che non riporto altrimenti perdo il filo del discorso): nel '93 ho noleggiato Parnassius Guccinii al noleggio cd nel quale mi recavo abitualmente, gestito da un tipo che di punto in bianco ha chiuso l'attività ed è sparito nel nulla, salvo poi ricomparire sullo schermo del mio televisore come figurante in una puntata di Forum, invecchiato di qualche anno ma pur sempre totalmente inetto nel campo socio-musicale (storie vere, sia quella di Forum che quella dell'inettitudine). L'ho copiato su una cassetta al cromo da novanta minuti - sul lato A Guccini / sul lato B un best of di Bryan Adams - come si faceva all'epoca per ottimizzare spazi e tempi. La cassetta non l'ho mai ascoltata, l'ho cancellata qualche settimana dopo per registrarci sopra un paio di puntate del Deejay Time di Albertino e soprattutto una puntata di Cordialmente pista di lancio con Elio e Le Storie Tese nella quale Mangoni cantava nel suo karaoke-delirio Canzone per un'amica di Francesco Guccini (o era dei Nomadi? o era di entrambi? O magari della cover band ufficiale dei Nomadi, ossia i Nomadi stessi? Non ho voglia di verificare in rete, prendo per buona questa proiezione della mia mente). Se avessi avuto a disposizione il masterizzatore non sarebbe mai successo, se avessi avuto internet e possibilità di scaricare dischi men che meno – ma non avevo manco il pc ed il problema non si pone proprio. Tra l'altro, qualche anno dopo insieme ad alcuni miei amici ho inciso artigianalmente una esplosiva karaoke-version di Canzone per un'amica, architettata per pigliare per il culo un nostro amico caduto da poco in motorino e cantata su una di quelle terrificati basi midi da pianobar che imperavano negli anni novanta (e probabilmente imperano ancora, visto che quel uno dei miei compagni di avventura all'epoca faceva pianobar ed oggi è diventato famoso e si esibisce pure a Cantando Ballando su Canale Italia). Ecco, questo spiega tante cose – fra cui forse anche la conversione politica di Francesco Guccini e la sua decisione di dedicare un disco ad una oscura nazi-hc band svedese, in barba al suo pubblico fedele manco fosse Giovanni Lindo Ferretti che può passare dal socialismo reale applicato a Papa Ratzinger ed i suoi concerti all'Estragon di Bologna registrano sempre il tutto esaurito. O, ben più probabilmente, non spiega un bel nulla ed è solo citata a sproposito perché dopo le duemila battute sono pagato a cottimo e devo impiegare più spazio possibile per pagare i miei vizi e i miei sfizi. Che legame c'è tra Guccini ed una oscura nazi -hc band svedese? Il produttore, che in entrambi i casi è Andrea Insabato – ma questo è un altro discorso che non sto qui ad approfondire anche perché ora lo farà qualcun altro.


(Ill Bill Laimbeer prende bene la mira: il cuoio nell'aria sta ufficializzando le qualità della danza: CINGHIAMATTANZA)

Ritirata strategica camerati: con l'Ultima Thule (che non ho neanche voglia di controllare se si scrive così) il Massimo Morsello di una certa sinistra decide di salutare romanamente e andare finalmente in pensione. Potremmo insomma definirla una ritirata strategica travestita strategia della pensione. Queste le scarne note di copertina, fatte presentare forzatamente a quel Patrizio Peci di Vincenzo Mollica (finalmente processato dal Tribunale del Popolo rappresentato da Lino Toffolo; note di copertina scritte tra l'altro 30 anni fa, ma tanto è lo stesso, li eravamo e lì siamo rimasti): “Gli ultimi avvenimenti hanno mostrato come siano mutati i termini dello scontro di classe nel nostro paese. Bisogna prendere atto che una fase si è chiusa, e a chiuderla è stata la borghesia imperialista. Il compito che si pone oggi ai rivoluzionari è imparare dalle sconfitte per condurre in modo vittorioso la guerra di classe nelle metropoli vero centro dell’attacco della controrivoluzione”. Dopo essermi domandato “Ma che cazzo vor dì?” sono andato a Votare Tabacci alle primarie fingendomi Antani, anzi, fingendomi Pantani e dunque pretendendo di votare al seggio Residence Le Rose.
Ma torniamo all'ultimo lavoro di Francesco Guccini il Morsello rosso dichiara finalmente, con almeno 30 anni di ritardo di avere esaurito le idee indica il Sendero Luminoso ad una certa sinistra da salotto, quella che puzza di sigaro e con più forfora che fosforo: trasferire il salotto a Casa Pound per sparigliare le carte cagando sul tappetto bello sapendo che tra l'altro le carte sono state con la macchina da scrivere di Giampiero Mughini. Giusva Fioravanti l'aveva detto anche lui una trentina d'anni fa con la sua teoria degli opposti estremismi teorizzata con Francesco Salvi (la c.d teoria ESTREMISMO SENZA LIMITISMO. Se non ci credete immaginatevi a chi era indirizzata la frase “Mi hanno detto c'hai una voce che fa colpo infatti m'hanno sparato” se non a Patrizio Peci) nel backstage del Drive In. L'avevano detto pure I Niù Tennici (o erano i Pitura Freska stando a questo fan dei Gem Boy,:http://canzoni-divertenti.blogspot.it/2010/10/pitura-freska-affitta-una-ferrari.html), veri frati mitra dell'epoca delle Posse che Guccini prima o poi si sarebbe stufato della sua 127 Rossa e si sarebbe affittato una Ferrari. Salutiamo quindi romanamente questo album con cui Guccini si toglie strategicamente dalle balle trasferendosi da Via Paolo Fabbri 43 Civico 88, più vicino a Casa Pound Bologna: e per chi ha dubbi sulla sua svolta chiedetevi il perchè a me nel 1999 mi ha denunciato perchè con la mia morosa fuorisede dell'epoca universitaria gli suonavo il campanello e scappavo e invece quelli di Casa Pound non li denuncia nonostante loro sanno benissimo che abita in quella via e a quel numero civico a due passi d'oca da loro. Chidetevi il perchè diocane, che poi avete un bel dire poi a sbeffeggiare Chicoria del Truceklan perchè a vostro dire si faceva la spia nei suoi testi, che lui comunque si è fatto 3 anni ar gabbio e Guccini invece è a piede libero (anzi a Sandalo libero, intesto come Roberto Sandalo detto Robi Il Pazzo, quello che insomma si è venduto Prima Linea e poi è stato sbattuto fuori dalla Milizia Padana di Borghezio quindi si è arruolato nella Jihad Islamica perchè ha saputo che la bomba di Bin Laden era più potente del Pallone di Maradona).
Ma torniamo a parlare di musica, chiarendo che come al solito l'ultima roba di Guccini che ho preso è stato anche per me il cd tipo nel 1994 di Parnassius Guccinii che avevo rubato in un noleggio di cd abusivo gestito da un socio dei Fratelli Savi (True Story), assieme a un cd dei Velvet Undergound credendo che facessero Underground nel senso di musica House. E anche in quel caso non l'avevo ascoltato. Questo noleggio di cd ti faceva firmare una promessa di vendita del cd, tu te lo portavi a casa te lo registravi nel lato a o b di una TDK da 90 e lo riportavi indietro. Poi il noleggio di cd è stato dato alle fiamme da degli slavi, ma questa è un'altra storia. Torniamo a parlare di musica: questo ultimo album di Guccini dicevamo, come suona? Come se Dente fosse andato a suonare nei Dente di Lupo potrei dire. Come se Povia fosse diventato il secondo cantante dei Gesta Fallica. Come se i Porco 69 facessero una colonna sonora per Myazaki diventando Porco Rosso 69. Come sei Paviglianiti fosse andato a suonare nei Civico 88 a casa di Guccini ubriaco come al solito, cambiando nome al gruppo in Cinico 88. Come se gli Hate For Breakfast facessero colazione da Tiffany. Come se il blocco studentesco avesse un blocco intestinale in blocco. Come se Isaac George quello del Drive In andasse coi Sumbu Brothers a menare fortissmio Idris quello di Quelli Che Il Calcio. Come se Rutelli cantasse coi Pop Will Eat Itself Touched by the hand of Cicciolina. Come se Taricone rappasse con Tarik1. Come se la Formula 3 andasse in Terza Posizione. E via di questo passo, potrei continuare per due pagine. Producono A 6 mano Andrea Insabato, Antonio Sabato quello che giocava nell'Inter e l'attore Antonio Sabàto tutti e tre presenti nella foto gallery del pezzo.
Ecco, questo spiega tante cose – fra cui forse anche la conversione politica di Francesco Guccini e la sua decisione di chiudere col botto convergendo laddove è arrivata prima di lui 30 anni prima una certa destra, in barba al suo pubblico fedele manco fosse Giovanni Lindo Ferretti che può passare dal socialismo reale applicato a Papa Ratzinger ed i suoi concerti all'Estragon di Bologna registrano sempre il tutto esaurito grazie agli over 40 e ai fuorisede. O, ben più probabilmente supercazzola: dopo le duemila battute sono pagato a cottimo e devo impiegare più spazio possibile per pagare i miei vizi e i miei sfizi.
Ciao Francesco non ci mancherai perchè tanto ci penserà Beppe Carletti a mettere su una tribute band ufficiale di Francesco Guccini che diventerà così la miglior cover band di sé stessa. In barba alla querela che Beppe Carletti ci ha fatto perchè dopo la morte di Augusto Pinochet Daolio dichiarammo nel blog “I Nomadi sono la miglior cover band di loro sé stessi”: tanto basta che se ne parli che è tutta pubblicità per il blog.

domenica 5 agosto 2012

IL RITORNO DI SPADRILLAS: CE LO CHIEDEVA L'ITALIA, NOI L'ABBIAMO FATTO SUL SERIO.







Abbiamo deciso che è ora di scendere in campo e tornare a scrivere. I lettori ce lo chiedono, il paese ce lo chiede e noi non possiamo di certo starcene con le mani in mano (oppure sul pacco, tanto è uguale e porta pure fortuna anche se è poco igienico) quando il dovere chiama.


Ci chiedono di ricominciare ed allora ricominciamo, con la stessa grinta e determinazione di Alberto Tomba quando in Alex L'Ariete entra nel casolare ed inizia ad urlare mentre spara per vendicare il suo amico appena morto (che cazzo di capolavoro Alex L'Ariete, verrà il giorno in cui la critica cinematografico-sinistrorsa ne capirà il reale valore, ed allora saranno volatili per diabetici – cazzi amari, per dirla alla Lino Banfi in non so quale film che non ho voglia di cercare su Wiki perché la connessione internet non funziona). In questi mesi è successo di tutto: ci hanno assunto a Libero e guadagniamo (o guadagnamo? Non so come si scriva, ma dovrebbe essere “guadagniamo” perché il correttore automatico non corregge – scrivo “incassiamo” per essere sicuro) un sacco di soldi a scrivere cazzate, abbiamo vinto un concorso alle Poste grazie alla raccomandazione di uno zio cardinale, abbiamo vinto il Festival di Sanremo come cantavano gli Statuto una vita fa (o Un'estate fa, tipo il tormentone 2001 circa dei Delta V), ma soprattutto è morto Berlusconi, hanno trafugato la sua salma e l'hanno rimessa virtualmente in vita come fecero con Bernie Lomax in Weekend con il morto e l'hanno fatta scendere di nuovo in campo, come se nulla fosse.


Ecco, il vero motivo della nostra discesa in campo è questo: Berlusconi in persona ci ha ingaggiato come consulenti web per fargli la campagna elettorale in rete e Spadrillas in da mist diventa dunque una sorta di piattaforma/comitato elettorale per fargli vincere le elezioni del 2018 (quelle del 2013 non ci saranno, si sa – andremo avanti con Monti altri cinque anni senza dare la facoltà di scegliere agli elettori). Il paese ce lo chiede e noi rispondiamo signorsì (anzi, rispondiamo Signori – nel senso di Beppe Signori, quello che riusciva a mangiare un Buondì in trenta passi nonché a scommettere su qualsiasi cosa, partite di campionato comprese), ed ecco che inizieremo di nuovo a scrivere cagate fasciste a caso, ecco che cominceremo a trollare sui forum e sulle message board, ecco che cominceremo a lasciare commenti pro-Silvio sul sito del Corriere e di Repubblica, ecco che posteremo fake-filmati di Silvio si YouPorn ecco che tenteremo improbabili attacchi hacker al blog del nostro amico Beppe Grillo (che saluto), ecco che difenderemo l'indifendibile sia dal punto di vista politico che musicale. Vuoi una autorevole recensione di un disco appena scaricato, magari senza che il file sia stato aperto? Vuoi perdere peso velocemente, senza fatica e senza dieta Dukan? Vuoi trovare posto di lavoro in un Lidl con le guardie sull'uscio perché sito in una zona parecchio malfamata? Rivolgiti a noi, non te ne pentirai. L'importante è fare vincere le elezioni 2018 alla salma di Silvio, l'importante è pigliare i soldi di Libero e/o di Silvio scrivendo roba brutta e/o di cattivo gusto.


(Ill Bill Laimbeer back on the map prende il Mic e ruba la salma di Mike Bongiorno)


Abbiamo deciso che è ora di scendere in campo e tornare in campo e far finta di tornare a scrivere. Sì perchè non abbiamo mai smesso visto che tutti siam uomini d'affari noi ci affidiamo a quelli coi prezzi meno cari: in questo periodo ci siamo dedicati alla corrispondenza dai Lidi Ferraresi per Libero, sezione spettacoli: Salvatore Samperi, il pentito Rocco Barbaro Tommasino Buscetta e Franco free ValFreda (abbiamo, dopo la laurea, già fatto gli stragisti e i correttori di bozze delle rivendicazioni per la sua casa editrice AR edizioni; tra l'altro le sue analisi economiche sono meglio di quelle degli euroscettici e pure di quelle di Oskar Giannino che rimane comunque nei nostri cuori) ci hanno raccomandato e abbiamo ottenuto due contratti a chiavata per Libero che ci dà carta bianca, più un appartamento all'ottavo piano (l'ascensore si ferma al quinto, un omaggio ai cinque del quinto piano quindi a Ric e Gian, e forse anche alla quinto piano, la casa di dvd pirata che trovi nei cestoni a 4 euro che vedi tipo Martyn di Romero con la fotografia verde, o forse un omaggio a Sara Tommasi case e all'abusivismo immobiliare) da Pasqua a quando inizia la scuola sul Viale Mazzini a Lido Degli Estensi dove tra l'altro facciamo i gavettoni di piscio sulle cabriolet di milanesi.

Siamo uomini d'affari e indipendenti quindi a Libero abbiamo il nostro spazio vitale e indipendente che

In redazione la sera lungo i viali, giusto per darci man forte c'è anche Roberto Sandalo detto Robi il pazzo appena bandito dalla redazione della Padania ( e allora ce lo siamo aggiudicato noi perchè non potevamo fare altre), la salma di Donat Cattin padre e figlio quello che ha messo la bomba al manifesto che mi pare si chiami Insabato (fa ridere che è un antisemita e si chiama così) e la salma appena scongelata (ri-gambizzata per scherzo, facendo finta di avere la p 38 scarica: mai fidarsi di quel burlone di Roberto Sandalo quando lo prendi in giro chiamandolo “Roberto Spadrillas”) di Indro Montanelli che avendola noi messa nel congelatore perchè dopo tre giorni puzzava (era pur sempre un ospite) l'abbiamo per forza ribatezzato Rock in Indro Sammontanelli anche perchè siamo sponsorizzati da una nota catena di gelati ovviamente all'Italiana.

Insomma, da come avete capito è un allegro think thank ( o tank?), un goodbye and amen (Roberto Amen) che per niente è una citazione di un film del regista di Alex l'Ariete che si chiama come il pugile che si era sposato la Venere Bianca e tutto torna, una boriosa macchina da guerra dove manca solo Di Pietro col tank in Piazza Maggiore mandato da Francesco Cossiga che ha inaugurato una diga (Carlo Panella per la cronaca regalava una cappella: la mettiamo per i fan dei Paolino e per darci un tono da giornalisti terroristi che anche se scrivono per Libero vengono da un retroterra agli antipodi, anzi agli antipasti). Non è mica come la noiosa redazione champagne molotov (giusto tributo al maestro Enrico Ruggeri che è stato punk prima di noi, anzi scrivo anche “Cafè Caracas” Ligio Gel1 e tributare il gruppo di Matteo Renzulli e Raf prima della svolta rottamatrice) del Manifesto (che ha chiuso da venti e passa anni) o come quella da salotto della Repubblica: la nostra è una redazione che accoglie a gambe aperte tutti i liberi pensatori e come diceva Umberto Smaila (che ci ha portato sulla ruota a Coney Zugna) questa è una redazione che non ha i peli sulla lingua e che ce li ha non sono certo i suoi.

E' tutto è successo perchè abbiamo fatto una seduta spiritica tipo quelle che fai alle feste di compleanno di terza media con Francesco Benigno Zaccagnini (non potevamo non chiamarlo: ha girato anni' 90 e Miracolo Italiano, quindi è un nostro guru, quasi più di Matteo Cambi dopo quella volta che ha sniffato le ceneri di Berlusconi e ha perso il controllo degli sfinteri) e appunto, abbiamo evocato la salma di Berlusconi che prima ci ha dato i ganci per collaborare con Libero poi ci ha nominati suoi think tankers (quella cosa lì insomma) per la prossima campagna elettorale. Siamo così partiti con la campagna EREZIONI ANTICIPATE, una roba virale come manco i video di Giorgia Fiorio in Sapore di Mare o la campagna virale di Jerry Calà quando faceva il creativo in Fratelli D'Italia (citazione degli Squallor) per conto del commendatore Sauli e anche quando curava la campagna virale di Velatissimo, il collant. Tutto accadeva a Verona e anche qua tutto torna, nulla si crea nullla si distrugge.

Quindi: ce n'est que un debut, anzi, cenè che un aperitivo che è già ora dell'aperitivo della domenica, abbiamo già esaurito le idee prima di cominciare quindi siamo sulla buona strada e come al solito chiudo ripetendo il finale del pezzo di quel culattone raccomandato di Accento Svedese, che ho sempre fatto così sempre e voi ve la siete bevuta: ed ecco che inizieremo di nuovo a scrivere cagate fasciste a caso, ecco che cominceremo a trollare sui forum e sulle message board, ecco che cominceremo a lasciare commenti pro-Silvio sul sito del Corriere e di Repubblica, ecco che posteremo fake-filmati di Silvio si YouPorn ecco che tenteremo improbabili attacchi hacker al blog del nostro amico Beppe Grillo (che saluto), ecco che difenderemo l'indifendibile sia dal punto di vista politico che musicale. Vuoi una autorevole recensione di un disco appena scaricato, magari senza che il file sia stato aperto? Vuoi perdere peso velocemente, senza fatica e senza dieta Dukan? Vuoi trovare posto di lavoro in un Lidl con le guardie sull'uscio perché sito in una zona parecchio malfamata? Rivolgiti a noi, non te ne pentirai. L'importante è fare vincere le elezioni 2018 alla salma di Silvio, l'importante è pigliare i soldi di Libero e/o di Silvio scrivendo roba brutta e/o di cattivo gusto.







domenica 14 agosto 2011

Gran Calà di Ferragosto aka Spadrillas Summerslam!









Le nostre centinaia (anzi no, migliaia) di fans ci bombardano di email e scherzi telefonici chiedendoci che fine abbiamo fatto e perché non aggiorniamo più il blog. Noi non rispondiamo perché abbiamo talmente da fare che non abbiamo il tempo di rispondere alla posta, figuriamoci scrivere pezzi per il blog che poi tanto parlano sempre delle stesse cose madama la marchesa. Ok, facciamo le figura degli scortesi però le cose stanno così e non possiamo farci nulla. E poi Martin Scortese è una gag troppo bella e troppo da terza media per non piazzarla qui senza che abbia un senso apparente.
La realtà è che vorremmo tanto scrivere e deliziare le platee – chessò - con le recensioni del nuovo de I Cani, del nuovo de Le Cagne, del nuovo dei Casa Del Mirto, del nuovo dei Casa del Mirdo, del nuovo dei Casa del Lardo, del nuovo dei Casa di Lino Lardo, del nuovo dei Casa di Laerte Pappalardo, del nuovo dei Casa del Mitra, del nuovo dei Casa della Nutria il cui grasso lo utilizzavano per fare la Nutella però il nostro nuovo lavoro ci assorbe l'intera giornata e quando sono le nove andiamo a letto dopo Carosello (anzi no, dopo Da Da Da) perché siamo troppo stanchi (anche se più ricchi: ci pagano benissimo, ci pagano in dinari risalenti all'epoca del Maresciallo Tito. Noi prigionieri poi predatori poi prigionieri poi predatori poi prigionieri poi predatori). Bella vita la nostra.
In pratica abbiamo iniziato a lavorare su Mtv assieme a Ciccio Valenti e ci divertiamo un casino. Il programma è la nuova edizione di Trl, che ha opportunamente cambiato denominazione ed ora si chiama “Trl Michele l'Ariete” in onore di un paio di persone che non sto qui a menzionare (o a minzionare). C'è Ciccio Valenti che è una gran figata e intrattiene il pubblico a casa parlando di cazzate tipo scherzi telefonici, oroscopone, sabati sera di fronte alla tv mentre tutti sono in discoteca a divertirsi, costi della politica e beppebrillo.it, e ci siamo noi che presentiamo band emergenti nonché cose ben più mainstream tipo i dARI (che salutiamo). E poi c'è il figlio di Vincenzo Muccioli - che da quando ha dovuto abbandonare la guida di San Patrignano ha il dente avvelenato e si occupa di tendenze giovanili – e ci sono Paola e Chiara che fanno karaoke direttamente dai sepolcri imbiancati della peggiore edizione anni novanta del Festival di Sanremo (infatti l'hanno vinta i Jalisse e la presentava Mike Bongiorno). C'è Mike Bongiorno (o meglio, un manichino con le sembianze della salma di Mike Bongiorno, quello vero non l'hanno ancora trovato) e c'è Amy Winehouse (o meglio, ci sono tonnellate di post patetici che piangono la scomparsa di Amy Winehouse o semplicemente cercano di commemorarla a cadavere ancora caldo, con prosa ampollosa e francamente illeggibile nonché indegna della benché minima attenzione) più mille altre cose che non sto qui a menzionare (o a minzionare, Repetto juvant) perché sta scadendo il tempo a disposizione. La particolarità è che chiunque lavora per il programma (nessuno escluso, dal cameraman all'uomo di fatica, dai presentatori ai presentamucche – la battuta da terza media è per creare tensione nel lettore) indossa con fierezza una t-shirt del sito musicale Ondarock opportunamente macchiata con una sostanza biancastra ed appiccicosa che è maionese e non sburra come tutti potrebbero essere portati a credere (maionese in onore di Francesco Salvi, uno dei più grandi artisti italiani anche solo per canzoni del calibro di Maionese) senza che all'apparenza ci sia un motivo logico. Siamo gente semplice a cui piace divertirsi con poco, e viviamo bene così. E viviamo.
Il primo ospite è stato Jerry Calà che ha ricordato i tempi in cui si faceva chiamare Jerry Laszlo Calà (Laszlo nel senso dell'amante di Stefania Sandrelli ne La Chiave, film di cui Jerry è gran cultore) e recitava in Professione Vacanze, e da lì è stato tutto un crescendo di raudi (abbiamo fatto saltare un paio di volte Calà dalla sedia, che ridere) e cazzate a manovella. Gli altri ospiti devono ancora arrivare, son due settimane di fila che abbiamo Calà in studio ed un po' inizia a puzzare – ma si sa, l'omo è omo e ha da puzzà come diceva quel filosofo casertano che poi non gli si è aperto il paracadute ed è passato a miglior vita entrando immediatamente nella leggenda (o nella leccenda che dir si voglia), ed allora il fatto che Calà inizi a puzzare non è necessariamente un male, anzi. E poi Calà potrebbe chiamare anche Umberto Smaila con suo figlio Trota Smaila (che andò pure ad un reality show Rai di qualche anno fa, dunque è quasi famoso), ed allora sai che canzoni che cantiamo e quante altre settimane di fila con loro due ospiti più uno di scorta ci facciamo. Potremmo pure chiamare Nek, ma siamo in rotta con lui perché ci deve ancora un bel po' di soldi e perché questo sogno di avveri i nostri avvocati devono lavorare ancora un po'. Speriamo bene, sarebbe brutto rovinare un'amicizia così.


(Ill Bill Laimbeer si impossessa della tastiera e della salma di Mike)
Le nostre centinaia (anzi no, migliaia) di fans ci bombardano di email e scherzi itelefonici chiedendoci che fine abbiamo fatto e perché non aggiorniamo più il blog. Noi non rispondiamo perché siamo troppo impegnati a vedere il trailer del nuovo film di Jerry Calà, che è un capolavoro molto più di The Tree Of Life. Non aggiorniamo spesso il blog perchè per fare la trasmissione con Ciccio Valenti siamo pagati e per scrivere su Spadrillas In Da Mist no. Il blog serve come a tutti i blogger per lanciarsi verso i piani alti, perchè noi siamo Pronti Al Seggio, ci vendiamo a tranci al mercato ittico, al miglior offerente e se chiamasse Albertino per proporci di andare a Radio DeeJay ci andremo senza pensarci un attimo. Invece ci ha chiamato Jerry Calà pensando che il Marco che aveva in agenda fosse Marco Balestri o pure il Balestrino (Jerry Calà essendo cresciuto artisticamente a Verona è un grande fan dei gruppi RAC). Invece ero io, che gli dicevo che Marco Balestri era lì con me e che glielo avrei passato, invece ciccia. Anzi, Ciccio, nel senso di Ciccio Valenti che ci ha lanciato nel magico mondo delle trasmissioni estive della Radio di Stato con la R maiuscola. Ogni mattina possiamo fare delle gags da terza media via radio sapendo che siamo pagati per farlo, è una cosa meravigliosa, anzi merdavigliosa come quando il Gran Gallo Enzo Braschi viene beccato nella discoteca dei punk a imbrattare il muro.
Quindi per favore smettetela di proporci di diventare media partners del vostro Festival nell'ex Yugoslavia che abbiamo altro da fare che venire a Novi Sad, che ricordiamo solo per essere stata la fonte d'ispirazione de Gli Spari Sopra di Vasco Rossi. Non ci interessano i vostri files .zip con le cartelle stampa del nuovo flavour of the moment, noi siamo già arrivati, come speriamo sia poi arrivato Alberto Tomba che abbiamo mandato a Novi Sad all'Exit Fest ma che le brevissime di televideo a pagina 299 ci davano arrestato per aver tentato di imbarcare un prosciutto datogli in dono nel 1999 dalla scuola di sci di Asolo che lui aveva gettato a Valle ma che un solerte maestro di sci gli ha restituito. Il nostro prossimo progetto è un remake di Alex L'Ariete sempre con la regia di Marcelo Damiao come l'originale e con la sceneggiatura di Meo Sacchetti, solo che al posto di Alberto Tomba ci sarà il prosciutto lanciato a valle da Alberto Tomba e al posto di Michelle Hunziker ci sarà Caio il cantante dei Peggior Amico.
Insomma, con tutto il parterre de roi e tutte le salme che abbiamo rubato (inclusa quella di Vincenzo Muccioli, quella di Vincenzo Esposito e quella di Tony Esposito), il nostro scopo è quello di fare una telefonata al giorno con Jerry Calà per farci raccontare gustosi episodi di vita vissuta al limite e per fargli degli scherzi telefonici. Gli abbiamo proposto un remake di professione vacanze con lo stesso regista, cioè Picchio De Sisti, indimenticato regista/ allenatore della Reyer Venezia e della Pallacanestro Ferrara. Solo della puntata Nove Settimane e Un Mazzo e solo se ci fa fare la parte dei punks e solo se invece di esser girato a Monopoli viene girato a Lido Di Volano. Jerry ha detto che ci sta solo se Nek e Umberto Smaila travestito da salma di Fred Buongiorno fanno la colonna sonora.
Per Umberto gli abbiamo detto che si può fare, ma con Nek siamo in rotta con perché ci deve ancora un bel po' di soldi e perché questo sogno di avveri i nostri avvocati devono lavorare ancora un po'. Speriamo bene, sarebbe brutto rovinare un'amicizia così.





mercoledì 25 maggio 2011

PISAPIA TUTTE LE FESTE PORTA VIA (Il ritorno di Spadrillas)













(Accento Svedese ed Ill Bill Laimbeer, a quattro mani come al solito)

Dunque, dove eravamo rimasti? È passato talmente tanto tempo che non me lo ricordo più, ma ad occhio e croce eravamo rimasti al fatto che abbiamo dovuto abbandonare temporaneamente il blog perché abbiamo fatto da roadie a Nek nel suo tour interminabile che ha toccato ogni angolo del globo terrestre (non ti dico le scene che abbiamo visto nei camerini nella data alla Rotonda di Lido Delle Nazioni dove era pieno di MILF di Lagosanto reduci dalla sagra della fragola, con Milly D'Abbraccio, Nek col laccio al braccio, la salma di Rob Pilatus dei Milli Vanilli riesumata per l'occasione, Alessandro Nannini col laccio al braccio buono e l'altro teso come le selve di braccia tese e lacci californiani che nemmeno Randy Macho Man Savage, ie come cameraman il camerata Cesare Battisti che planava sopra boschi di braccia tese da Alessandro Nannini che si faceva dello stracchino di Nonno Nanni scaduto comprato dalla Bafiona sul viale del Lido Degli Estensi e Ornella Vanoni. E in quella data Lamberto Tarango Sposini che ti porta roba buona e che poi per poco non ci rimane e fa la fine di Andreotti che gli è tornato su quello che si era calato in passato, Verano Zombie, gli Zeke, Zippo della crew Spaghetti Funk, Zippo panino il supereroe paninaro e la guida al paninaro DOC, my man Lorenzo Jovanardi Cherubini che ha suonato di spalla in occasione delle date nel nord-est, Brian Ferry, Danny Ferry quando giocava nel Messagero Roma di Giuliano Ferruzzi Vien Dal Mare e mani pulite che ha stroncato quella grande squadra e la mano di Alessandro Nannini che infatti è partita nello stesso anno, i ferry boat che nel '91 arrivavano a Bari da Tirana, Tarzana Bertè che non si ricorda più i testi delle sue canzoni e devono scriverglieli a caratteri cubitali, Tarzan Annoni capitano del Torino, Tarzhard di Joe D'Amato e la salma del camerata Mino D'Amato con Mino Bonocuore che fatto e strafatto di stracchino di Nonno Nannini camminava su grigliate di anguilla in salamoia. Un backstage che manco i Pollini Stone (il nostro word ha il t9 della Nokia per qui invece di Rolling Stones scrive Pollini Stone), con Pasquale 'o animale Bruno, Martin Vazquez e la quinta dei Buitre, Butragueno che era un fascista di merda, Stefano Tacconi che votava MSI, Walter Zenga col parrucchino quando faceva le televendite con Hoara Borselli che ora è nello staff di Ignazio La Russa, Ignazio la Trottola, Ignazio Ramonet, Gigi la Trottola, Gigi Maifredi, Gigi il troione quello che faceva l'assessore a Comacchio, Giggi il bullo, Gigi e Andrea, Gino Latino, Giorgio Gabber con due B e chi più ne ha più ne metta – non ho più voglia di proseguire l'elenco e lo tronco qui). È stata una bella esperienza, anche perché abbiamo fatto finta di lavorare tutto il tempo, guadagnato un sacco in termini di soldi e prestigio sociale ed oltretutto abbiamo accumulato un bagaglio di esperienza che siamo sicuri ci saranno utili in futuro. Praticamente siamo pronti per sfondare nel mondo della musica indipendente italiana, che è una burla che ti disturba e tu puoi pure pagare i pennivendoli prezzolati per fare fuori la crew di spadrillas ma noi siamo più forti di Tomba la bomba che getta i prosciutti dal cavalcavia che gli danno quando va a fare le comparsate nelle gare di sci per bambini. A buon intenditor vai a fare in culo, e se moriamo domani come Pantani ci troverai sempre lì, al Motel delle Rose di Canaro sulla statale Rovigo-Ferrara. Comunque: checchè ne possa dire una certa critica indie-snob che gode nel perdere le elezioni e snonna la musica pop: Nek dal vivo se la cava alla grande, è una questione di fantasia. Non roba da poco. Chi crede che per ottenere buona musica bisogna ricorrere ai conservatori non conosce Nek. Lui è un progressista. L'evoluzione della specie passa per accordi e dissonanze, ritmi e cambi repentini, stop and go e una marea di idee, Schizofrenia. Dà pure i numeri. Tre è il numero perfetto? Fuocherello. Visto che per Nek sembra stia andando così. Il tutto ingioiellato sulle ritmiche fantasiose alle quali il suo batterista Alessandro Nannini (tra l'altro, ex batterista dei Def Leppard) ci ha abituato da sempre, e che adessp sono ancora più preziose e decorate. Questa volta, però, ci sono le melodie. Romanticherie di una voce fanciullesca, una creatura deforme che ti sorride beffarda con una lucina nuova negli occhi. Manonegra, Ska-P, Articolo 31, Linea 77 e Prodigy centrifugati senza ritegno dentro un acceleratore di particelle a trazione elettronica. Musica per centri sociali con mobili di pregio, però sentendolo sera dopo sera ti rendi ben conto di una cosa: scrivere di musica in senso stretto non conta praticamente più nulla. E ciò ci ricorda cosa significa farsi prendere per il culo pur rivendicando l'importanza di rimanere leggeri. I dischi escono che sono già vecchi, sentiti e strasentiti, e non solo perché nel mondo della musica ormai tutto è già stato detto e fatto e non si inventa più nulla, ma anche (e qui mi sento quasi quello sfigato di Walter Nudo Veltroni quando in campagna elettorale diceva sempre “ma anche”) perché di fatto cominciano a circolare in rete due mesi prima dell'uscita reale. Ed in virtù di questo, chi ha ancora voglia di leggere di un disco, delle sue caratteristiche tecniche e delle sue presunte peculiarità? Troppo noioso, e poi non ha più senso. Meglio parlare di emozioni che un disco è in grado di suscitare, meglio dire che cosa l'opera è in grado di comunicare anche se questo qualcosa non c'entra nulla con l'argomento di partenza (cosa ho detto? Non lo so. Rileggendomi non riesco a capirlo, ma ad occhio è croce deve trattarsi di qualcosa come “parlare di altre cose, anche solo lontanamente collegate al disco di cui si dovrebbe parlare. L'importante è il messaggio, non il mezzo”). Meglio rider. Meglio Miglio (nel senso di Gianfranco, l'ideologo della Lega che ora è una salma ma anche quando era vivo la differenza di stato non è che si notasse poi tanto).

E quindi come dicevano quei fascisti dei Trètrè l'acqua scarseggia e la papera non galleggia, quindi una domanda Claudio sorge spontanea: con tutto lo yogurt che c'è, c'era proprio bisogno che andassimo a fare i roadies di Nek in motorino cinquantino (su in due: abbiam preso la moto sì, ma senza casco) partendo dall'Esquilino con quel critico indie pentito di Barabba Tomasino Buscetta che ci faceva un bocchino e proprio col motorino abbiamo visto gente che si era persa sul viale di Lido Degli Estensi nel '94 e poi abbiamo dovuto andarla a trovare a Chi L'Ha Visto e Hasta Tosta oggetti tosti per tutti i gosti, l'asta condotta da Ezio Greggio. E quindi la risposta sarebbe: no, non c'era bisogno che andassimo a fare i roadies di Nek ma questo blog non è un albergo e la crew di Spadrillas si Inkazza e si Inkiostro.blogspot.com quindi meglio il gruppo del Nongio sulla porta che Barabba Tomasino sulla porta. Non c'è nessuna salvezza e nessuna redenzione: il sapore del romanticismo decadente di Nek, con commistioni di indie-rock ed echi darkwave marchiati a fuoco da un'attitudine emozioanale sino allo stordimento, necessaria per la consolazione almeno a nostra insaputa (come diceva Peo Pericoli ad Emilio nel '90) di chi ha scelto l'oscurità e si trova ad abbandonare tutto il resto. Nek, tra le note nere dei Joy Division e l'art attack rock di Giovanni detto Gianni (un po' come Giacinto detto Marco) Muciaccia l'uomo di Jo Squillo quando ha fondato il partito rock nel 1980 e ha preso più voti della Vanoni alle Comunali di Milano.Insomma, Nek è un ipnagogico, qualsiasi cosa significhi questa parola ad effetto. Lui stesso ci ha rivelato: “Trovo noioso e finto che un pezzo suoni quasi perfetto. In alcuni miei brani ci sono delle saturazioni dovute alla volontà di non dovermi adattare alle regole del missaggio. Se per le mie endovene è ok, non c'è pusher al mondo che possa farmi cambiare idea”. Ma che cambia? Come direbbe Gene Cazzocrea Gnocchi: Qui prodest? A chi giova tutto ciò?

Ed in virtù di questo, chi ha ancora voglia di leggere di un disco, delle sue caratteristiche tecniche e delle sue presunte peculiarità? Troppo noioso, e poi non ha più senso. Meglio parlare di emozioni che un disco è in grado di suscitare, meglio dire che cosa l'opera è in grado di comunicare anche se questo qualcosa non c'entra nulla con l'argomento di partenza (cosa ho detto? Non lo so. Rileggendomi non riesco a capirlo, ma ad occhio è croce deve trattarsi di qualcosa come “parlare di altre cose, anche solo lontanamente collegate al disco di cui si dovrebbe parlare. L'importante è il messaggio, non il mezzo”). Meglio rider. Meglio Miglio (nel senso di Gianfranco, l'ideologo della Lega che ora è una salma ma anche quando era vivo la differenza di stato non è che si notasse poi tanto). Meglio Scoglio (nel senso di Franco Scoglio, morto in diretta tv e poi emulato vanamente da Andreatta, Andreotti e da Lamberto Bava Sposini).

Anzi: meglio uno spaghetto allo scoglio da Aroldo al Lido di Spina, che poi era anche la fermata della corriera Copparo-Lido Degli Estensi.

E tutto torna.